La vecchia Giunta con le Fortezze ha avuto diversi problemi di 'compatibilità' finendo sulla cronaca non per atti volti a migliorare la qualità delle strutture o dell'arredo urbano, ma piuttosto per ipotizzate mancanze di controllo, sorveglianza e tutela del bene pubblico. Si è andati dagli alberi abbattuti davanti all'ingresso di Pitti Moda, fino ai gravi fatti legati alla mancanza di sicurezza dei luoghi dedicati alla mondanità fiorentina. Adesso l'intera ex giunta comunale di Firenze, piu' funzionari del Demanio, della Regione Toscana, della Soprintendenza, risultano tra i 32 indagati dell'inchiesta chiusa dalla Procura sui padiglioni abusivi alla Fortezza da Basso. Le indagini si sono concluse e l'avviso in merito ai fatti valutati viene notificato all'ex sindaco Leonardo Domenici ed a 13 suoi ex assessori, vicesindaco Giuseppe Matulli, Gianni Biagi, Graziano Cioni, Paolo Coggiola, Daniela Lastri, Tea Albini, Silvano Gori, Riccardo Nencini, Claudio Del Lungo, Eugenio Giani, Cristina Bevilacqua, Giovanni Gozzini, Lucia De Siervo.
Non solo, anche all'ex soprintendente di Firenze, Paola Grifoni; a tre presidenti della societa' di gestione Firenze Fiera: Alberto Bianchi, Roberto Negrini, Carlo Bossi ed al presidente di Pitti Immagine, Raffaello Napoleone. Nell'elenco anche l'ex direttore dell'Agenzia del Demanio, Cristina Viviani, piu' dirigenti e funzionari del Comune di Firenze e della Regione Toscana. I reati contestati dal pm Luigi Bocciolini, (che ha contestato anche i reati di omissione di atti d'ufficio per coloro che parteciparono a una conferenza dei servizi sulla Fortezza poiche', pur conoscendo la situazione, non denunciarono gli abusi edilizi all'autorita' giudiziaria, e di abuso d'ufficio in relazione alla delibera di giunta comunale del 22 febbraio 2007 che sano' la situazione alla Fortezza in contrasto con il piano regolatore) che ha coordinato indagini della polizia municipale, riguardano gli abusi edilizi relativi a otto padiglioni autorizzati come spazi espositivi provvisori, che non sono stati mai smantellati e sono divenuti strutture permanenti del polo fieristico in contrasto con il piano regolatore di Firenze.
Nel 2007 i padiglioni irregolari furono sequestrati su iniziativa della Procura, poi gradualmente riaperti e tornati a disposizione delle manifestazioni fieristiche.