di Stefano Bisi
E’ un monumento nazionale lo stadio Artemio Franchi ma ha bisogno di molti “ritocchi” e in questo periodo fa specie vedere la Curva Fiesole vuota e le ruspe dietro la porta. Per un tifoso della Fiorentina il "trasloco" forzato dalla curva Fiesole alla curva Ferrovia-Mario Cecchi Gori è quasi come dire a un livornese dell'Ardenza di prendere la residenza sotto la Torre pendente. E per capirlo basta leggere un autentico atto di amore scritto da Alessandro Latini sul quotidiano La Nazione. "Chi non c'è mai stato non potrà mai capire - scrive -, chi non è tornato a casa con i piedi e la testa fradicia, senza voce o con la faccia infuocata dal sole non avrà mai la fantasia per immaginarsi cosa sia una partita così fuori strada e lontana da ogni normalità. Fiesole alle spalle e il cuore nudo davanti a una visione impossibile. Una porta ai tuoi piedi, l'altra piantata sull'orizzonte, laggiù".
Ora quella Curva non c'è, nel senso fisico, perché allo stadio Franchi ci sono i lavori in corso. Della Fiesole è rimasta l'anima, il cuore, temporaneamente trasferito dall'altra parte del corpo, il Corpo Viola.