Firenze- Quasi 15.000 ragazzi, dal 2002 ad oggi, grazie alla Regione Toscana hanno potuto ‘toccare con mano’, conoscere in maniera approfondita, ascoltare dalle vive parole dei testimoni il racconto della Shoa.
Circa 9000 di loro (6000 oggi, 5000 nel 2006) hanno partecipato ad un’iniziativa di approfondimento culturale, organizzata al Mandela Forum di Firenze con la partecipazione di testimoni e reduci dai campi di concentramento e sterminio nazisti, artisti e studiosi che hanno commentato la proiezione di documenti e filmati di eccezionale valore storico.
Gli altri hanno vissuto un’esperienza ancora più coinvolgente: hanno partecipato al Treno della Memoria, un convoglio speciale pensato dalla Regione per celebrare il 27 gennaio, Giorno internazionale della Memoria, portando gli studenti delle scuole superiori a vedere con i propri occhi i luoghi simbolo dello sterminio nazista.
L’idea è nata nel 2001. Il primo treno è partito da Firenze alla volta dei campi di Auschwitz e Birkenau, in Polonia, nel gennaio 2002. A bordo c’erano 500 ragazzi accompagnati da docenti e personale di supporto, giornalisti, rappresentanti delle comunità ebraiche e delle minoranze perseguitate dai nazisti ed anziani ex deportati, disposti ad affrontare il disagevole viaggio per testimoniare la loro esperienza alle giovani generazioni.
L'iniziativa è stata ripetuta l'anno successivo con 700 persone (si erano aggiunti quelli delle Università di Firenze, Siena e Pisa), nel 2004 con 800 partecipanti e un itinerario diverso: non più Auschwitz, Birkenau e Cracovia, ma il campo di Majdanec, nei pressi di Lublino, e le rovine del ghetto di Varsiavia.
In occasione del 60° anniversario della liberazione di Auschwitz, nel 2005, la Regione Toscana ha organizzato ben 2 convogli speciali, per un totale di oltre 1200 ragazzi. Ogni viaggio del Treno della Memoria si è svolto a cavallo del 27 gennaio ed ha visto commemorazioni, cerimonie e dibattiti, con protagonisti i ragazzi, organizzati all’interno dei campi.
Tra i testimoni che gli studenti toscani hanno avuto modo di ascoltare ci sono anche Shlomo Venezia, sopravvissuto dopo esser stato parte del Sonderdkommando di Auschwitz-Birkenau, e le sorelle Andria e Tatiana Bucci, note per essere state le uniche bambine italiane sopravvissute dopo esser state deportate ad Auschwitz ed essere state scelte dal dott. Mengele come cavie per i propri esperimenti.
Dal 2006 il Treno è stato reso biennale. Lo scorso anno ha trasportato di nuovo 700 persone e quest’anno si ‘riposa’, ma a ragazzi ed insegnanti è offerta una straordinaria occasione di riflessione ed approfondimento: oltre 6000 studenti al Mandela Forum hanno ascoltato la voce di testimoni sopravvissuti ai più tristi momenti del ‘900 e poi quella di importanti registi come Paolo e Vittorio Taviani, Roberto Faenza, Carlo Lizzani ed Ettore Scola ed infine dello scrittore David Grossman, che ha concluso l’iniziativa.
In occasione del Giorno della Memoria a Bagno a Ripoli è stata inaugurata la scultura di Giovanni Cipani Non dimenticare, dedicata a Petr Eisler, collocata nel plesso scolastico Volta-Gobetti-Granacci.
“È stato un momento di forte emozione – ha dichiarato il Sindaco Luciano Bartolini – per la grande partecipazione degli studenti. Ottima l’organizzazione della giornata da parte delle tre scuole e degli Assessori Elena Dal Pino e Silvia Tacconi, quest’ultima presente alla manifestazione. Molto significativi e ricchi di contenuti i lavori presentati dai ragazzi. Emotivamente assai coinvolgenti gli oratori Daniel Vogelmann, il Rabbino Prof. Roberto Rothman e la consorte Miriam Rothman, giunti appositamente da New York per raccontare storie vere dell’Olocausto: e le emozioni, per ricordare, per assimilare e non disperdere la storia e la memoria, sono un elemento indispensabile, un cemento dell’anima.
Anche la scultura di Cipani Non dimenticare fa venire i brividi, con il ricordo concreto di Petr Eisler, un ragazzo slavo morto nei campi di concentramento e le sue valigie che riportano i segni della sua personalità, della sua vita e dei suoi sogni. L’idea dello scultore è semplice e segna efficacemente un momento di grande valore e profondità per la nostra Comunità, al quale concorre anche la collocazione dell’opera fra le due scuole, ad unirle idealmente e a sancire la vittoria dell’arte, della cultura, della didattica, della formazione su chi ha predicato ed attuato lo sterminio delle persone e della cultura.
L’opera di Cipani ricorderà tutto questo per l’attuale generazione e per le future”.