A Firenze il primo congresso nazionale della nuova Società scientifica Simmed. Software, manichini, robot. Ecco le innovative tecnologie per addestrare gli operatori sanitari a far fronte al meglio anche ai momenti critici. Il caso Morosini Firenze – La morte in campo del calciatore Piermario Morosini ha dimostrato quanto sia di vitale importanza per gli operatori sanitari saper affrontare l’emergenza. La morte improvvisa in corso di attività sportiva è una delle sofisticate simulazioni che saranno proposte agli operatori sanitari nel corso del primo congresso nazionale della nuova Società scientifica SIMMED (Simulazione in Medicina), in programma a Firenze (Palaffari) il 18 e 19 maggio.
Temi e obiettivi del congresso sono stati presentati oggi alla stampa dai vertici della Società, il presidente Gian Franco Gensini (Preside della Facoltà di Medicina dell’Università di Firenze), il vicepresidente Augusto Zaninelli, il direttore dalla Scuola di Specializzazione di medicina di Emergenza Urgenza dell’Università di Firenze Riccardo Pini, e il responsabile Unità Terapia Intensiva Cardiologica (UTIC) dell’Ospedale S. Maria della Misericordia di Perugia, Maurizio Del Pinto. Nell’occasione la SIMMED (in collaborazione con Accurate) offrirà un defibrillatore alla Società Nuova Pallacanestro Firenze. “La simulazione”, spiega Gensini, “è un sistema di addestramento totalmente interattivo, basato sull’uso di strumenti formativi ed educativi innovativi (software, manichini, robot), inseriti in scenari clinici che riproducono fedelmente le condizioni reali in cui si opera in campo sanitario.
In Italia questa attività è iniziata da qualche anno e stanno ora nascendo numerosi centri universitari e ospedalieri. In Toscana sono attivi da anni centri di simulazione dedicati prevalentemente alla chirurgia (Centro EndoCAS di Pisa creato e seguito dal Professor Franco Mosca, dal Professor Mauro Ferrari e dal loro gruppo), alle urgenze pediatriche (AOU Meyer), alla ortopedia (Centro di simulazione di Arezzo) e alla medicina di emergenza-Urgenza (Centro di Simulazione dell'AOU Careggi di Firenze).
I tempi ci sono apparsi maturi per questo simposio nazionale, sotto l’egida di SIMMED, prima Società scientifica italiana dedicata allo specifico argomento. Lo scopo principale è di mettere in contatto i vari operatori del settore e confrontare le diverse esperienze”. Diversamente dai tradizionali congressi basati per lo più su fitte sequenze di relazioni, la formula scelta da SIMMED alterna teoria e pratica, cioè sessioni in plenaria sulla teoria della simulazione, e dimostrazioni pratiche per piccoli gruppi, in cui i vari sistemi hardware e software saranno applicati a casi clinici e contesti decisionali anche imprevedibili e ad alto rischio. SIMMED si rivolge in modo particolare alla simulazione nei diversi settori della medicina, con tecniche avanzate destinate a formare operatori sempre più qualificati (medici delle più diverse specializzazioni, ma anche infermieri, fisioterapisti, volontari, personale della protezione civile), pronti ad affrontare sia la routine che le emergenze.
Le esperienze sui simulatori possono infatti essere ripetute fino a conseguire un elevato livello di competenza nelle manovre, evitando il contatto diretto con i pazienti e migliorandone notevolmente il livello di sicurezza, quando si deve passare dalla formazione specifica alla pratica clinica quotidiana sul campo. Del resto, aggiunge Zaninelli, il rapido e continuo sviluppo della medicina e, in generale, delle conoscenze biomediche, oltre al continuo sviluppo delle tecnologie e dei modelli organizzativi, rendono sempre più difficile per il singolo operatore mantenersi aggiornato e competente.
Da qui il costante bisogno formativo, che per essere al passo con i tempi, efficace ed efficiente, deve però dotarsi di strumenti innovativi, di elevato contenuto scientifico e professionale e ad alta qualificazione tecnologica. Due esempi danno l’idea della differenza tra un serio addestramento obbligatorio e la sua mancanza. Da un lato l’impresa del comandante pilota Chesley Sullenberger che nel gennaio 2009 a New York, grazie al continuo addestramento sui simulatori di volo, riuscì a far ammarare sul fiume Hudson il suo Airbus in avaria, salvando tutti i 150 passeggeri.
Dall’altro, la recente tragedia della nave Concordia (32 morti) in un settore, quello della navigazione marittima, in cui non esistono le norme stringenti della navigazione aerea