E’ in arrivo un nuovo peggioramento delle condizioni meteorologiche nelle giornate di venerdì e sabato. Le regioni maggiormente interessate saranno: Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo, Lazio. Arno ghiacciato in alcuni tratti a Firenze e in diverse scuole della città - anche asili nido - problemi ai riscaldamenti e con l'acqua calda. La neve e il ghiaccio di questi giorni, oltre a creare difficoltà di tanti tipi, rendono più problematica anche la donazione di sangue.
Per questo l’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia rivolge un appello ai donatori, perché vadano a dare il sangue, nonostante il maltempo. “Il perdurare di condizioni meteorologiche avverse – dice l’assessore – sta rendendo difficile a molti donatori l’accesso alle strutture trasfusionali. Per questo mi sento in dovere di chiedere ai donatori toscani di continuare a garantire anche in questo periodo il consueto afflusso ai servizi trasfusionali. Il sistema sanitario della Toscana, così come quello nazionale, ha bisogno di un apporto continuo e sicuro di sangue e plasma, per garantire l’erogazione di moltissime terapie salva vita.
Quindi – prosegue l’assessore – pur consapevoli che il freddo costituisce un serio ostacolo aggiuntivo, siamo certi che i donatori di sangue della Toscana sapranno superare anche queste difficoltà e, con la consueta generosità, continueranno a dare il loro prezioso apporto ai malati ricoverati negli ospedali”. Ecco i dati aggiornati sulle donazioni di sangue. Nel 2011, le donazioni sono aumentate dell’1,6% rispetto al 2010. Questo il trend costantemente crescente degli ultimi anni: 217.946 donazioni nel 2007, 227.318 nel 2008, 235.803 nel 2009, 241.244 nel 2010, 245.168 nel 2011. Trattori in campo in tutta la Toscana contro neve e ghiaccio per garantire la sicurezza dei cittadini.
La task force di trattori agricoli trasformati in potentissimi spazzaneve, all’occorrenza anche in spargi sale, è in azione ormai da martedì notte con le prime nevicate nell’Alto Mugello e dell’Alta Garfagnana dove le temperature hanno raggiunto anche i -17° al Passo di San Pellegrino. Uomini e mezzi sfidano il freddo, la neve, le sferzate taglienti del vento siberiano che ha colpito la Toscana, a volte anche l’oscurità: “Siamo pronti – rilancia Roberto Nocentini, Presidente Coldiretti Firenze e Presidente Associazione Toscana Allevatori - ad intervenire dove sarà necessario.
Abbiamo i mezzi attrezzati ed adeguatamente omologati per garantire tempestività ed efficacia degli interventi in qualsiasi condizione”. Ed in alcuni casi, come nell’Alto Mugello, per spiegare l’utilità di un servizio fondamentale e ben radicato anche nella popolazione, gli abitanti chiamano direttamente al cellulare gli agricoltori-spazzaneve. L’agricoltura ha fatto e sta facendo tutt’ora, ancora una volta, la sua parte in tutta la Regione dove da anni ormai, anche grazie alla legge di orientamento e alla lungimiranza di molte amministrazioni, enti ed aziende, le imprese agricole si sono attivate per garantire viabilità sicura, pulita e soprattutto efficace la dove gli altri mezzi non sono in grado di arrivare.
Il vantaggio? “Le amministrazioni che attivano le convenzioni – spiega ancora Coldiretti – hanno un parco mezzi pronto intervento che non devono mantenere nei garage e magari utilizzare per soli qualche mese all’anno. Un bel risparmio”. Centinaia di ore – anche 13-14 ore filate - di duro lavoro nelle condizioni a volte più estreme per pulire la strada e distribuire il sale contro il gelo evitando così il rischio di isolamento delle abitazioni soprattutto nelle aree interne e montane.
La dove i trattori sono entrati in azione la viabilità è stata sempre garantita con buona pace dei cittadini. “Tante famiglie hanno anche il nostro cellulare – racconta Piero Galeotti, imprenditore agricolo di Firenzuola che dal ’99 interviene con il suo trattore – ci chiamano e noi arriviamo. Siamo in tutto una quindicina nel solo comune di Firenzuola, tra i più estesi d’Italia. Io mi occupo della frazione della Traversa. E non ci risulta che, in tutti questi anni, metri e metri di neve alle spalle, le frazioni siano rimaste isolate.
Conosciamo bene dove operiamo e conosciamo le persone che ci abitano. Svolgimento un servizio fondamentale”. Muniti sulla parte anteriore di lame (o vomere) da neve, robustissime catene ed anche, in molti casi, di spargisale sul posteriore, i agricoltori-spazzaneve “sono una risorsa ed un’opportunità per il territorio. Tra i comuni che hanno colto l’opportunità di “assodare” le imprese agricole in caso di neve ci sono, oltre Firenzuola, Marradi e Palazzuolo, diversi comuni nell’Alta Garfagnana e in Lunigiana, nell’Aretino e nell’Alta Val di Cecina.
Spesso gli agricoltori sono precettati anche dalle aziende come nel caso di Roberto Baccarella, imprenditore agricolo volterrano che da anni ormai, si trasforma, per qualche settimana – “quando serve – racconta - in spazzaneve. Lavoro anche 12-13 ore al giorno – spiega mentre è a bordo del suo potente trattore – ho ricevuto tante chiamate da parte dei privati per liberare piazzali di centri commerciali ed aziende completamente innevati; sono intervenuto anche al Siaf, una sede distaccata della Scuola Superiore Sant’Anna e principalmente sulla strada del Monte Volterrano”.
Singolare anche la storia di Roberto Bertoncini di Pieve a Fosciana che dal ’93 spala la neve ma la sua azienda è specializzata nell’allevamento di bovini da latte: è da martedì sera che vado avanti ed indietro a spalare neve – racconta - La mia azione si concentra nelle strade comunali di Pieve. Quando nevica i nostri trattori sono in grado di arrivare dove gli altri non arrivano”. La temperatura, al Passo di San Pellegrino, è scesa anche a -17 gradi. “Fa freddo lassù – racconta Sergio Filippi di Castiglione della Garfagnana che produce, quando non nevica, latte e farro – la mia azione si concentra sulla via provinciale che porta che da Canipoli a San Pellegrino.
Quando nevica e fa freddo è dura”. Storie che raccontano con semplicità il nuovo ruolo dell’agricoltura per la comunità: “Non produciamo soltanto agroalimentare – conclude Roberto Madde, Direttore Regionale Coldiretti – possiamo garantire servizi di qualità che portano benefici alla comunità. Siamo una risorsa, e viceversa la multifunzionalità è una risorsa per le imprese agricole che possono integrare il loro reddito con forme diverse all’attività primaria. La legge di orientamento è un’opportunità da cogliere.
Possiamo coltivare cereali ma anche spalare la neve quando occorre”. “Il ministero della Difesa ribadisce che le Forze Armate, nell’ambito delle proprie capacità e disponibilità, sono impegnate con uomini e mezzi per fronteggiare l’emergenza maltempo. Si sottolinea che per quest’impegno le Forze Armate non hanno avanzato alcuna richiesta economica alle amministrazioni locali coinvolte.” È quanto specifica la nota diffusa dal Ministero della Difesa, dopo le denunce di alcuni sindaci secondo cui l’Esercito avrebbe preteso che i Comuni si impegnassero a pagare gli eventuali militari utilizzati come spalatori o i mezzi utilizzati nell’emergenza.Per gli uomini e i mezzi impegnati a fronteggiare l’emergenza neve, le Forze Armate quindi non hanno avanzato alcuna richiesta economica alle amministrazioni locali coinvolte.
Lo stesso Ministro dell'Ambiente Corrado Clini ha confermato che non saranno i Comuni a pagare l'esercito. Clini ha chiarito che “l'esercito viene pagato con risorse pubbliche. I servizi aggiuntivi che fornisce richiedono risorse aggiuntive che devono essere date dallo Stato, non viene presentato il conto al Comune”. “La Provincia di Siena sta monitorando costantemente le condizioni metereologiche dei prossimi giorni, con attenzione a nuove precipitazioni nevose che potrebbero interessare anche il territorio senese, in particolare nella giornata di venerdì 10 febbraio.
Al tempo stesso, rinnoviamo l’invito alla prudenza e alla cautela nella guida, anche a causa del perdurare di temperature rigide, soprattutto nelle ore notturne”. E’ quanto afferma Alessandro Pinciani, vicepresidente e assessore alla Protezione civile della Provincia di Siena tenendo alta l’attenzione sulle condizioni meteo che riguardano il territorio senese. “Le previsioni per domani, giovedì 9 febbraio - dice Pinciani - parlano di cielo sereno o poco nuvoloso in mattinata con tendenza all'aumento della nuvolosità a partire dal pomeriggio.
In tarda serata e nella notte successiva, è previsto un rapido peggioramento, con possibilità di rovesci di neve, anche se più probabili a ridosso dei rilievi delle province di Firenze ed Arezzo. Le preoccupazioni maggiori riguardano la giornata di venerdì 10 febbraio, quando le previsioni del Cfr della Regione Toscana parlano di nevicate diffuse, anche se di debole intensità, sulle zone di pianura, con possibili rovesci nella notte e nelle prime ore del mattino. Le nevicate saranno più intense a ridosso dell'Amiata e della dorsale appenninica, ma rimane alta anche l’attenzione su tutto il territorio senese.
L’intero sistema provinciale della Protezione civile continuerà a monitorare la situazione, tenendosi pronta a intervenire in caso di necessità o di emissioni di allerte meteo per neve e ghiaccio. Per quanto riguarda le temperature - aggiunge Pinciani - è previsto un aumento nella giornata di domani, giovedì 9 febbraio con ricadute il giorno successivo. Questo porta con sé il pericolo di formazione di ghiaccio sulle strade, a cui si somma il fenomeno, ancora presente, della formazione di improvvisi accumuli di neve provocati da forti raffiche di vento.
Rinnoviamo, pertanto, l’invito a tutti i cittadini, come abbiamo fatto più volte in questi giorni, a guidare con la massima cautela e prudenza”. "Per la Toscana ed in modo particolare per la provincia di Lucca, il blocco del gas alle aziende cartarie rappresenta un rilevante danno economico. Al ministro Passera chiedo che non vi siano nella prossima settimana nuove chiamate a riduzione che non trovino giustificazione nell’effettiva necessità del sistema. Mi auguro che da questa crisi si esca approvando finalmente il piano di nuovi rigassificatori, compreso quello previsto in Toscana a Livorno".
Lo afferma, in una nota, il senatore Andrea Marcucci (Pd) in merito al piano di emergenza gas che ha portato alla fermata degli impianti energivori, circa 2000 imprese in Italia, 15 nella provincia di Lucca per un totale di 1400 addetti. "L'interruzione partita oggi scarica sul sistema industriale, già provato dallo sciopero dei tir, i costi di un problema mal affrontato in questi anni-prosegue il parlamentare- per questo il governo, soprattutto in un momento delicato come quello odierno, deve impegnarsi a non intervenire più come prima mossa sulla fornitura di tali imprese.
Da questa situazione si esce con una più accurata gestione degli approvigionamenti, delle infrastrutture e degli stoccaggi. Ci sono nuovi progetti di rigassificatori, di cui uno in Toscana, vanno portati a termine, per avere una reale diversificazione e per non essere più succubi dei contratti a lunga scadenza con Russia e Algeria"