I medici contro la proposta anti-vaccini della Lega

Obbligo vaccinale difeso con una petizione online da un'iniziativa populista e antiscientifica

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 Luglio 2024 21:48
I medici contro la proposta anti-vaccini della Lega

Il senatore della Lega Claudio Borghi ha presentato un emendamento al decreto liste d'attesa che intende abolire l'obbligo delle vaccinazioni pediatriche. In caso di via libera, le vaccinazioni rimarrebbero solo raccomandate. Levata di scudi da più parti, anche all’interno della coalizione di cui fa parte lo stesso partito di Matteo Salvini: posizioni personali e non frutto di accordi.

Le vaccinazioni rappresentano uno degli strumenti più efficaci nella prevenzione delle malattie infettive. È definitivamente dimostrato che il loro ruolo è fondamentale per garantire la salute e il benessere dei bambini". Non si è fatta attendere la risposta della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale.

I pediatri della Sipps, dunque, si schierano compatti per il sì all'obbligo vaccinale. Lo fanno durante il loro XXXVI Congresso Nazionale, che si è chiuso oggi al Palazzo degli Affari di Firenze. L'obbligo vaccinale, infatti, è la misura che in Italia ha garantito la protezione di tutta la popolazione attraverso le efficaci coperture vaccinali che devono essere almeno del 95%.In periodi storici in cui l'obbligo è stato sospeso, le coperture vaccinali sono diminuite e si sono subito verificati focolai epidemici, che ne hanno indotto la recente reintroduzione, con immediato recupero dei livelli di protezione."Le vaccinazioni- spiega il presidente della Sipps, Giuseppe Di Mauro- proteggono i più piccoli da numerose e gravi patologie, molte delle quali prive di possibilità di cura e potenzialmente mortali: mi riferisco al morbillo, alla pertosse, alla poliomielite e anche all'influenza".

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Nei confronti del senatore del Carroccio si è mosso anche Rocco Russo, pediatra di Benevento, responsabile del Tavolo tecnico sulle vaccinazioni per la Società Italiana di Pediatria.

"Grazie ai vaccini- aggiunge Maria Carmen Verga, segretario nazionale Sipps- molte di queste malattie, un tempo comuni e devastanti, sono oggi rare o sono state completamente eliminate in molte parti del mondo. La prevenzione è sempre preferibile al trattamento, poiché le malattie infettive possono causare complicazioni a lungo termine o addirittura la morte". Quando una percentuale sufficientemente alta di una popolazione è vaccinata, si crea un'immunità di comunità o 'immunità di gregge'.

"Questo fenomeno- evidenzia Luigi Terracciano, tesoriere della Sipps- protegge anche quanti non possono essere vaccinati, come i neonati troppo piccoli per ricevere alcune vaccinazioni o persone che, ad ogni età, hanno malattie che comportano controindicazioni. La vaccinazione, dunque, non è solo una scelta personale, ma un atto di responsabilità nei confronti di tutta la società".

I pediatri della Sipps ricordano inoltre che i vaccini attualmente in uso sono il risultato di decenni di ricerca e sviluppo e vengono sottoposti a rigorosi controlli di sicurezza ed efficacia. Il vero rischio per le persone sono le malattie e non i rarissimi effetti collaterali dei vaccini. L'abolizione dell'obbligo vaccinale- ricorda la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale- ha anche una forte valenza comunicativa che getta un'ombra su efficacia, sicurezza e sulla reale utilità di questa fondamentale misura preventiva.

"In una realtà in cui le persone sono continuamente confuse da tante false informazioni e potenzialmente influenzate negativamente dalla disinformazione dei movimenti no-vax -denunciano gli esperti della Sipps- l'abolizione dell'obbligo da parte del governo può essere vista come un avallo a queste aberrazioni, che sono pericolose per i singoli cittadini e per l'intera società che perderebbe un'importante tutela".

Non ultimo, prevenire le malattie tramite le vaccinazioni è anche economicamente vantaggioso. Il costo di una vaccinazione è infatti infinitamente inferiore rispetto al trattamento di una patologia grave ed anche al carico di dolore per le famiglie e per i bambini travolti da una malattia evitabile con una semplice vaccinazione.

"Le malattie infettive- conclude Di Mauro- possono prevedere il ricorso a ospedalizzazioni prolungate, possono portare a trattamenti costosi e possono avere un impatto economico significativo sulle famiglie e sull'intera società. Le vaccinazioni contribuiscono, dunque, a mantenere basso il costo complessivo del nostro Servizio sanitario nazionale".

“Aderisco convintamente all’appello dell’Ordine dei medici di Firenze che invita tutti i parlamentari toscani a schierarsi contro l’emendamento della Lega per l’eliminazione dell’obbligo vaccinale per gli under 16. Diciamo no ad azioni politiche dettate da furore antiscientifico, retrive e pericolose. Bisogna ostinatamente scommettere sulla scienza che ha consentito una straordinaria evoluzione anche nella tutela della salute e abbiamo il dovere di respingere le pulsioni populiste. Sulla salute non si scherza: tutte le forze politiche si uniscano e il governo rassicuri che non verranno fatti passi indietro sui vaccini” dichiara il deputato dem Federico Gianassi.

“Ma ha ottenuto quello che si prefiggeva: attirare l’attenzione verso una proposta che, sempre con la solita pancia, attrae alcune attenzioni. Soprattutto da parte di un mondo, quello dei cosiddetti no-vax, che oggi è senza riferimenti istituzionali e che, in un momento di relativa calma sulle questioni vaccini non pone le persone di fronte a fatti drammatici come durante il Covid-19 con il tam-tam di morti e malati quotidiani” dichiara Vincenzo Donvito Maxia, presidente dell'Associazione Diritti Utenti e Consumatori.

“Il partito di questo parlamentare sembra che abbia bisogno di raccattare tutti i possibili e immaginabili dissensi e non si fa scrupoli ad avanzare proposte che lo facciano sembrare - ovviamente - una sorta di alfiere delle libertà individuali.

Una strategia politica che passa come un carro armato sulla testa di consumatori e utenti, tanto questi soggetti non contano niente (in Italia le associazioni a difesa di queste istanze sono marginali e quasi tutte foraggiate dalle istituzioni) e vengono facilmente costretti a fare quello che dicono i politici. Costi quel che costi, anche il benessere di consumatori e utenti. Dispiace che a farsi alfiere di questa strategia sia un partito che ci governa”.

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