Circa 50 millimetri di pioggia in un'ora: e' stato un vero e proprio nubifragio associato a raffiche di vento superiori ai 23 nodi orari. E' questo l'identikit del nubifragio che ieri ha investito la città, soprattutto la zona sud sulle due rive dell'Arno (Campo di Marte, Coverciano, viale Europa, via Villamagna e piazza Ferrucci). Numerose le situazioni che hanno richiesto l'intervento della Polizia Municipale e di squadre della Protezione civile del Comune. Un'azione che si è protratta per diverse ore, con interventi in successione laddove venivano segnalate difficoltà.
Il temporale che si e' abbattuto su Firenze ha costretto per mezz'ora alla chiusura della Galleria degli Uffizi.
I disagi maggiori si sono avuti in alcuni sottopassi che si sono rapidamente allagati, quelli di piazza Dalmazia e di via del Gignoro, con la situazione che è tornata alla normalità nel pomeriggio. Difficoltà anche in via Guido Monaco e via del Parione, che sono state chiuse al traffico. Alle difficoltà causate dalla forte pioggia si sono aggiunte quelle originate dalle raffiche di vento: quattro gli alberi caduti (in zona piazzale Michelangelo, lungarno Zecca Vecchia nel giardino dove si trova il mercatino multietnico, piazza Ferrucci e via Piagentina all'angolo con lungarno del Tempio) senza danni.
Numerosi i rami strappati dal vento, soprattutto nella zona dello stadio. In via della Vigna Nuova è crollato un terrazzino e la Polizia Municipale è stata costretta a bloccare il traffico da lungarno Corsini, mentre in via Porta Rossa-piazza Davanzati il vento ha provocato la caduta di frammenti di un cornicione. Il nubifragio ha lesionato anche una palazzina all'interno di San Salvi, occupata abusivamente da un gruppo di extracomunitari. I vigili del fuoco hanno dichiarato lo stabile inagibile.
E per sicurezza gli occupanti sono stati allontanati e una parte degli occupanti (in particolare donne e bambini) sono stati sistemati in strutture di accoglienza. Situazione sotto controllo a Palazzo Vecchio grazie all'impegno del personale del museo e degli architetti Claudio Mastrodicasa, Paolo Ferrara e Serena Pini che sono rientrati in servizio per monitorare le infiltrazione d'acqua ed evitare danni alle opere d'arte. I danni più ingenti sono stati alle finestre nel lato sud est del Palazzo dove gli infissi non hanno retto alle raffiche di vento superiori ai 23 nodi all'ora e l'acqua è entrata in alcune sale.
In particolare le infiltrazioni hanno riguardato la Sala Gualdrada nel Museo, la Sala delle Bandiere, quella delle Carte Geografiche, la Sala Leone X. La forte intensità del temporale ha messo a dura prova in alcuni punti anche i manti di copertura ovvero le tegole di Palazzo Vecchio che in qualche parte del Salone dei Duecento, nella Sala della Prospettiva del Museo dei Ragazzi e in alcune stanze del III piano hanno creato qualche leggera infiltrazione d'acqua. Nel tardo pomeriggio la situazione era già stata risolta.
La Sala Operativa di Protezione Civile ha intensificato le operazioni di monitoraggio tenendo costantemente sotto controllo l'evoluzione dell'evento che, sulla base di segnalazioni pervenute dalla Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco e dalla Prefettura, ed in stretto contatto con la Sala Operativa Regionale, ha interessato prevalentemente il territorio comunale fiorentino, l'area di Bagno a Ripoli ed il Chianti, provocando allagamenti e danni ai locali interrati, fenomeni di rigurgito del sistema di smaltimento delle acque piovane, provvisorie interruzioni dell' energia elettrica e della viabilità urbana ed extraurbana.
Su richiesta dei Vigili del Fuoco e delle locali autorità, squadre del volontariato del Coordinamento provinciale (Anpas, Misericordie, C.R.I, Vab e Racchetta) e del nucleo operativo della Provincia sono intervenute nei Comuni di Firenze e Greve in Chianti. In particolare è stato fornito supporto nelle operazioni di evacuazione degli occupanti abusivi un padiglione dell'ex ospedale psichiatrico di San Salvi, nel Comune di Firenze, interessato dal parziale crollo della copertura.
"Quali sono i provvedimenti che intende attuare l'Amministrazione per evitare i danni causati da questi imponenti nubifragi? Sono stati quantificati i danni del temporale di giugno e di quello odierno? Chi risponderà ai privati dei danni subiti specialmente se riconducibili a mancata manutenzione dei tombini?".
E' quanto chiede il consigliere comunale di Forza Italia Jacopo Bianchi che sul tema presenterà un'interrogazione. "I frequenti nubifragi portano a galla le difficoltà legate alla mancata manutenzione dei tombini. Oggi i cittadini, allarmati dal rischio di allagamenti derivanti dal fatto che i tombini non sono stati in grado di ricevere la grande quantità d'acqua riversatasi sulla città, hanno tentato in prima persona di sbloccare le caditoie servendosi di attrezzi di fortuna. Si tratta di scene squalificanti - continua Bianchi -, non solo per l'immagine della città, ma anche inaccettabili in termini di qualità del servizio reso e di tutela dai danni.
Come mai, dopo l'affidamento del servizio di pulizia dei tombini ad una azienda privata, ad oggi la città è rimasta bloccata per allagamenti come già avvenuto nello scorso mese di giugno con danni a privati ed istituzioni come per la Facoltà di Psicologia? Molti cittadini nell'aprire i tombini hanno trovato la presenza di residui calcificati rimuovibili solo da ditte specializzate in questi interventi. Ciò dimostra che la pulizia non è stata effettuata da molto tempo e certamente non con cadenze periodiche come si vuol far credere dall'Amministrazione comunale".
"Inoltre - riprende Bianchi - come ha sostenuto il climatologo Giampiero Maracchi in occasione del nubifragio del 8 giugno, la città deve predisporre interventi strutturali per affrontare in modo adeguato questi eventi climatici che assumono l'aspetto di cicloni extratropicali". L'esponente di Forza Italia quindi chiede "quali i provvedimenti che intende attuare l'Amministrazione per prevenire i danni causati da questi imponenti nubifragi", se "sono stati quantificati i danni del nubifragio di giugno e di quello odierno" e "chi risponderà ai privati dei danni subiti specialmente se riconducibili a mancata manutenzione dei tombini".
I danni più consistenti si sono avuti nella provincia di Massa Carrara, dove la pioggia intensa, il vento forte, le grandinate, hanno provocato numerosi allagamenti di abitazioni e negozi nelle zone di Marina di Carrara e di Avenza. Le strade principali (rimaste a lungo bloccate) ora sono percorribili con grande difficoltà. In località Baudoni è rimasto allagato il sottopasso ferroviario del viale Galilei. Molti gli alberi e i rami caduti, con danni alle linee elettriche e telefoniche, e agli automezzi posteggiati.