Quattordici sedute e 18 pratiche edilizie esaminate da novembre a maggio dalle quali non emergono sostanziali irregolarità nelle procedure. Si è conclusa con un parere favorevole unanime il lavoro di indagine interna alla commissione urbanistica (in base all’articolo 28 del regolamento del consiglio) iniziata con l’apertura dell’inchiesta sui cantieri e Firenze. L’obiettivo era quello di raccogliere notizie, informazioni e documenti sia sui progetti in itinere di recupero di edifici progettati da soggetti coinvolti nell’inchiesta sui cantieri a Firenze, sia su atti già adottati dal consiglio comunale nel precedente mandato e non ancora passati al vaglio dell’attuale commissione: “Come gruppo abbiamo fortemente voluto questa indagine – ha detto Bonifazi – il 28 ottobre il gruppo del Pd aveva infatti prodotto un documento interno in cui si ribadiva l’importanza dell’etica politica.
Con un fatto importante: quello di non incorrere più in rischi di eventuali conflitti di interesse: il Pd deve improntare la propria azione politica informandola, in primo luogo, al principio di trasparenza”. La presidente Meucci ha espresso “grande soddisfazione per l’unanimità raggiunta. Il che dimostra spirito di collaborazione e impegno da parte di tutti i membri della commissione che in questi mesi hanno lavorato sodo e con competenza”. Dall’indagine emerge la regolarità procedurale degli atti. “Si tratta di una legittimità – ha spiegato Meucci - rispetto alle vecchie norme e che con l’attuale piano strutturale verranno ulteriormente modificate, cosa che è emersa chiaramente anche durante l’indagine della commissione la cui attivazione riguarda anche la valutazione delle opportune modifiche della vigente normativa di livello comunale in materia di urbanistica ed edilizia”. La normativa, risalente al 1998, aveva già subito modifiche rilevanti nel 2003 e 2007, quando il piano strutturale della precedente Giunta prevedeva un premio per la traslocazione dei progetti.
La relazione presentata oggi in consiglio comunale ( e che contiene alcune integrazioni del Gruppo Spini e di perUnaltracittà) analizza per ognuno dei 18 interventi edilizi esaminati la storia e le criticità della pratica. Far le pratiche via Accolti, via della Torre, viale Cadorna, via Silvani, via Buondelmonti, viale Gramsci, Il Ferrale. «In consiglio comunale sono stati votati atti in maniera irregolare. E gli uffici non hanno svolto gli accertamenti necessari». Il giudizio del PdL sulla vicenda Quadra, ora che la commissione urbanistica ha concluso il suo lavoro di indagine, è lapidario.
A illustrare la posizione del centrodestra, questa mattina in Palazzo Vecchio, il capogruppo Giovanni Galli, la vicecapogruppo Bianca Maria Giocoli e il consigliere regionale Giovanni Donzelli che proprio dai banchi del Salone dei Duecento, nella passata legislatura, aveva sollevato per primo la questione. «Sono soprattutto mancati i controlli prima – ha rilevato Bianca Maria Giocoli – e anche dopo, quando si è scoperto che qualcosa non andava. C’era un clima soffocante, di evidenti favoritismi, che i professionisti del settore avvertivano ormai da anni, ma a quanto pare gli uffici comunali erano gli unici a non essersi accorti di niente.
Le verifiche, naturalmente, sono effettuate solo su un campione degli atti che vengono depositati ogni giorno negli uffici dell’urbanistica. Ma la Quadra, guarda caso, non è mai rientrata nei controlli nonostante le continue richieste di consiglieri comunali e cittadini: è solo un caso? E quando è arrivata la magistratura l’amministrazione si è mossa comunque in ritardo, con una lentezza esasperante». «C’è poi il capitolo dei rapporti tra gli ordini professionali e il Comune – ha precisato l’esponente del centrodestra – uno degli indagati è Riccardo Bartoloni, socio della Quadra e al tempo presidente dell’ordine degli architetti.
Già ai tempi della giunta Primicerio è stato coinvolto, in questa veste, per aggiornare le norme tecniche di attuazione del piano regolatore generale. Con quella Domenici il regolamento edilizio. E queste sono state le premesse di quanto accaduto poi. Perché non ci si è accorti per tempo di questa incompatibilità?». «E’ anzitutto emerso il conflitto di interessi tra Alberto Formigli, allora socio della Quadra ma soprattutto capogruppo del PD in consiglio comunale e presidente della commissione urbanistica – ha sottolineato Donzelli – alcune delle delibere poi approvate dall’assemblea contenevano documenti, essenziali e in quanto tali parte integrante delle delibere stesse, elaborati dalla stessa società quando era ancora socio: Formigli si sarebbe dovuto astenere ma non lo ha fatto».
«L’opposizione di centrodestra – ha ricordato il consigliere regionale – ha sollevato più volte il caso in consiglio comunale ma fino a quando non è intervenuta la magistratura l’amministrazione non ha mosso un dito». «In commissione, vista anche quanto accertato dalla procura – ha detto Donzelli – avevamo chiesto di bloccare il cantiere in via Cardorna. La nostra richiesta è stata bocciata ma non ci siamo arresi». «Quanto al centro di rottamazione del Ferrale – ha concluso – ora che l’iter della commissione urbanistica è terminato e che gli atti non sono più coperti dal segreto i cittadini hanno sessanta giorni di tempo per presentare ricorso al tribunale amministrativo regionale».
«Non si vuole la trasparenza nonostante le belle parole e il lavoro della presidente della commissione urbanistica Elisabetta Meucci sulla vicenda Quadra». E’ quanto ha dichiarato il capogruppo del PdL Giovani Galli dopo la bocciatura, oggi pomeriggio in consiglio comunale, dell’ordine del giorno del centrodestra con il quale si chiedeva al sindaco, tra l’altro, di accertare «le modalità e i tempi con cui gli uffici verificano la regolarità delle autorizzazioni e dei lavori nei casi di segnalazioni da parte di cittadini, comitati e consiglieri».
«Il giudizio sul passato è chiaro – ha aggiunto Galli - da un punto di vista penale la magistratura farà il suo percorso, ma non possiamo fare finta di niente e dimenticare i rapporti tra figure professionali e figure politiche. La nostra richiesta era quella improntata sulla tanto citata ‘trasparenza’, così cara all’assessore all’urbanistica Renzi». «Questa bocciatura non porta solo la ‘firma’ della maggioranza – ha concluso il capogruppo del PdL – ma anche quella del sindaco Renzi.
Anche lui, ‘miracolosamente’ presente in aula, ha votato contro il nostro documento. Ma l’assessore all’urbanistica e il sindaco si…consultano?». "Le risultanze dell’indagine della commissione urbanistica sulle vicende dei cantieri a Firenze sono state annunciate in una conferenza stampa tenuta congiuntamente dalla presidente della commissione Elisabetta Meucci e dal capogruppo del PD Francesco Bonifazi". E' quanto ha detto oggi in consiglio comunale Valdo Spini che ha aggiunto: "E’ evidente che questo falsa il taglio del nostro dibattito e della nostra azione che era teso ad un comune accertamento di fatti e circostanze.
Lasciamo a chi vorrà leggere il rapporto il giudizio se i punti di criticità unanimemente riscontrati debbano essere presi sottogamba o meno". "A lavori conclusi sul caso Quadra, si confermano i limiti di un lavoro di Commissione urbanistica a cui avevamo contrapposto l'istituzione di una Commissione speciale. La maggioranza ha deciso diversamente, così come ha respinto i nostri Ordini del giorno del novembre scorso, all’indomani dell’apertura dell’inchiesta, dove chiedevamo la sospensione cautelare di tutti i cantieri, le delibere e le varianti in qualsiasi modo riferibili a Quadra, oltre ad una verifica urgente di ogni atto amministrativo collegato".
Lo ha detto la capogruppo di perUnaltracittà Ornella De Zordo. " Possiamo dire ora che è stata persa un'occasione per fare davvero chiarezza su alcuni casi la cui dubbia legittimità è emersa anche nel corso dei lavori della Commissione urbanistica (viale Cadorna, Ferrale). Ora i cantieri sono andati avanti e si è perso molto tempo. Saranno ancora una volta i ricorsi alla Magistratura a portare chiarezza e trasparenza nell'urbanistica fiorentina?"