Firenze– Si sono aperte stamani le celebrazioni per la Giornata della Memoria, nel 73° anniversario dell'apertura dei cancelli di Auschwitz, che hanno rivelato al mondo l'orrore dell'Olocausto. La deposizione della corona, il ‘silenzio’ suonato dalle chiarine e il gonfalone della città di Firenze, medaglia d’oro al valor militare. Cosi questa mattina, in occasione della Giornata della Memoria, è stata ricordata dall’Amministrazione Comunale la deportazione di circa 300 persone ad Auschwitz, partiti 75 anni fa dalla stazione di Santa Maria Novella.
Una cerimonia di commemorazione per ricordare che dal binario 16 della stazione quasi 300 fra uomini, donne e bambini furono ammassati su un treno diretto verso il più grande campo di concentramento realizzato dal regime nazista. E questa mattina, in occasione della Giornata della Memoria, quella deportazione è stata ricordata dall’amministrazione Comunale con una cerimonia proprio su quel binario, alla presenza delle autorità cittadine. In rappresentanza del Comune era presente l’assessore all’urbanistica.
Il Consiglio comunale di lunedì prossimo, 29 gennaio, è convocato alle 13 nel Salone dei Duecento per la celebrazione del Giorno della Memoria. Il Consiglio regionale della Toscana celebra quest’anno la Giornata della memoria con due appuntamenti al palazzo del Pegaso. Accanto alla tradizionale seduta solenne, che sarà celebrata martedì 30 gennaio alle 16.30 per non dimenticare le atrocità della Shoah, si terrà anche uno spettacolo ‘Bartali, il campione e l’eroe’, lunedì 29 gennaio alle 17.30, nell’Auditorium ‘Giovanni Spadolini’. Nella seduta solenne, previsti gli interventi del presidente del Consiglio regionale, del presidente della Regione e del rabbino capo della comunità ebraica fiorentina Amedeo Spagnoletto. Lo spettacolo ‘Bartali, il campione e l’eroe’, di Ubaldo Pantani, è nato per rendere omaggio alla vicenda umana del grande campione del ciclismo che ha segnato la storia del nostro Paese durante la seconda guerra mondiale, mettendo in salvo centinaia di perseguitati dal regime nazifascista.
Imprese che hanno fatto di Gino Bartali un eroe nazionale e, per il popolo ebraico, un Giusto tra le Nazioni.
Manifestazione il 3 febbraio a Empoli: alle ore 15,00 concentramento in piazza Don Minzoni e alle ore 16,00 interventi conclusivi il Largo 8 marzo '44. Così ANED, ANPI, ARCI, CGIL, CISL, LIBERA, Rete degli Studenti Medi, UDU, UIL esprimono tutta la loro preoccupazione per il crescendo di violenza, intolleranza e intimidazione riconducibili ad organizzazioni fasciste. Quanto successo ad Empoli, le minacce di morte arrivate alla sindaca, dopo che la città era stata insignita della Medaglia d’oro al Merito civile per la fiera opposizione al regime fascista, merita una risposta netta e decisa da parte di tutte le forze democratiche.
“In una giornata come quella odierna – dice Alessio Biagioli, candidato al Senato nel collegio Firenze 02 – dobbiamo sottolineare l’importanza dell’educazione alla memoria. Spesso, gli Enti Locali, gli istituti scolastici e le associazioni hanno organizzato viaggi tematici nei luoghi delle barbarie nazifasciste. Questi però, sono frutto della spontaneità e della volontà di questi soggetti. Vorrei – continua Biagioli – che lo Stato fosse il primo tramite per l’organizzazione di tali esperienze, poiché solo attraverso una cultura della memoria diffusa e condivisa da tutti si possa evitare il proliferare di nuove forme di fascismo e di discriminazione.
Non dimenticando però, del grande impegno già profuso con l’istituzione della “Giornata della Memoria” da parte del Parlamento Italiano nel 2000.” “Con la mia candidatura al Senato – conclude Biagioli – vorrei farmi primo firmatario di una Proposta di Legge mirata all’istituzione di una Educazione Civica all’interno delle scuole ed in questo senso, istituzionalizzare i “Viaggi della Memoria” anche perché, con la nomina a Senatrice a Vita di Liliana Segre, il Presidente Mattarella ha dato un segnale importante per il rafforzamento della cultura della memoria e dell’antifascismo, cardine centrale della crescita delle future generazioni”.
Martedì 30 gennaio alle ore 17, la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze rende omaggio alla figura di Primo Levi con la presentazione dell’opera Questo è un uomo. Biografia appassionata di Primo Levi di Daniele Pugliese. Introduzione di Massimo Giuliani, con un ricordo di Andrea Liberatori. Ne parleranno insieme all'autore: Massimo Bucciantini, docente di Storia della scienza e delle tecniche all’Università di Siena, autore del volume Esperimento Auschwitz (Einaudi, 2011), Renzo Bandinelli, chimico come Primo Levi e rappresentante della Comunità ebraica di Firenze, Maria Cristina Carratù, giornalista de “La Repubblica” coordinatrice del dibattito, Luca Bellingeri, direttore della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. L’incontro sarà tenuto presso la Sala Michelangelo della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, in Piazza Cavalleggeri 1.
Nella Giornata della Memoria l’Unione comunale del Chianti fiorentino celebra e rievoca la storia di Aldo Carpi, padre di Pinin. Pittore e scultore, Aldo fu arrestato nel 1944 perché “colpevole” di aver difeso una sua alunna israelita maltrattata dagli altri docenti e dai compagni. Fu deportato prima a Mauthausen e poi a Gusen, dove scrisse su alcuni foglietti che conservava nelle tasche del pigiama, sotto forma di lettere rivolte alla moglie, uno sconvolgente diario che verrà poi pubblicato con il titolo di “Il Diario di Gusen”. In un momento in cui la questione della razza è ancora al centro del dibattito pubblico e nell'ottantesimo anniversario della promulgazione delle leggi razziali, le Amministrazioni di Barberino Val d'Elsa e Tavarnelle Val di Pesa rinnovano l'impegno per la difesa dei principi e dei valori antifascisti alla base della Costituzione con le sue parole, tratte dal "Il Diario di Gusen". "Certo guardando questo conglomerato di razza umana - scrive Aldo Carpi - si potrebbe dare un giudizio un po' disperante su di essa.
Tuttavia ogni possibilità d'azione qui è tolta: tutti questi uomini sono stati strappati dal loro ambiente e costretti a un lavoro che è lontano dalle loro capacità. Talora si penserebbe di dover incontrare un maggior numero di menti elette e non solo dei ventri vuoti da riempire. Ma il ventre vuoto è una cosa terribile e, aggiunto al lavoro faticoso tanto estraneo alla nostra indole, spinge l'uomo, come ogni animale, a cercare cibo, e così pare che l'anima non esista affatto, ma solo la forza fisica e il cibo".
A Prato il sindaco Matteo Biffoni ha deposto una corona d'alloro in piazza Santa Maria delle Carceri alla targa che commemora la deportazione di centinaia di lavoratori pratesi nel lager della Germania nazista, in seguito agli scioperi del marzo 1944. Alla cerimonia erano presenti i Gonfaloni dei Comuni della Provincia, la Diocesi di Prato, la Prefettura, Mario Fineschi della Comunità Ebraica di Firenze, Camilla Brunelli del Museo e Centro documentazione della Deportazione e della Resistenza di Figline, i labari e i rappresentanti di Aned, Anpi e delle associazioni combattentistiche e d'Arma.
«Ricordare la Giornata della Memoria è più di una celebrazione, soprattutto in un momento come questo, in cui si moltiplicano i rigurgiti di revisionismo in città e in Europa - ha detto il sindaco Biffoni - Di fronte a chi vorrebbe riscrivere la storia dobbiamo ribadire con forza i nostri principi, rappresentati da questa Giornata. Coloro che non li riconoscono sono fuori dal perimetro della Costituzione e della democrazia. Siamo alla vigilia della campagna elettorale, in cui spero che prevalga il confronto democratico che isoli chi nega i principi di libertà».