Il Cielo sopra Firenze

Inaugurate le installazioni con i “Giganti” di Emanuele Giannelli

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 febbraio 2025 22:31
Il Cielo sopra Firenze
Fotografie di Monica Caleffi

Dopo il successo dell’installazione di Mr. Arbitrium a fianco della Basilica di San Lorenzo del 2022, torna a Firenze Emanuele Giannelli con la mostra “Giannelli. Il Cielo sopra Firenze”, l’iniziativa, promossa e voluta dall’Opera Medicea Laurenziana e dalla Regione Toscana, sarà aperta al pubblico dal 20 febbraio al 15 maggio 2025.

A Firenze, Emanuele Giannelli, porta nuovamente le sue sculture monumentali: The Watcher (5 mt.) che sarà installata sul lato destro della Basilica di San Lorenzo, e due Korf17 (5 mt.) che saranno installati ai due lati del portone di ingresso della sede della Regione Toscana, Palazzo Strozzi Sacrati, in piazza Duomo.

Il titolo della mostra, “Giannelli. Il Cielo sopra Firenze”, è volutamente tratto dal capolavoro cinematografico di Wim Wenders, e racconta degli sguardi rivolti al cielo, differentemente: alla ricerca di una dimensione spirituale o all’immersione nella visionarietà, delle tre figure monumentali installate a Firenze.

Approfondimenti

Ma dall’opera di Wenders, Giannelli non ha preso in prestito solo il titolo, ma anche una serie di pensieri e riflessioni, quanto mai urgenti e stringenti, che conducono la visione wenderiana a quel processo di visionarietà che è il comune denominatore anche di tutte le sculture di Giannelli.

In una società, come quella contemporanea, in cui l’orizzonte umano si è accorciato al punto da sparire e sprofondare nel virtuale, tutti i cieli sembrano essere molto distanti da una naturale visione filosofica e spirituale. Eppure, il cielo è la parte più tangibile dell’immaterialità.

Nel cielo grigio sopra Berlino, nelle sue vie e nei suoi edifici, Wenders fa muovere innumerevoli angeli, non visibili agli adulti ma solo ai bambini. L’idea nacque nel corso delle sue passeggiate, dove il regista constatò che a Berlino erano presenti molte raffigurazioni di angeli, così l’autore concepì l’idea degli angeli custodi come protagonisti. In quest’opera straordinaria, creata senza un vero e proprio copione in mano, Wenders si permise una grande libertà espressiva e una profonda riflessione sull’esistenza e sulla dimensione umana, come da lui stesso dichiarato: “Volevo raccontare la storia di questa città.

Era ancora una città divisa. Ci vivevano due popoli diversi, sebbene parlassero la stessa lingua. Il cielo era l’unica cosa che a quei tempi unisse la città”.Firenze, è una città dove una serie di grandi visionari hanno costruito la storia attraverso il loro pensiero. Il cielo sopra Firenze, nella sua visione più elevata lo ha costruito il Brunelleschi, attraverso quella Cupola mai superata. Ma anche, parlando ancora di cielo, Dante con quel suo "E quindi uscimmo a riveder le stelle".

Emanuele Giannelli, il cui lavoro si muove profondamente nel concetto di “visionarietà”, con le opere che costituiscono la mostra di Firenze, The Watcher e Korf17, invita a portare lo sguardo in un altrove, alla ricerca di una dimensione filosofica e spirituale, ad una visione fantastica, ad una percezione trascendente.

The Watcher è un uomo in cammino, con lo sguardo e con la mente. La sua posa, con i muscoli in estrema tensione, mette in evidenza la figura nell’atto di scrutare l’universo.

The Watcher, colui che guarda, è dotato di un binoculum, un’estensione drammatica dei propri occhi, un apparato fantastico attraverso il quale può cercare l’infinito per proiettarsi in una dimensione spirituale e filosofica. Anche in quest’opera c'è quell'assetto che Giannelli demanda a tutte le sue figure: astrarsi dalla realtà per volgere lo sguardo in un altrove, e in questo, la filosofia e la poetica di Giannelli sono costanti: ampliare lo sguardo e l’orizzonte dell’uomo. Attraverso il binocolo di The Watcher, così come attraverso il visore di Korf17, c'è la volontà di scandagliare il cosmo, di restare in esercizio nel cercare lo sconosciuto o il soprannaturale, ma senza la necessità di fabbricare risposte. Perché come sempre Giannelli non ha risposte ma, come tutti, solo domande.

The Watcher nasce per essere un anello di congiunzione tra l’uomo e la sua ricerca spirituale e religiosa, una parola, quest’ultima, che nell’epoca in cui viviamo piuttosto che continuare a determinare un’appartenenza assume, sempre più, una connotazione ideologica e politica, generando distorsioni incontrollate e guerre epocali.

Solenne e ieratica, Korf17 è una scultura monumentale di cinque metri che si erge imperante nell’atto di scrutare uno spazio molto distante attraverso una maschera per l’immersione nella realtà virtuale. Fissa come una sentinella, Kork17 trascina l’osservatore al di là del reale.

Ciò che preme a Giannelli, nel concepire e costruire le sue opere, è la necessità di guidare l’osservatore verso un pensiero e uno sguardo divergenti, ad accedere a risposte creative e guidare l’umanità fuori dal processo di riduzione a mero meccanismo industrializzato.

I Visionari di Giannelli sono soggetti nati da una sorta di casualità istintiva che guida lo scultore nella creazione delle sue figure. L’artista, così, diviene un filtro, un punto di vista sulla realtà che si fa interprete di una visione, descrivendola dalla sua prospettiva e offrendo uno spunto su un modo nuovo di guardare il mondo. “Tutte le figure che nascono da questo processo creativo sono quelle che poi, in un secondo momento, mi permettono di riconoscere chiaramente il mondo che sto guardando, anche attraverso strutture concettuali”, dice Giannelli.

Korf17 è parte di quell’umanità scultorea, il “popolo” stesso di Giannelli, che si interroga su come una civiltà dall’altissima competenza tecnica e dalla bassissima umanità stia andando incontro verso un processo di autodistruzione. In tutto questo non è difficile pensare come queste figure di Giannelli già fossero coerenti con la minaccia – o il supporto, non si sa – dell’intelligenza artificiale che plasmerà – e come ? - il mondo.

Carlo Pizzichini, storico dell’arte e docente all’Accademia di Belle Arti di Brera, di Giannelli scrive: “I Visionari di Emanuele Giannelli, creature giganti, spesso fuori scala, tengono testa alla realtà della vita. Il corpo come prigione ma anche come esaltazione; essere un corpo non è un limite ma un traguardo e nella visione cristiana, il corpo risorgerà, così che tutti i corpi prigionieri verranno liberati. La maestà della figura è qui rappresentata nella sua forza ma anche la sua fragilità, come noi, perché noi siamo corpi. Essere corpo non ci limita, tutto per il corpo è un ostacolo superabile, oggi poi, con le scoperte scientifiche, si modifica, si corregge, si migliora ma anche si deforma e si aliena. E le sculture di Giannelli sono i tentativi di integrare nel contemporaneo figure immaginarie di come noi saremo o siamo già”.

Al centro del lavoro di Giannelli c’è l’uomo immerso nella sua epocale crisi identitaria. E guardare il cielo sembra, oggi, la via d’uscita all’inscatolamento sistematico dell’umana identità.

La mostra sarà anche l’occasione per un appuntamento culturale di grande importanza che caratterizzerà il finissage a metà maggio. Grazie all’Opera Medicea Laurenziana è in preparazione un incontro con alcuni tra i più importanti esponenti delle tre religioni monoteiste e uno scrittore e teologo di fama internazionale, per parlare della necessità di dialogo tra le religioni, del rispetto del senso di appartenenza e della pacifica convivenza tra gli uomini di fede diversa. Lo spunto è dettato, particolarmente, dalla presenza dell’opera The Watcher, che scruta l’universo alla ricerca di una dimensione spirituale.Le opere di Giannelli sono fruibili gratuitamente durante tutto il periodo espositivo in qualsiasi orario grazie all’illuminazione che le rende ben visibili, e suggestive, anche nelle ore notturne. L’illuminazione è stata curata da PURALUCE Tuscany Light di Sesto Fiorentino.

Fotografie di Monica Caleffi

Emanuele Giannelli torna a Firenze – ha detto il presidente Eugenio Giani - con opere significative, come sanno essere i suoi lavori, capaci di parlare all’uomo contemporaneo lasciandolo stupefatto. Chiunque passerà accanto a Korf17 che abbiamo voluto incorniciasse il nostro ingresso, o a The Watcher sul sagrato di San Lorenzo, dovrà necessariamente alzare gli occhi, insieme alle sculture, e con loro guardare in alto, innalzando lo sguardo sopra il peso dei nostri corpi e dei corpi di questi giganti, riscoprendo il cielo quale elemento di congiunzione tra il contingente dell’uomo e l’eternità. Un invito, un monito che, in una città come la nostra che sa bene come il Rinascimento abbia celebrato il trionfo dell’uomo e al tempo stesso dei suoi limiti, ci aiuta a renderci conto di quanto la lotta quotidiana per la grandezza e la massima possanza possibile nell’uomo, siano un bruscolo di fronte all’infinito.”

"Emanuele Giannelli - Paolo Padoin, presidente dell’Opera Medicea Laurenziana - torna da noi in San Lorenzo dopo due anni e mezzo dalla presentazione della sua gigantesca scultura, Mr. Arbitrium. Il gigante ci ha fatto allora compagnia per tre mesi, riscuotendo un enorme successo. Adesso questa nuova iniziativa, in collaborazione con la Regione Toscana. Potremo ammirare, in piedi accanto alla nostra Basilica, The Watcher, gigante visionario di cinque metri che si serve dei suoi potenti binocoli per scrutare il cielo, l'universo e oltre. Ringraziamo l'artista e il suo staff e la Regione Toscana, e siamo certi che questo bis di Giannelli a Firenze e a San Lorenzo riscuoterà la stessa fortuna che ebbe allora Mr. Arbitrium”.

“Ho accolto con interesse - ha detto Mons. Marco Domenico Viola, Priore della Basilica di San Lorenzo - la disponibilità per Giannelli a installare un'altra sua opera ciclopica sul sagrato della basilica. Un nudo, com'è la condizione di ogni uomo nella storia in cui nulla ci è dovuto e nulla ci appartiene. Nella nudità voglio scorgere il superamento dei miti del superuomo. Altro elemento, singolare, è l'estensione degli occhi che, come un binocolo, si protendono verso l'alto, verso il cielo.

Desideri insopprimibili di scrutare l'infinito che è in noi e oltre noi. Siamo impastati della polvere della terra ma anche della luce del cielo. Trascendiamo noi stessi per cui ogni cosa è importante ma nessuna colma definitivamente il cuore. Ho ripensato ad una delle tante famose frasi di Antoine de Saint-Exupéry “devi sentire che c'è qualcuno sopra di te per essere veramente te stesso”. E ancora "non si vede bene se non con il cuore, l'essenziale è invisibile agli occhi, gli uomini lo hanno dimenticato, tu, non dimenticarlo mai" (Il Piccolo Principe).

Ecco cosa Giannelli evoca in me con questa sua opera ancora una volta provocante e geniale.”

Korf17, giganti consapevoli di essere limitati nella loro maestosità – ha commentato Cristina Manetti, capo di Gabinetto della presidenza e ideatrice de La Toscana delle Donne - che cercano e vogliono scrutare il cielo che invece è infinito, lanciano un messaggio prezioso: la grandezza dell’uomo è sapere di essere piccolo. Solo così può connettersi al cielo e portare un po’ di cielo anche sulla terra. Ricordarlo con opere che stanno di fronte alla sede della Regione Toscana è stata una scelta di cui siamo orgogliosi e ringraziamo l’autore Emanuele Giannelli per averci di nuovo stupito con le sue straordinarie sculture, di cui anche nel nostro palazzo abbiamo già un esempio: dall’ultima rassegna de La Toscana delle Donne ospitiamo la sua Baraye, un bronzo, una torre moderna che racchiude al suo interno templi e rovine da cui emerge però con decisione una donna, simbolo di incontro tra passato e presente.”

“INEOS Inovyn Italia - ha detto Georges Madessis, Country Manager INEOS Inovyn ITALIA - continua a sposare il dialogo attraverso l’arte, sostenendo le opere di artisti contemporanei come Emanuele Giannelli, già al terzo anno di collaborazione. La Regione Toscana, sempre in ascolto verso le grandi aziende del territorio, si confronta con la INEOS |Inovyn leader del processo di transizione energetica. Comunicare questo processo economico, digitale e culturale, per l’azienda ha un significato che diventa sempre più condiviso con la collettività, ecco perché si coniuga perfettamente con le opere dell’artista diventando, come in questa occasione, un dialogo tra i tre soggetti e i giganti di Giannelli che saranno protagonisti per tre mesi davanti al palazzo della Regione Toscana nella prestigiosa piazza del Duomo e alla Basilica di San Lorenzo.”

“Ringrazio la Regione Toscana, il presidente Giani e Cristina Manetti, l’Opera Medicea Laurenziana, il presidente Padoin e monsignor Viola - ha detto l'artista Emanuele Giannelli - , per aver voluto ospitare le mie opere a Firenze, in piazza Duomo e alla Basilica di San Lorenzo. Sono particolarmente grato anche alla città di Firenze e ai fiorentini che nel 2022 mi hanno accolto con grande generosità, e mi auguro che anche questa nuova mostra possa essere bene accolta dalla città e dai tanti turisti.

The Watcher e Korf17 sono due figure importanti del mio lavoro, il loro essere monumentali non deve creare stupore solo per le dimensioni, ma soprattutto per ciò che rappresentano: l’invito a guardare lontano, a cercare oltre, a scrutare nell’invisibile alla ricerca della tangibilità del pensiero, ad aprirsi ad una visione cosmocentrica che conduca l’uomo nel giusto cammino e in un rapporto equilibrato tra sè e l’universo”.

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