FIRENZE - "Ringrazio per il Pegaso d'oro che oggi ricevo, e lo faccio anche a nome di tutti i compagni che sono morti e che mi mancano". Lo scrittore cileno Luis Sepùlveda ha voluto ricordare le vittime del colpo di stato e della dittatura ricevendo oggi il massimo riconoscimento della Regione Toscana,destinato a coloro che, a livello nazionale e internazionale, si sono particolarmente distinti nella cultura e nella promozione dei diritti (tra le personalità premiate negli anni passati personalità della cultura come Roberto Benigni, Margherita Hack, Eugenio Garin, Mario Luzi, ma anche protagonisti dei diritti come Aung Sa Suu Kyi, Jacques Delors o Mikhail Gorbaciov). "Anche scrivendo si può cambiare il mondo .
Anche avvicinando quante più persone possibile a libri di passione, di verità, di sogni, si può cambiare il mondo. Magari inseguendo le vicende di una gabbianella e di un gatto che le insegnò a volare. Oppure di una lumaca che scoprì l'importanza della lentezza. Una lezione di impegno, di etica, di arte che non si nasconde, di cultura che sa fare la differenza". Così Rossi ha motivato il premio allo scrittore cileno, che è stato protagonista della battaglia della democrazia, a fianco di Salvador Allende e di una esperienza politica che provò a unire libertà e uguaglianza, prima di crollare con il colpo di stato del dittatore Pinochet, di cui nel 2013 ricorrono appunto i 40 anni. "Libertà e uguaglianza - ha spiegato Rossi - proprio intorno a queste due valori, a queste meravigliose utopie, si sviluppa la sensibilità culturale, poltica e umana di Luis Sepùlveda.
Che è certamente uno scrittore coinvolto e impegnato e che, con i suoi romanzi e le sue favole, ha insegnato a ciascuno di noi a fare la differenza, a coltivare la capacità di immaginare un mondo migliore per noi e per i propri figli". "Qualcuno di noi - ha proseguito il presidente della Regione Toscana - pensa che proprio questo sia il significato profondo della politica. E che esattamente questa consapevolezza possa restituirle la dignità che purtroppo di recente ha perduto". Il Pegaso consegnato oggi presso la sala delle Vie Nuove continua e rafforza un rapporto con lo scrittore cileno che arriva da lontano.
Per esempio con una speciale edizione della Storia di una gabbianella prodotta dalla Stamperia Braille - l'unica pubblica in Italia - della Regione Toscana, perché anche i bambini non vedenti potessero apprezzare questa storia di libertà e dignità. Consegnando il premio Enrico Rossi ne ha regalato una copia a Luis Sepùlveda.