FIRENZE– “L’Enel deve accelerare il programma di riconversione delle vecchie centrali a olio di Livorno e Piombino, rendendole sostenibili. Se questo fosse stato fatto, come la Regione chiede da tempo e da ultimo nel PIER, oggi non saremmo in questa situazione e anche la Toscana non dovrebbe subire pesanti conseguenze che hanno già costretto, in alcuni casi come, ad esempio, le cartiere della Lucchesia, a sospendere la produzione industriale. Il freddo eccezionale ha reso necessaria la riapertura transitoria delle centrali a olio in provincia di Livorno ed in altre parti del paese, nell’ambito di un piano nazionale gestito dal Ministero dello sviluppo economico per fronteggiare la scarsità di gas metano.
Ma ad Enel diciamo con forza che, per il futuro, la Toscana non sarà più disponibile: o queste centrali si trasformano e diventano meno inquinanti, o non dovranno essere riaccese mai più”. Così l’assessore all’ambiente Anna Rita Bramerini interviene sull’allarme suscitato dall’accensione di due centrali ad olio decisa nei giorni scorsi da Enel per far fronte alla domanda di surplus energetico dovuto al freddo eccezionale di questi giorni. “La sicurezza energetica è un tema importante per il Paese – prosegue l’assessore – Siamo consapevoli che non si poteva rischiare di mettere in ginocchio la produzione, ma chiediamo che la riapertura sia transitoria e che, in tempi rapidi, l’Enel presenti un progetto per una riconversione sostenibile delle due centrali che, da sole, pesano più di 1.500 megawatt di potenza”. L’assessore sottolinea anche come l’emergenza attuale sia connessa al tema della diversificazione degli approvvigionamenti e delle fonti di energia e confermi la scelta operata dalla Regione Toscana che ha optato per il gas metano come gas, tra gli idrocarburi, meno impattante.
E sulla sostenibilità del metano la conferma viene dai numeri. Basti guardare i dati sulle emissioni delle centrali termoelettriche per megawatt/ora di energia prodotta: a fronte dei 54 grammi di PM10 della centrale a olio Marzocco di Livorno, la centrale a gas naturale di Santa Barbara ne produce appena 6. Quanto all’anidride carbonica, l’uso del gas naturale ne dimezza l’emissione: ai 784 grammi Kwh della centrale a olio Marzocco di Livorno, fanno da contraltare i 372 di quella a gas. “Serve un piano nazionale per l’energia – prosegue Bramerini – attualmente assente nonostante più volte annunciato.
La Toscana sta facendo la sua parte anche sul tema tanto dibattuto dei rigassificatori. Per inciso i ritardi sulla realizzazione di quello off shore (OLT), a Livorno, non sono imputabili a noi, ma ai tempi lunghi dei cantieri a Dubai”. Per quanto riguarda l’attuale emergenza, gli uffici della Regione hanno preso contatto con la task force per l’emergenza gas metano costituita presso il Ministero dello Sviluppo Economico e con l’Enel e segue da vicino gli sviluppi della situazione. Barbara Cremoncini