Gentile Avv. Visciola,
il mio vicino ha realizzato opere abusive senza rispettare i limiti di distanza dalla mia proprietà. Tali opere abusive hanno però ottenuto il condono edilizio e il vicino mi riferisce quindi che sono opere oggi perfettamente legittime e non intende rimuoverle. Posso tutelarmi in qualche modo?
Gentilissima,
la questione che mi sottopone è piuttosto frequente e deriva dal fatto che vi sono due piani diversi di valutazione che devono essere oggetto di considerazione: da un lato, i rapporti tra privato e pubblica amministrazione; dall'altro, i rapporti diretti tra privati.
Questi due piani possono talvolta entrare in conflitto, come nel caso di specie, ogni qualvolta un privato intenda realizzare – o abbia realizzato – opere astrattamente ammissibili – o condonabili – ma poste in violazione delle norme privatistiche. Non a caso le amministrazioni quando rilasciano autorizzazioni o provvedimenti similari lo fanno sempre “fatti salvi i diritti dei terzi”. Non spetta, infatti, all'amministrazione valutare nel dettaglio il rispetto delle norme che disciplinano i rapporti tra privati. Pertanto, un'eventuale pronuncia favorevole da parte dell'amministrazione che abbia autorizzato opere o – come nel caso di specie – le abbia condonate, non implica che le opere siano da ritenersi perfettamente legittime non siano più contestabili dal privato.
Come chiarito dalla giurisprudenza, pur in presenza di un provvedimento di condono, il proprietario del fondo contiguo, leso dalla violazione delle norme urbanistiche o delle distanze legali, in presenza dei relativi presupposti ha comunque il diritto di chiedere ed ottenere l'abbattimento o la riduzione a distanza legale della costruzione in ipotesi illegittima (in tal senso Cass. civ., sez. II, n. 30131/2009; Cons. Stato Sez. II, n. 4494/2013).
Cordialmente,