Firenze – La commissione d’inchiesta sugli eventi alluvionali del 29 e 30 ottobre e del 2 e 4 novembre 2023 in Toscana, presieduta da Elisa Tozzi (Fratelli d’Italia) ha tenuto questa mattina, lunedì 9 settembre, un’audizione del presidente della Regione, Eugenio Giani, e dell’assessora regionale all’Ambiente, Monia Monni.
Per la presidente Elisa Tozzi, si è trattato di una “seduta particolarmente interessante. L’audizione è stata molto focalizzata sulla situazione degli investimenti: da quelli di somma urgenza alla prospettiva di un focus il più possibile attendibile riguardo alle necessarie opere di mitigazione del rischio idrogeologico programmate dalla Regione e in corso di realizzazione. Si tratta di un tema importante – ha spiegato la presidente – e questa mattina c’è stato un approccio estremamente collaborativo”.
Il lavoro della commissione sarà tanto più utile “se riusciremo a comprendere meglio dinamiche che dovranno necessariamente diventare virtuose nel tempo per far fronte ad eventi climatici sempre più forti. Dovremo capire perché, anche su situazioni che si sono già verificate in passato, ci troviamo oggi di nuovo a dover intervenire. Una programmazione fatta in modo serio è ormai indispensabile nella nostra regione”. Il sistema delle allerte, ha proseguito Elisa Tozzi, “sarà oggetto di disamina.
Ci riserviamo di fare anche un focus sul tema dei ristori. Quanto alle risorse nazionali, sono state messe in campo, ci sono in ballo anche risorse per i Comuni. Servirà un lavoro sinergico. A questa commissione spetta il compito di far funzionare al meglio tutto il meccanismo, nell’interesse della Toscana”.
Il vicepresidente della commissione Francesco Gazzetti (Partito democratico) ha apprezzato “il rilevante contributo portato dal presidente Giani e dell’assessora Monni, che ringrazio”, e ha sottolineato il “clima di grandissima disponibilità e collaborazione, elemento molto importante per una commissione come questa, nella quale noi crediamo molto per analizzare quanto accaduto e lanciare messaggi chiari”. Secondo il vicepresidente, “si evidenzia un aspetto molto importante: è necessario avere a disposizione fondi nazionali.
Quello che a mio giudizio dovrà essere fatto con grande determinazione da questa commissione è individuare tra le questioni prioritarie un coinvolgimento del Governo perché mantenga gli impegni assunti. C’è bisogno di mettere mano a una serie di interventi che aiutino a risolvere questioni che abbiamo ben presenti e che emergeranno nel corso del tempo con maggiore chiarezza. Da parte del nostro gruppo c’è massima e assoluta disponibilità a utilizzare lo strumento della commissione d’inchiesta per far sì che non rimangano punti da chiarire e per chiedere a tutti la massima determinazione a mantenere gli impegni presi”.
Approfondimenti
Il presidente della Toscana, Eugenio Giani, ha ripercorso i giorni frenetici del post alluvione, il quadro ingente dei danni che hanno toccato i territori di sette delle dieci province toscane e ha precisato che “il ruolo di commissario per l’emergenza assegnatomi non è esteso a tutti gli interventi che devono essere fatti, come invece si è inteso far credere seguendo una versione falsa e tendenziosa, ma è ricondotto agli interventi previsti dagli accordi di programma Stato-Regioni”.
Nel quadro di eventi climatici “fino a poco tempo fa impensabili e oggi sempre più ricorrenti”, il presidente delinea gli interventi necessari “che dovranno riguardare i reticoli idrografici minori – gli interventi già effettuati nel reticolo maggiore hanno messo al riparo i territori del bacino dell’Arno, che la mattina del 3 novembre 2023 era sotto i livelli di guardia – e anche il sistema fognario: quello che è accaduto la notte scorsa ha evidenziato questa criticità. Anche quel sistema dovrà essere revisionato, penso ai tanti corsi d’acqua interrata negli anni Sessanta e Settanta, e mi viene in mente anche l’Affrico a Firenze, che oggi mostrano di non sostenere le ingenti masse d’acqua dovute a precipitazioni di entità fino a poco tempo fa non previste”.
Di qui la necessità di ingenti risorse per realizzare tutti gli interventi indispensabili a fronteggiare le nuove condizioni climatiche, rivendicando, aggiunge Giani, “atteggiamenti per lo più estremamente virtuosi nella pianificazione in Toscana” e mostrando la “consapevolezza che i nuovi Piani regolatori dovranno essere tutti a consumo zero del territorio”. Servono, afferma Giani, “fino a quasi 2 miliardi di euro per la realizzazione di tutte le opere necessarie”.
Il rapporto con il livello nazionale “è stato sin da subito collaborativo, in stretto contatto con l’allora direttore della Protezione civile Fabrizio Curcio”. La Regione “ha stanziato subito i primi 25 milioni, sapendo che i procedimenti non avrebbero reso disponibili risorse nazionali prima di 4-5 mesi: sono serviti ad assicurare un primo ristoro a famiglie e imprese”.
“Per quello che mi riguarda – ha commentato Giani al termine dell’audizione – questo incontro in commissione è stato molto costruttivo. Ha dato la possibilità ai consiglieri di cogliere le prospettive strategiche di interventi necessari per fare in modo che questo non accada più. Servono le risorse nazionali, “ricordo che per gli eventi del maggio precedente in Emilia-Romagna, che hanno toccato marginalmente alcuni comuni toscani in Mugello, sono stati previsti dal governo 1,2 miliardi di euro, per interventi in Toscana a seguito dell’alluvione del 2 novembre servono almeno 400 milioni”. Il presidente ha ribadito la richiesta già avanzata di far ricorso anche in questo caso alle risorse rese disponibili dall’Europa con il Pnrr.
Apprezzamento è stato espresso anche dai gruppi di minoranza, dal vicepresidente vicario Massimiliano Baldini (Lega), che ha precisato la diversa visione del proprio gruppo riguardo ai confini delle competenze del ruolo di commissario assegnato a Giani e ha posto una serie di richieste di dati e approfondimenti alle quali la Giunta regionale risponderà nel dettaglio; e dalla consigliera Silvia Noferi (Movimento 5 stelle), che ha valutato positivamente il contributo del presidente Giani, l’approccio al lavoro della commissione e ha chiesto approfondimenti sul torrente Marina di Campi Bisenzio in particolare riguardo ad alcune sue canalizzazioni sotterranee finora sconosciute.
L’assessora Monia Monni, affiancata da Giovanni Massini, direttore della Regione per la difesa del suolo e la protezione civile, ha allargato il quadro di informazioni e dati sull’attività e su come è strutturato il sistema coordinato dalla protezione civile regionale, “che agisce in via sussidiaria con i tanti Comuni, le cui strutture hanno a loro volta bisogno di essere potenziate”. A precisa domanda della presidente, l’assessora ha chiarito che “l’allerta arancione diramata il 2 novembre è risultata tecnicamente appropriata”.
Quanto ai 400 milioni indicati dal presidente, ha spiegato Monni, “sono necessari per i primi interventi immediati e più urgenti, in un complesso di risorse più ampio che arriva a un miliardo e 100 milioni di euro per interventi di riduzione del rischio residuo, cifra stimata nel Piano consegnato alla commissione europea per l’accesso al Fondo di solidarietà dell’Unione europea e condivisa con il Governo nazionale. Risorse che ci serviranno per rendere i nostri territori capaci di resistere ad eventi come quello del 2 novembre scorso, che superano tutte le previsioni valide fino a pochi anni fa”.
Le prime urgenze nell’area, ha spiegato l’assessora Monni, “riguardano il Marina, lo lolo, il Bardena, lo Stregale, il Bagnolo, “quest’ultimo già destinatario, con lo Iolo e il Bardena, di uno stanziamento regionale su ricorse nazionali, perché servono interventi molto estesi e molto impattanti”.
"Le immagini drammatiche che arrivano dalla piana fiorentina, da Campi Bisenzio, da Calenzano, dal Pratese e da alcune aree costiere della Toscana provocano un grande dolore, ma allo stesso tempo una grande rabbia. Ogni volta che piove più del previsto, assistiamo ad allagamenti di strade, abitazioni e aziende, e si contano i danni. Stavolta, rispetto allo scorso anno, è stata un'esondazione delle fogne ancora piene di foglie, e solo in qualche caso sono esondati torrenti. Bisogna accertare le responsabilità, visto che un Comitato di Campi aveva inviato una pec al Comune per segnalare che la ripulitura delle fognature eseguita nel mese di giugno era risultata non sufficiente a garantire la sicurezza in caso di piogge". Lo afferma il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella.
"Tutti i Comuni - sottolinea Stella - hanno contratti di appalto con aziende che prevedono pulizia e lavaggio delle caditoie, bocche di lupo, griglie stradali nello stato in cui si trovano, attraverso l'utilizzo di adeguate attrezzature, nonché la rimozione, il trasporto e lo smaltimento dei sedimenti, comprensivo della pulizia del fognolo fino alla fognatura comunale. Perché in tutti territori in cui si sono verificati gli allagamenti di ieri, le fogne erano ancora ostruite di foglie e detriti? Verranno accertate e sanzionate le responsabilità? O dobbiamo aspettare che nelle prossime settimane e nei prossimi mesi si verifichino nuovamente alluvioni?".
"Continuiamo poi a chiederci a cosa servano i Consorzi di Bonifica - evidenzia il capogruppo di Forza Italia -. Ci è stato detto che la loro opera è indispensabile per tenere puliti gli argini dei corsi d'acqua ed evitare le esondazioni, ma la realtà ci dice che non è così. La politica ha il dovere di fare questa riflessione. In Toscana i Consorzi sono 6, hanno più di 500 dipendenti e bilanci per 132 milioni di euro. Noi siamo per la loro chiusura, e per riportare in capo alla Regione la gestione della tutela dell'assetto idrogeologico".
“Ancora una volta l'amministrazione di Campi Bisenzio si è dimostrata inadeguata a gestire l'ennesima allerta arancione con tutti i risvolti nefasti che si sono evidenziati nuovamente in una parte estesa del territorio. Di fatto, nel caos generale, a distinguersi è stato il poliziotto campigiano Leonardo Magnolfi che ieri, libero dal servizio, si è prodigato sul territorio riuscendo a gestire anche la chat “Campi sicura” rassicurando i cittadini presenti, dando informazioni e svolgendo una preziosissima funzione di raccordo, raccogliendo segnalazioni e criticità. A lui il Comune dovrebbe davvero consegnare un encomio” Si esprimono così Paolo Gandola, capogruppo delle liste di centrodestra e Nicola Douglas De Fenzi, capogruppo di Impegno Vero che stamani hanno depositato un question time in vista del Consiglio comunale di domani.
“Con l’atto - spiegano in una nota i due capigruppo - abbiamo chiesto una relazione puntuale della situazione ex ante ed ex post all’evento occorso ieri, con particolare riferimento alle azioni di prevenzione messe in atto e alla gestione dell’emergenza, così da comprendere quali siano state le criticità tecniche e strutturali che si sono evidenziate e che hanno comportato l’allagamento di svariate strade del nostro territorio.
Vista l’emergenza di grado arancione abbiamo poi chiesto di sapere come mai, stante la chiara evidenza di un arrivo di un grande fronte temporalesco sulla zona, non sia stata disposta la chiusura delle strutture commerciali del territorio, con particolare riferimento ai centri commerciali e medie e grandi vendite, chiusura che, come noto, è stata disposta solo alle 19.30 di ieri dopo le pressanti richieste fatte da noi pervenire direttamente al sindaco.
Di tutto questo parleremo domani in Consiglio chiedendo al sindaco di assumersi la responsabilità dell'ennesimo fallimento, ma soprattutto di evidenziare come i cittadini possano stare tranquilli per il futuro di fronte a questa evidente impreparazione del nostro territorio stante la mancanza di un'adeguata e puntuale manutenzione di strade, reti fognarie e tombinature”.
“Il coraggio del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, per non voler ricorrere alla definizione di ‘faccia tosta’, sta superando davvero ogni limite. Dopo gli allagamenti e le esondazioni delle scorse ore, avvenute nelle stesse aree dell’alluvione di novembre, il commissario all’emergenza si appella ancora al governo sulle risorse stanziate, ‘dimenticando’ anche la farraginosità degli uffici commissariali nella gestione dell’erogazione delle risorse stanziate dall’esecutivo.
Non è dato di sapere cosa abbia fatto concretamente Eugenio Giani in dieci mesi da commissario straordinario all’emergenza, se non spostare le responsabilità, di tutto, sul governo Meloni. Non è stanco, Giani, di continuare a mistificare la realtà sui fondi erogati? Dovrebbe rispondere ai toscani, piuttosto, sul come siano stati spesi i milioni stanziati da Roma negli anni per la messa in sicurezza del territorio. E dovrebbe spiegare, soprattutto, a quei cittadini di Campi Bisenzio, Prato e Montemurlo come sia stato possibile che ieri, dopo dieci mesi, siano stati nuovamente travolti dall’acqua, invece di svilire l’istituzione che rappresenta battendo continuamente cassa al governo” scrive, in una nota, il deputato pratese Chiara La Porta.