L’educazione fascista nel fondo delle riviste del Liceo Machiavelli

Dal 20 al 25 febbraio 2025 al Murate Art District. Incontro sul colonialismo italiano il 22 a Empoli

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 febbraio 2025 18:41
L’educazione fascista nel fondo delle riviste del Liceo Machiavelli

Dal 20 al 25 febbraio 2025, presso MAD Murate Art District, si terrà la mostra “L’educazione fascista nel Fondo delle Riviste del Liceo Machiavelli”. L’esposizione, realizzata grazie al sostegno di Fondazione Carlo Marchi, in collaborazione con Gabinetto Scientifico Letterario G.P.

Vieusseux, Indire e Istituto storico toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea, è interamente concepita e organizzata da un gruppo di studenti, e nasce dallo studio laboratoriale della storia, della cultura e dell’educazione del Ventennio, con un focus sui documenti presenti nel fondo del Liceo Machiavelli.

Il progetto biennale ha coinvolto studenti delle classi quarte e quinte in un approfondito studio storico basato sui documenti conservati nella Biblioteca di Palazzo Frescobaldi, sede di uno dei due istituti che compongono il Liceo Machiavelli. La mostra si concentra su riviste e pubblicazioni del periodo fascista, con particolare attenzione a quelle legate all’educazione e alla pedagogia dell’epoca. Nato nel 1997 dall’accorpamento di due scuole superiori profondamente radicate nel territorio - il Liceo classico e delle scienze umane Niccolò Machiavelli e il Liceo scientifico e linguistico internazionale Gino Capponi - il Liceo Machiavelli conserva infatti annate di epoca fascista di riviste di lungo corso, come Emporium, La Rassegna nazionale o L’universo; vi si concentra, in particolar modo, una ricca selezione di riviste collegate all’educazione come, ad esempio, gli Annali della istruzione elementare, gli Annali della istruzione media o la Rivista pedagogica ma anche riviste di chiaro orientamento politico come la Bibliografia fascista, l’Educazione fascista, Gerarchia, L’educazione nazionale.

Grazie alla collaborazione con il Gabinetto Scientifico Letterario G. P. Vieusseux e l’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età Contemporanea, sotto la guida di docenti ed esperti, gli studenti hanno acquisito un’adeguata conoscenza del contesto, selezionato e digitalizzato documenti rilevanti tratti dalle riviste e da altre pubblicazioni e, mettendoli in relazione con la politica educativa e culturale del fascismo, corredato il percorso espositivo di schede esplicative e di espansioni multimediali.

Dal fondo storico di Palazzo Gerini, sede dell’Istituto Nazionale documentazione Innovazione Ricerca Educativa (INDIRE), giungono invece oggetti rappresentativi della pedagogia fascista, come il Busto di Balilla, il Mappamondo fascista e la Radio scolastica, che sono stati affiancati alle riviste e ai libri. La mostra sarà allestita tra la Sala Ketty La Rocca e la sezione del Carcere Duro di MAD Murate Art District.

La progettazione e la realizzazione del lavoro è stata condotta dai professori Leonardo Bucciardini, Cecilia De Meo e Francesca Mecatti. Protagonisti delle visite guidate, dopo il lavoro di preparazione: Matteo Alati, Andrea Baccetti, Kristell Badiali, Elena Barbetti, Anna Bonechi, Gianna Di Maggio, Matteo Hysaj, Jamil Latrach, Francesca Marchi, Mariagaia Martorano, Damiano Morandi, Nadia Nocentini, Robert Constantino Rotaru, Natnael Russo.

Il 20 febbraio 2025 alle ore 10:00 è in programma un convegno che prevede i saluti istituzionali di Valentina Gensini, direttrice artistica di MAD Murate Art District e di Francesco Giari, Dirigente scolastico del Liceo Machiavelli. A seguire, gli interventi di Michele Rossi, Direttore del Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux, con “Raccontare il fascismo”; Monica Rook dell’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età Contemporanea, con “Scrivere all’ombra del Littorio”; Pamela Giorgi di Indire, con “Educare al fascismo”; e Robert Costantino Rotaru del Gruppo di lavoro L’educazione fascista, con “Un bilancio dell’esperienza”.

L’inaugurazione della mostra avverrà lo stesso giorno alle ore 17:00, seguita dall’apertura al pubblico con visite guidate condotte dagli studenti e dalle studentesse su prenotazione. Gli spazi espositivi saranno visitabili anche presso le due sedi del Liceo Machiavelli.

La mostra sarà aperta al pubblico nei seguenti orari: giovedì 20 febbraio dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 14:30 alle 19:30, venerdì 21 febbraio dalle 14:30 alle 19:30, sabato 22 febbraio dalle 14:30 alle 19:30, e martedì 25 febbraio dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 16:30 alle 19:30. Per le visite guidate di classi e gruppi superiori a sei persone è richiesta la prenotazione tramite l’indirizzo email mostraeducazionefascista@gmail.com. Si consiglia di prenotare con adeguato anticipo per garantire la disponibilità.

Spazi espositivi verranno dedicati alla mostra anche presso le due sedi del Liceo Machiavelli.

Un’iniziativa il cui scopo è ricordare e imparare da ciò che è successo per non commettere gli stessi errori. Il centrosinistra empolese, Partito Democratico, Azione, Sinistra Italiana ed Europa Verde delle sezioni di Empoli, ha organizzato un incontro con il senatore Dario Parrini e dello storico e scrittore Francesco Filippi, che si terrà sabato 22 febbraio alle ore 15 presso la Casa del popolo di Santa Maria. Coordinerà l’incontro la giornalista Elisa Capobianco, caposervizio della nazione Empoli.

In occasione degli 88 anni dal tragico massacro avvenuto per mano dell'esercito italiano contro il popolo etiopico si è deciso di organizzare un evento storico e politico per ricordare le atrocità avvenute nel febbraio del 1937, per comprendere le ragioni politiche della spinta colonialista dell'Italia e, soprattutto, per confrontarsi sui conflitti, le guerre e tutte le azioni di repressione che ancora oggi persistono in molti Paese del Mondo.

Quel brutale atto di violenza, nel quale persero la vita migliaia di persone, fu una risposta sproporzionata a un attentato fallito contro Rodolfo Graziani, all’epoca viceré d’Etiopia, durante l’occupazione italiana del territorio iniziata due anni prima.

«L'epoca fascista non è stata solo un periodo di violenza e repressione della libertà in Italia, ma anche un modello politico, da condannare, esportato in altri Paesi del mondo. Troppo spesso-dicono i promotori- nella ricostruzione della storia recente del nostro Paese, dimentichiamo come le politiche colonialiste promosse dal Duce siano state una delle azioni più vergognose. Crediamo che ricordare questo capitolo della storia dell'Italia fascista sia un imperativo morale che può aiutarci a comprendere le dinamiche geopolitiche odierne e a determinare azioni per un futuro più giusto e di pace. I conflitti armati, lo sfruttamento delle risorse e il coinvolgimento di attori internazionali in Africa e in tutte le regioni ricche di risorse naturali sono segnali di un ritorno a una logica di dominio e sottomissione che affonda le radici nel passato».

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