Tempi duri si prospettano per i Sindaci e per i cittadini, in base alle disposizioni della manovra del governo Monti, la cui versione finale si conoscerà a ridosso delle festività natalizie: è quanto emerge dal monitoraggio condotto da “Il Sole 24 Ore” sui Comuni capoluogo di regione, che si trovano alle prese con la redazione dei bilanci preventivi per il 2012, il cui termine di presentazione dovrebbe scadere il 31 dicembre, e che per far quadrare i bilanci saranno costretti a mettere le mani nelle tasche dei contribuenti.
Prevista, per molti municipi, la stangata sulle tariffe per i servizi pubblici locali, interventi sulle aliquote Imu o sulle addizionali comunali dell’imposta sui redditi. La manovra Monti, ora in esame al Senato dopo l’approvazione della Camera, prevede l’aumento lineare dello 0,33% delle addizionali regionali Irpef. “La manovra sta mettendo seriamente in crisi – ha commentato il Presidente di UNCEM Toscana Oreste Giurlani – i Comuni, soprattutto i più piccoli e quelli montani, che si troveranno a dover prendere provvedimenti drastici e impopolari per riuscire a far quadrare i conti del bilancio per il 2012.
Il forte aumento della pressione fiscale da parte del governo centrale non si accompagna però ad una concessione di maggiore autonomia decisionale per gli Enti locali: nella gestione e amministrazione dei tributi, infatti, i Comuni soffrono di un grosso deficit di autonomia. Inoltre i pesanti tagli ai finanziamenti regionali, costringeranno i Sindaci a fare salti mortali per riuscire a garantire ai propri cittadini i servizi pubblici essenziali. Una razionalizzazione delle spese e una riforma fiscale è assolutamente necessaria e siamo pronti a sacrificarci, ma non è giusto che ad essere più penalizzati fra tutti siano proprio i Comuni più piccoli e gli Enti locali, che sono invece presidi istituzionali fondamentali, a stretto contatto con i cittadini ed espressione della volontà popolare diretta, e che pertanto devono essere tutelati nella loro specificità”.