19/04/2006- Nuovo “exploit” del turismo fiorentino nei giorni di Pasqua. Ancora i dati di dettaglio non sono disponibili, ma si delinea una crescita superiore alle due cifre degli arrivi, intorno al 13-15 % in più rispetto allo scorso anno, e delle presenze turistiche, intorno al 10-12 %. Del grande “boom” delle città d’arte di questi ultimi mesi, Firenze sembra aver assunto la leadership, con la maggiore velocità di incremento, persino rispetto a Roma, che ha crescite ininterrotte da otto anni; Firenze supera anche Venezia e si delinea come la città d’arte in questo momento a più alta visibilità turistica.
Il fenomeno nuovo è la crescita dei turisti italiani, che affollano le strade del capoluogo e quelle della provincia e si affiancano alla buona crescita dei turisti americani e alla comparsa dei primi turisti indiani, vera “new entry” per il turismo fiorentino.
“E’ cominciata – dice l’Assessore al Turismo della Provincia, Giovanna Folonari – la rinascita del turismo fiorentino: è ormai da alcuni mesi che registriamo una crescita sempre più consistente degli arrivi (+ 5,0 % a giugno dello scorso anno; + 7,1 a settembre, più 13 % alla fine dell’anno) e ci convinciamo sempre più che i tre anni negativi sono alle nostre spalle e tocca adesso consolidare e sviluppare il nostro successo.”
Buone crescite si registrano anche negli esercizi agrituristici, che sempre negli anni scorsi avevano subito uno sgretolamento delle posizioni conquistate, anche a causa di una crescita impetuosa del loro numero.
Al centro dell’attenzione turistica c’è l’arte, che sempre più rappresenta la motivazione del viaggio e sovrasta tutte le altre (artigianato, gastronomia, turismo scolastico).
Dal punto di vista delle tipologie turistiche sembrano andare molto bene gli esercizi a quattro stelle e quelli a tre stelle, mentre una più lenta crescita viene registrata in quelli di categoria inferiore; nel lusso, che ha sofferto più sui rendimenti che sulle presenze, si aprono spiragli molto favorevoli.
“Firenze torna di moda – aggiunge Antonio Preiti, Direttore dell’Agenzia per il Turismo – e il nostro sforzo è tutto concentrato sul doppio binario di alimentare l’ “appeal” della città e di renderla più smagliante con un marketing amichevole e concreto.
La grande novità della prenotabilità per tutti gli esercizi avviata da qualche settimana su internet da parte dell’ Apt e la disponibilità degli albergatori a offrire i pacchetti del “Firenze 4 You” (con le quattro notti al prezzo di tre) hanno aiutato la percezione favorevole della nostra provincia.”
Notevoli sono adesso le attese verso i due ponti delle settimane prossime (quello del 25 aprile e del 1° maggio) che coincidono con l’apertura del “Genio Fiorentino”, vero must di questa primavera fiorentina.
Venerdì 21 aprile alle ore 17 l'inaugurazione del Museo a Castellina in Chianti
Un museo dinamico ed interattivo che raccoglie le testimonianze del territorio chiantigiano e del suo legame con la civiltà etrusca.
Sono queste le caratteristiche principali del Museo Archeologico del Chianti senese che aprirà i battenti venerdì 21 aprile alle ore 17 a Castellina in Chianti. La struttura museale, fortemente voluta dal Comune di Castellina in Chianti e dalle amministrazione dell'area del Chianti senese, è il risultato di decenni di ricerche archeologiche e della volontà di dare vita a progetti educativi e didattici in grado di valorizzare il patrimonio locale.
La struttura, ospitata nella Rocca, raccoglie e custodisce le testimonianze archeologiche e storiche di tutto il comprensorio del Chianti con reperti provenienti dagli scavi archeologici di Monte Calvario, del Poggino a Castellina in Chianti, dalla tomba B della necropoli del Poggione a Castelnuovo Berardenga, dagli scavi di Cetamura a Gaiole in Chianti e di La Malpensata e Poggio La Croce a Radda in Chianti.
Le vetrine del Museo ospitano, inoltre, testimonianze importanti che hanno permesso di ricostruire alcuni aspetti della vita etrusca, come la vocazione alla coltivazione della terra e la capacità di produrre vino, come è dimostrato dal ritrovamento, nel sito di Poggio La Croce, di alcuni semi di "Vitis Vinifera" risalenti a ventitre secoli fa e dal rinvenimento, all'interno dello stesso scavo archeologico, di alcuni resti attribuibili alla presenza di un torchio a trave pressante per la spremitura dell'uva.
Il Museo si presenta come una struttura interattiva e capace di andare oltre le caratteristiche tradizionali grazie ad un allestimento multimediale d'avanguardia che facilita la visita e permette ai visitatori di approfondire la conoscenza dei reperti esposti. All'ingresso sono presenti due totem tecnologici che elaboreranno guide cartacee personalizzate per ogni singolo visitatore, mentre la collezione è ospitata in quattro sale al piano superiore con l'esposizione di reperti archeologici affiancati da un'ampia e dettagliata documentazione didascalica ed audiovisiva.
Al piano terra, inoltre, è situato un laboratorio di archeologia sperimentale, dove i visitatori e gli alunni potranno partecipare, con l'aiuto di esperti archeologi, ad attività di ricerca e simulazione.
16° Rassegna d’Antiquariato a Impruneta
Inaugura sabato 22 aprile, alle ore 10, la XVI° Rassegna d’Antiquariato a Impruneta. Torna puntuale l'opportunità di ammirare mobili, oggetti, dipinti e stampe di grande valore, bellezza e prestigio: la XVI° Rassegna d’Antiquariato a Impruneta rappresenta, infatti, uno degli eventi più attesi del settore dai professionisti e collezionisti.
Mobili eleganti e ricercati, dipinti di grandi maestri italiani e stranieri, pezzi unici di argenteria: queste le tipologie di oggetti più rappresentative della Rassegna. Tra gli stand della tensostruttura, il numeroso pubblico che ogni anno visita la manifestazione, si immergerà in un ambiente curato nei minimi dettagli, il luogo ideale per chi desidera trovare oggetti rari per arricchire la propria collezione, o semplicemente dare uno sguardo su un mondo prezioso. Quest’anno, in concomitanza con l’Antiquariato saranno realizzate due manifestazioni gastronomiche collaterali.
Il 25 aprile sarà di scena Qualità e Tradizioni in Piazza – rassegna enogastronomica fiorentina, all’interno della quale, macellai, panettieri e salumieri, presenteranno i migliori prodotti tipici e curiosità gastronomiche nella splendida cornice di Piazza Buondelmonti; mentre il primo Maggio sarà la volta del Mercato dei prodotti della terra, nel quale gli appassionati potranno degustare e acquistare, oltre i pregiati vini e oli imprunetini, anche prodotti biologici e miele. La VXI° Rassegna d’Antiquariato — allestita con il patrocinio del comune di Impruneta — si presenta dunque come un momento speciale di cultura e divertimento.
Nel magico mondo di minerali, conchiglie e fossili a Certaldo il 22 e 23 aprile
Si svolgerà sabato 22 e domenica 23 aprile, presso la grande palestra della scuola media Boccaccio, la III edizione della "Mostra nazionale di minerali, fossili e conchiglie attuali", organizzata e promossa dal Gruppo Paleontologico "C. de Giuli" di Castelfiorentino e dal Gruppo mineralogico senese, con il patrocinio di Comune di Certaldo e Università degli Studi di Siena.
L’iniziativa vede, in apertura, due interessanti conferenze scientifiche: sabato 22 aprile, alle ore 10, nell’auditorium della Scuola Boccaccio, "Un milione di anni fa...
l’uomo di Dancalia - Eritrea", a cura del dott. Menotti Mazzini, del Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze; a seguire la conferenza "La terra trema... e noi non possiamo stare fermi. I terremoti come rischio e risorsa" a cura di Dario Albarello, professore associato di geofisica della terra solida all’Università degli Studi di Siena.
La mostra sarà aperta, sabato 22 e domenica 23, dalle ore 9 alle 19, con ingresso libero. Oltre 50 gli espositori provenienti da tutta Italia che mostreranno costole di balena, granchi e molluschi pliocenici, conchiglie risalenti a milioni di anni fa, minerali lucenti e colorati.
Grande attesa anche per l’esposizione di un’ammonite gigante del Madagascar, oggetto di quasi un metro di diametro e 150 chili di peso, di epoca Giurassica che rende bene l’idea, nell’epoca dei dinosauri, di quanto fossero grandi anche gli organismi viventi.
Per approfondire come lo studio di fossili, minerali e conchiglie, possa dirci molto della terra sulla quale abitiamo, niente di meglio che partecipare alla Mostra.
La Festa della Pina di Montelaterone
Si terrà, appuntamento tradizionale, il 23 aprile, Domenica in Albis, la festa della Pina alla Pieve della Madonna ad Lamulas, tra Arcidosso e Montelaterone.
Il programma come segue.
Domenica 23 aprile 2006, Montelaterone, località La Pieve. Ore 9 ritrovo partecipanti al Raduno Equestre in Località Schiacciaie, Montelaterone. Alle 12 arrivo del Raduno Equestre presso il santuario della Pieve ad Lamulas. Ore 12.30 zuppa di pane e grigliata sotto i castagni (gradita prenotazione allo 0564.967096, 964014). Alle 16 Apertura stand gastronomici. Ore 16.30 giochi popolari con ricchi premi. Alle 17 Messa presso il santuario della Madonna ad Lamulas.
Tra i più importanti eventi stagionali dell’Amiata, legata dall’essere un rituale della fertilità ai fuochi di San Giovanni, alla Focarazza di Santa Caterina e alla fiaccole della vigilia di Natale di Abbadia San Salvatore, la festa della pina che si tiene la domenica in albis (quella dopo Pasqua) alla Pieve ad Lamulas di Arcidosso ha tuttavia, rispetto ai riti del fuoco, un aspetto solare e primaverile.
Mentre infatti la maggior parte dei falò sono autunnali e sanciscono la fine della stagione buona per i raccolti e l’augurio che la prossima sia fertile e prosperosa (la cenere veniva infatti usualmente gettata sui prati come fertilizzante), e in questo sono legati a un ciclo di morte e rinascita; la pina sembra invece, anche per il suo valore simbolico, piuttosto congiunta al risveglio sessuale e all’avvicinarsi della bella stagione.
Nell’iconografia classica infatti la pina – che si ritrova frequentemente sull’Amiata, in particolare nelle robbiane di Santa Fiora e Radicofani – denota spesso, in riferimento sia alla figura virginale della Madonna, sia al corpo risorto del Cristo, qualcosa di intangibile e puro, la cui apertura sta tuttavia a indicare anche violabilità e fertilità.
Il rituale si celebra ogni luna nuova di primavera alla pieve ad Lamulas, il cui nome deriverebbe dalla mula che, recando in groppa la statua della Vergine intagliata da un pastore e poi contesa tra Arcidosso e Montelaterone, si sarebbe inginocchiata sul luogo dove in seguito sarebbe stata edificata la chiesa, lasciandovi le impronte tuttora visibili. Fu forse lì che già nell’antichità iniziarono questi riti di fidanzamento. Le pine, infilate in un bastone e dipinte d’oro o d’argento, vengono donate dai ragazzi alle ragazze in cambio del corollo, un biscotto con un foro centrale.
La simbologia è ulteriormente riconfermata dalla richiesta del ramoscello verde da parte dei maschi, ma qualora il ramoscello veniva riconsegnato, il rifiuto da parte della ragazza era certo.
La domenica in albis dunque viene ancora celebrata ad Arcidosso in ricordo di questa antica ritualità e come inizio della buona stagione amiatina.