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Qualità della scuola: Firenze al 78° in classifica
Il Consiglio regionale chiede meno tagli e più riqualificazione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 giugno 2007 18:47

Firenze- Il risultato disastroso vede Firenze agli ultimi gradini del "Primo rapporto sulla qualità dell´istruzione" in Italia, realizzato da Tuttoscuola, il mensile per insegnanti, genitori e studenti. La palma d'oro per la qualità nella scuola va all'Emilia Romagna. In fondo alla classifica citta’ come Palermo, Napoli e Cagliari e le loro rispettive regioni.

“Un dato vergognoso Firenze – spiega il Consigliere Comunale di An Giovanni Donzelli – soprattutto per una città come che agli occhi del mondo è vista come capitale della cultura.

Colpa di un’amministrazione che si è dimostrata incapace di investire nel futuro dei giovani. E tutto questo mentre per l’Italia Wave, grande evento rivolto ai giovani, si stanziano 1 milione di euro senza prevedere campagne di sensibilizzazione sugli effetti negativi di droghe e superalcolici. La sinistra fiorentina si caratterizza per avere il peggior approccio possibile che un’amministrazione possa tenere: avvicinarsi ai giovani non con offerte formative ed educative, ma utilizzando la propaganda spicciola e becera che però va ad inficiare il futuro delle nuove generazioni”.
Anche i Consiglieri Provinciali di Alleanza Nazionale Guido Sensi, Nicola Nascosti e Piergiuseppe Massai, intervengono sull’argomento.
“Il risultato disastroso che vede Firenze agli ultimi gradini della classifica sulla qualità della scuola, dimostra che i progetti della Provincia non sono sufficenti ad elevare l’offerta formativa e didattica.

I pof (piani di offerta formativa) realizzati in collaborazione con le scuole medie superiori, sono inefficaci. E a dire questo non siamo noi che facciamo opposizione politica ma un’indagine ufficiale, pubblicata su una rivista di settore. Aggiungiamo inoltre che nel capitolo sicurezza, che riguarda i parametri di agibilità statica, conformità ed altri fattori, Firenze si trova addirittura all’82° posto in classifica. Adesso sarà necessario lavorare per migliorare ed innalzare l’offerta formativa: presenteremo un ordine del giorno in Consiglio Provinciale proprio per affrontare seriamente la questione”.
“Dal rapporto emergono dati imbarazzanti – concludono gli esponenti di An – dai servizi scadenti, alle strutture inadeguate, passando per il tempo pieno per gli studenti, la presenza di nuove tecnologie e al servizio mensa.

In alcuni quotidiani è già in atto una sorta di scarica barile delle responsabilità, tra amministratori della Provincia e del Comune: un’azione inutile e ridicola poiché è la solita sinistra e la stessa classe dirigente ad amministrare questi due enti”.

Diritto allo studio, qualità della formazione e dell’istruzione con un’efficace azione di sostegno e recupero delle necessarie risorse per la scuola pubblica al centro di una mozione, approvata a larga maggioranza dall’aula.

Giuliana Baudone (An) e Giancarlo Tei (Sdi) hanno annunciato l’astensione. Nella mozione si chiede alla Giunta di continuare il percorso di interessamento nei confronti delle gravi difficoltà della scuola toscana e di impegnarsi con le altre istituzioni pubbliche toscane, sollecitando le richieste di modifica delle decisioni prese a livello ministeriale sugli organici, in modo da garantire un regolare avvio dell’anno scolastico ed evitare l’impoverimento della scuola toscana. Il documento è stato presentato dalla maggioranza, prima firmataria Ambra Giorgi (Ds).

Un’altra mozione a firma di Marco Carraresi (Udc) è stata ritirata per iniziativa dello stesso Carraresi, dopo che il primo testo è stato emendato in modo da raccogliere il favore di gran parte dell’aula.
Alla mozione approvata erano collegate anche due interrogazioni sui tagli degli organici, presentate da Pieraldo Ciucchi (Sdi) e da Rifondazione Comunista. Come ha spiegato Aldo Manetti (Rifondazione Comunista), “si assiste alla pressione del Vaticano sulla scuola e a una riduzione del personale che ci preoccupano, contando poi il fatto che la scuola in Toscana, secondo recenti ricerche, si dimostra tutt’altro che di primo livello”.

Marco Carraresi (Udc) ha fatto presente che i tagli operati dal governo di centrosinistra mettono a rischio il tempo pieno e l’inserimento di alunni con handicap, causano classi più numerose e una maggiore povertà dell’offerta formativa. “La Regione deve dar voce al disagio crescente e denunciare lo stato delle cose” ha detto Carraresi. “La maggioranza è stata la prima ad esprimere disappunto per i tagli eccessivi – ha invece dichiarato Ambra Giorgi (Ds) – e la Giunta regionale si è mossa subito facendo pressione sul ministro affinché la questione torni all’attenzione del tavolo governativo e si garantisca una qualificazione della scuola”.

Apprezzamento da parte di Stefania Fustagni (Forza Italia) è stato espresso per il fatto che quando si parla di scuola pubblica nel documento si comprende sia quella statale che non statale, mentre Lucia Franchini (Margherita) ha sottolineato che la scuola italiana e toscana non funziona per motivi strutturali. “Il fatto che la scuola non funzioni è evidente dal momento in cui non c’è promozione sociale attraverso di essa – ha spiegato Franchini -. In Toscana i problemi maggiori si registrano nelle aree ad alto tasso di immigrazione, con grandi problemi di inserimento dei ragazzi.

La Regione sul piano normativo ha fatto molto, ma serve un forte impegno affinché nella scuola siano fatti maggiori investimenti”. “Se oggi il titolo V della Costituzione fosse stato attuato le competenze sulla scuola sarebbero in mano alle Regioni” ha ricordato l’assessore regionale all’istruzione Gianfranco Simoncini, il quale ha spiegato che c’è una proposta, in Conferenza delle Regioni, che prevede il passaggio di competenze alle amministrazioni regionali entro il settembre 2009.

Nel frattempo, dopo che è emerso a livello nazionale uno sbilancio di oltre 1 miliardo di euro per una sottostima delle supplenze che è necessario ripianare con il tesoretto, la Regione Toscana si è mossa per chiedere attenzione sul problema degli organici e della ripartizione delle risorse fra le varie scuole. “Ci hanno garantito che con gli organici di fatto saranno recuperate situazioni di disagio provocate dagli organici di diritto – ha spiegato ancora Simoncini – in particolare per quanto riguarda la garanzia del tempo pieno e i tagli alle scuole materne”.

Severino Saccardi (Ds) ha infine sottolineato la convergenza di tutti gli interventi sull’importanza della risorsa scuola.

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