PD: che è successo a Firenze dal '99 al 2009?

La Procura indaga la Giunta Domenici, l'ex sindaco accusa la Procura e il PD rimane in silenzio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 marzo 2012 15:04
PD: che è successo a Firenze dal '99 al 2009?

di Nicola Novelli, direttore responsabile di Nove da Firenze FIRENZE- Leonardo Domenici, ora deputato europeo PD, è di nuovo rinviato a giudizio dalla Procura della Repubblica di Firenze per abusi edilizi alla Fortezza da Basso. Stamani in una intervista al Corriere Fiorentino, l'ex sindaco critica l'attacco del procuratore capo di Firenze, Giuseppe Quattrocchi sull'«urbanistica contrattata» in un'altra intervista al quotidiano La Repubblica.

Il caso pone con evidenza una questione politica, il giudizio che si intende complessivamente esprimere su un decennio, quello dal 1999 al 2009, in cui la città è stata governata dalle due giunte comunali presiedute dal sindaco Domenici. E c'è da attendersi che su questo i vertici del PD fiorentino e toscano rimarranno in silenzio, come hanno fatto sinora per due lunghi anni. Ricostruiamo i fatti. Al termine della Giunta Primicerio, espressione della stagione civile del 1995, a Firenze i Democratici di Sinistra, allora guidati da Massimo D'Alema, optano per una proposta elettorale tutta animata da logiche interne e in dialogo soltanto con gli alleati di governo.

A guidare le candidature il responsabile nazionale enti locali del partito, il giovane Leonardo Domenici, che costituisce una giunta di membri del partito e di rappresentanti dei partiti alleati. Questa linea sarà sostanzialmente perseguita anche nella successiva legislatura, addirittura con una maggiore chiusura verso le espressioni sociali della città, quali comitati di quartiere e movimenti ambientalisti. Lo scontro raggiungerà temperature arroventate su operazioni urbanistiche come il parcheggio interrato alla Fortezza, o l'abbattimento dei tigli di viale Morgagni.

Spesso i comitati di cittadini non troveranno di meglio che presentare esposti alla magistratura, delusi com'erano dalla foglia di fico della sedicente Democrazia partecipativa messa in scena su idea dello stesso Domenici e di qualche partner regionale. Per dieci anni il partito, nel frattempo diventato PD dopo la fusione con la Margherita, farà sempre quadrato intorno alla giunta Domenici, anche quando il sindaco di Firenze si renderà protagonista di episodi discutibili, come la scelta di incatenarsi sotto i flash dei fotografi davanti alla redazione romana di Repubblica.

Nel 2009 improvvisa inversione di marcia. Il partito opta per le primarie e tutte le velleità delle correnti ex DS vengono spazzate via dal ciclone Matteo Renzi, che contro la volontà dei notabili DS conquista la candidatura e con questa la poltrona di sindaco. E' paradossale, ma proprio la sconfitta degli ex DS alle primarie, offre lo spunto per una operazione politica inaspettata. Domenici viene spedito al Parlamento Europeo, mentre i suoi assessore vengono abbandonati al destino individuale, che spesso incrocia le indagini della Procura della Repubblica, adesso presieduta dal magistrato Giuseppe Quattrocchi, su una miriade di operazioni urbanistiche approvate dalla giunta Domenici, con il sostegno della maggioranza di Palazzo Vecchio, a fine legislatura quasi un monocolore PD.

Nessuna intenzione di procedere ad una analisi politica di una stagione amministrativa, che ha cambiato in maniera controversa il volto urbanistico della città. Ormai le inchieste giudiziarie sulle spalle della Giunta Domenici sono tali e tante, che è persino difficile elencarle tutte. Il Tribunale di Firenze impiegherà molti anni per sciogliere ogni dubbio sulle effettive responsabilità di Leonardo Domenici e dei suoi colleghi di Giunta. Ma un minimo di dibattito interno, non diciamo di autocritica politica, da parte dei maggiorenti locali del partito sarebbe auspicabile, ad esempio su certi cortocircuiti poi oggetto di inchieste giudiziarie, quali la scelta di nominare presidente della commissione urbanistica un professionista iscritto DS, che in precedenza aveva concorso a redigere il nuovo regolamento edilizio.

Possibile che il partito non disponesse di una alternativa? Oggi l'ex sindaco è tornato a parlare in maniera dirompente. Dalle pagine del Corriere Fiorentino propone ai suoi compagni una questione politica imbarazzante, che lo stesso quotidiano sintetizza così: "Berlusconi è caduto e quindi è arrivato per la sinistra il momento di cambiare la giustizia". E' questo che vuole davvero il Partito Democratico? Qualche compagno di Domenici ha intenzione di rispondere? A Firenze? In Toscana? C'è da scommettere che i più rimarranno in un raggelante silenzio, nella illusoria speranza che il tempo possa concorrere a far dimenticare una stagione sfortunata.

Ma i vertici del PD non temono che a forza di far dimenticare agli elettori i propri errori si corra il rischio che gli italiani, l'anno prossimo, si dimentichino pure di votarli?

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