Residenti e domiciliati nelle zone interessate dall'ampliamento potranno sostare in tutta la zcs 6 gratuitamente. Per gli altri, dalle 8 alle 20, la tariffa oraria di sosta è di 1 euro nelle strisce blu a sosta promiscua ed 1 euro la prima ora e 2 euro dalla seconda nelle strisce blu a rotazione veloce. Durante le ore notturne, dalle ore 20 alle 8, invece, la tariffa oraria è di 0,50 euro.
Come faranno adesso a parcheggiare i pendolari? Dove sosteranno cioè i tanti che usavano quest'area per avvicinarsi al centro arrivando da fuori, parcheggiando all'inizio della città per cambiare mezzo di trasporto per passare al bus Ataf? Probabilmente sosteranno al confine estremo del territorio urbano fiorentino, cioè nell'ultimo tratto di viale del Poggio Imperiale, che è rimasto esterno alla Zcs 6, poiché non è classificato come area urbana e quindi non può essere ricompreso nella Zcs.
A meno di un ravvedimento operoso della Direzione Urbanistica del Comune.
Non si riesce a comprendere il senso di un provvedimento non richiesto dai residenti di un'area verde tra le più ambite della città, ma anche dove non si sono mai rilevate difficoltà di parcheggio. Viene infatti cancellato di fatto un utilissimo "parcheggio scambiatore naturale" che l'area rappresentava per i tanti che, dovendosi recare tutti i giorni in centro per motivi di lavoro, preferivano lasciare l'auto ai confini dell'abitato per prendere un bus alle Due Strade.
Il probabile risultato è dunque che le auto dei pendolari si sposteranno a sostare nel cinquecentesco viale del Poggio Imperiale, progettato da Bernardo Buontalenti, insieme alla villa del Poggio, e realizzato, segando la collina nella parte bassa e riportando la terra nella parte alta, per formare una schieda d'asino, che consentisse una prospettiva perfetta e lineare dal piazzale a porta Romana.
Per sostare su questo storico manufatto architettonico gli automobilisti prediligeranno sicuramente l'accesso in città dalla già abbastanza trafficata via San Felice a Ema, l'antica variante collinare della via Cassia, probabilmente il primo tracciato stradale che da via San Leonardo si allungava sui colli a sud di Firenze secoli prima che l'architetto Poggi consepisse il viale dei colli.
Insomma, come spesso accade a Firenze, provvedimenti presi per tutelare il territorio, ma senza una complessiva intelligenza del territorio e senza la memoria del proprio passato, finiscono per sortire un risultato opposto a quello che si erano prefissi.
E data la complessità della struttura burocratica dell'Amministrazione comunale, è assai improbabile che questo inarrestabile convoglio sia in grado di autocorreggersi.
Nicola Novelli