Il mio bambino ha quasi 2 anni e non parla, dice solo “mamma”. Sono preoccupata e non so più se ascoltare quelli che mi dicono che ha qualcosa che non va o chi mi dice di aspettare!
Quando un figlio non inizia a parlare alla stessa età dei suoi coetanei le preoccupazioni dei genitori non tardano a farsi vive (anche perché, ahimè, non tardano ad arrivare commenti e consigli non richiesti da parenti e amici che si trasformano i grandi esperti di pediatria e psicologia dello sviluppo facendo confronti con altri bambini o con la leggenda dei propri tempi di sviluppo). Facciamo un po’ di chiarezza perché se da un lato è bene non allarmarsi dall’altro è bene saper riconoscere i segnali che possono consentire un intervento tempestivo (e quindi risolutivo) di eventuali problematiche nello sviluppo del linguaggio.
Ecco le normali tappe dello sviluppo del linguaggio dal punto di vista fonologico:
- 7 – 13 mesi È presente la pronuncia delle vocali e delle consonanti M, N P, B. I bambini quindi pronunciano bene “mamma”, “pane”
- 24 – 36 mesi Compare la pronuncia corretta delle consonanti F,V,D,G e sono presenti processi di semplificazione:
- cancellazione di sillabe come dire “talo” per “tavolo”
- sostituzione di consonanti “tane” per “cane”
- elisione delle consonanti “pocco” per “sporco”
- l’inversione di due fonemi “cimena” per “cinema”
- 3 – 4 anni Scompaiono i processi di semplificazione e compaiono la S, Z, L , R perciò i bambini pronunciano bene “sporco”, “spada” “alzare”
Approfondimenti
Bambini con un disturbo fonologico del linguaggio (che non rispettano le suddette tappe), perlopiù entro i 5 anni parleranno bene. Ad esempio nei casi di rotaciscmo (la cosiddetta R moscia) solitamente non si considera prima dei 4-5 anni di intervenire con un intervento di educazione logopedica.
Si può dire che un bambino abbia un ritardo del linguaggio quando a 2 anni pronuncia meno di 50 parole oppure le pronuncia ma non usa brevi frasi composte da 2 parole come “mamma latte!”. Naturalmente il consiglio è di pazientare e non allarmarsi prima del tempo, come si sente spesso dire: ogni bambino ha i propri tempi e vanno rispettati. I segnali che devono indurre a fare una valutazione sono pochi e chiari, eccoli di seguito:
- A 10 mesi non si gira verso i suoni
- A 18 – 24 mesi non fa “ciao” con la mano, non dice “mamma” o non fa “no” con la testa
Cosa fare? Ugualmente non allarmarsi e chiedere consiglio al pediatra che probabilmente indirizzerà ad una valutazione presso uno specialista. Raramente viene consigliato ma non va sottovalutata l’importanza di considerare un supporto psicologico di accompagnamento per i genitori che affrontano questi passaggi valutativi.