Arrivato alla fine della strada senza sfondo, senza aver caricato o scaricato merce o essersi fermato in nessuna delle ditte nella via, ha fatto inversione e ha rischiato di investire i lavoratori a tutta velocità, travolgento i tavoli e le panche del presidio distruggendoli.
"Si tratta di un'intimidazione inquietante, che arriva a due giorni dall'interdizione antimafia ricevuta dall'azienda -dichiarano Luca Toscana e Sarah Caudiero di Si Cobas Firenze- Ci auguriamo che, dopo le violenze subite mercoledì dai lavoratori da parte le forze dell'ordine e dopo il fatto inquietante di oggi la politica e le istituzioni, a partire da Regione e Comune, rompano un silenzio imbarazzante su una vicenda in cui non si dovrebbe avere dubbi su da quale parte stare: quella dei diritti, quella dei lavoratori, quella di chi combatte sfruttamento e mafie. Oppure si aspetta il morto?"
Intanto questa sera al presidio permanentemente è arrivata una delegazione di solidarietà degli operai della GKN di Campi Bisenzio (Fiom) e dell'ANPI di Campi Bisenzio. I driver dell'UPS, il cui magazzino è di fronte alla Texprint hanno realizzato ed esposto uno striscione con su scritto "giù le mani dei lavoratori - driver UPS".
"Gli operai in sciopero, essendo anche immigrati, sono i nostri eroi. In Italia nel 1923, dopo tanti scioperi e lotte operaie, fu emanato un Regio decreto legge che riconosceva il diritto di lavorare 48 ore la settimana e nel 1971/72 sono stati conquistati CCNL (firmati da sindacati dei lavoratori e degli imprenditori) che hanno ridotto l'orario settimanale a 40 ore. È normale che oggi ci siano lavoratori che sono costretti a scioperare e che subiscono violenze per la loro "resistenza passiva e nonviolenta" perché chiedono di lavorare 40 ore la settimana?" spiega Giuliano Ciampolini, ex operaio tessile pratese, iscritto alla CGIL dal 1970.