Un intervento urgente per l’industria farmaceutica messa in difficoltà dalla legge sull’obbligo di prescrizione del solo principio attivo, è stato chiesto oggi dall’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini che ha inviato una lettera al ministro Corrado Passera nella quale si chiedono, “pur salvaguardando il tetto alla spesa, misure a tutela della libertà di scelta dei cittadini nonché della sopravvivenza e dello sviluppo dell’azienda farmaceutica italiana, che è industria di qualità e che deve continuare a rappresentare un caposaldo dello sviluppo del nostro paese”. Lo ha riferito oggi l’assessore intervenendo all’incontro organizzato dall’azienda farmaceutica Menarini al quale hanno partecipato le istituzioni e i parlamentari toscani. In particolare l’assessore ha espresso “grande preoccupazione per la situazione produttiva della Toscana in conseguenza delle notizie sul crollo delle vendite dei prodotti farmaceutici a marchio originale, a seguito dell’entrata in vigore della legge 135 /2012 che, con l’art 15 comma 11 bis obbliga il medico a fare prescrizioni indicando unicamente il principio attivo”. L’assessore – che su questo ha interessato anche il presidente Rossi e l’assessore alla salute Marroni- ha osservato che tale norma non solo non fa conseguire un risparmio per i bilanci pubblici, ma limita la possibilità di scelta dei cittadini e inoltre, alterando il mercato, rischia di determinare un pesantissimo colpo per l’industria farmaceutica italiana, mettendo a rischio centinaia e centinaia posti di lavoro. La Toscana è uno dei poli nazionali nella produzione farmaceutica (al terzo posto dopo Lombardia e Lazio), conta 20 imprese, dalle multinazionali alle piccole e piccolissime e più di 12 mila addetti (6800 nella farmaceutica, cui si aggiungono i 4418 nell’indotto e gli 800 che operano in ricerca e sviluppo).
“E’ un patrimonio in competenze, ricerca e occupazione – ha detto Simoncini – che la Regione intende salvaguardare, combattendo ogni minaccia di decentramento della produzione e di deindustrializzazione del settore”.