Troppo rumore proveniente dall’autostrada?

Il proprietario della casa ha diritto a un indennizzo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 gennaio 2025 14:09
Troppo rumore proveniente dall’autostrada?

Capita, mentre si percorre l’autostrada, di notare delle abitazioni poste in prossimità, e viene naturale chiedersi come si possa vivere in queste case e se mai potranno essere vendute. Occorre, infatti, ricordare che non tutti i terreni, posti vicino all’autostrada, vengono espropriati e, quindi, alcune persone rimangono proprietarie di immobili e terreni subendone tutte le conseguenze negative, soprattutto in tema di rumorosità. Il traffico autostradale, soprattutto in alcuni periodi, risulta congestionato e, quindi, sicuramente molto rumoroso.

Che diritti hanno questi proprietari?

La risposta è stata recentemente fornita dalla Corte di Cassazione con l’ordinanza 631 del 2025 che sancito che “la società autostradale anche in assenza di esproprio di terreni o edifici per realizzare e mantenere in uso la rete può essere condannata a indennizzare il privato che, pur essendo rimasto proprietario dell’immobile, ne ha subito il deprezzamento a causa di immissioni di rumori e/o sostanze dannose". La Corte di Cassazione ha rilevato che non esiste nessun errore da parte della Corte d'Appello anche se questa, pur non essendo stato richiesto dai cittadini, oltre a accogliere le richieste formulate (limitazione del rumore e risarcimento del danno) ha riconosciuto un'indennità di esproprio sulla base della riduzione del valore del bene stante la vicinanza con autostrade e la rumorosità causata dal traffico veicolare.

"La società Autostradale impugnava la sentenza della Corte d’Appello che aveva ritenuto intollerabili le immissioni di rumore subite da alcuni cittadini e che, ritenendo difficile la realizzazione di barriere che comunque non sarebbero state risolutive, aveva condannato la società stessa a risarcire ai cittadini il danno da deprezzamento dell’immobile, danno quantificato per equivalente -spiega Sara Astorino, consulente legale dell'Associazione Diritti Utenti e Consumatori- La Società autostradale ricorreva, quindi alla Corte di Cassazione che, tuttavia, confermava la sentenza della Corte d’Appello condannando la società ad indennizzare il deprezzamento dell’immobile, alla realizzazione di barriere fonoassorbenti e al risarcimento del danno esistenziale. E’ doveroso ricordare che questa sentenza conferma l’orientamento della Corte di Cassazione".

Notizie correlate
In evidenza