Fino ad oggi l’addizionale era la più bassa d’Italia (assieme a quella della Basilicata) e da sempre ferma al minimo imposto dallo Stato, lo 0,9 per cento. La decisione di modificarla è stata presa ieri dalla giunta per non intaccare il fondo di riserva, a disposizione per le emergenze, e garantire che treni e bus possano continuare a viaggiare anche nel 2012, dopo i tagli del governo Berlusconi e le risorse solo parzialmente rimesse in bilancio dal governo Monti grazie all’accisa sui carburanti.
Dal 1 gennaio si pagherà dunque lo 0,5 per cento in più di addizionale Irpef in Toscana, solo sullo scaglione di reddito oltre i 75 mila euro annui, quello più alto. Su stipendi e redditi peserà in ogni caso dall’anno successivo, perché l’imposta si paga in modo differito: trattenuta mensilmente in busta paga per i lavoratori dipendenti, in due soluzioni per gli altri. Nel 2012 si paga il 2011, nel 2013 viene prelevato il 2012 e così via. La giunta regionale ha già scritto un emendamento con il ritocco all’aliquota da portare subito in consiglio regionale, dove, prima di Natale, sarà discussa la manovra di bilancio.
Un altro 0,33 per cento – per tutti in questo caso – è invece la maggiorazione sull’addizionale Irpef prevista dal governo Monti. In questo caso vale dal 2011, se il Parlamento convertirà il decreto, e si pagherà quindi già da gennaio. Conti in tasca Sono 51.768 (dati 2009, gli ultimi disponibili) i contribuenti che in Toscana dichiarano al fisco più 75 mila euro l’anno. Sono il 2,42% di tutti i contribuenti ma i loro redditi pesano per il 12,86 % sul gettito totale dell’addizionale: 6 miliardi e 200 milioni di imponibile rispetto ai 48 miliardi e 474 milioni dichiarati da tutti i toscani. Chi dichiara 100 mila euro pagava fino ad oggi 900 euro l’anno di addizionale Irpef.
Ora ne dovrà aggiungere 330 euro in più per la manovra Monti (dal 2012) e 125 euro per l’aumento proposto ora dalla giunta toscana (dal 2013). Sono 455 euro in più l’anno, il 50% in più. Chi dichiara 200 mila euro ai 1800 euro che già oggi pagava ne dovrà sommare altri 1285: 625 euro, che gli saranno prelevati nel 2013, per la manovra regionale, e 660 per il decreto Monti, già dal 2012. Sono 859 i toscani che superano i 390 mila euro l’anno: 19 quelli che dichiarano più di 2 milioni e mezzo.
Il toscano più ricco nel 2009 aveva una denuncia dei redditi con un imponibile da 10 milioni e 300 mila euro. Per lui il ritocco regionale all’addizionale Irpef peserà per 51 mila euro, dal 2013. Undici milioni di maggiori entrate Gli uffici hanno calcolato che il maggior gettito atteso dalla Regione con il ritocco dello 0,5 per cento per i redditi sopra il 75 mila euro sarà di 11 milioni. Undici milioni che si aggiungono ai 434 milioni incassati dall’addizionale Irpef, con lo 0,9 per cento, in Toscana nel 2009. Se la maggiore aliquota fosse stata applicata salvando solo i redditi fino a 28 mila euro, i maggiori introiti avrebbero sfiorato i 50 milioni.
Ma grazie ai fondi parzialmente recuperati per il trasporto pubblico locale da Monti grazie alle nuove accise sui carburanti non è stato necessario. Mancavano 100 mila euro, un mese fa, per chiudere il bilancio: 100 mila euro per il trasporto pubblico locale, dopo i 200 mila tagliati in un solo anno dal governo Berlusconi. Dalle nuove accise si ipotizza che ne arriveranno, in Toscana, da sessanta a novanta. “Una manovra necessaria, visti i tagli di circa 550 milioni che il Governo centrale ci ha imposto tra il 2010 e il 2011, ma una manovra più equa, incardinata sul principio che chi più possiede deve contribuire in maniera maggiore”. Così Riccardo Nencini, assessore al Bilancio della Regione Toscana, descrive i provvedimenti assunti dalla Giunta regionale e racchiusi nella manovra di bilancio regionale per il 2012 che sarà presentata, discussa e votata nelle prossima seduta del Consiglio regionale, in programma prima di Natale.
Tra le ultime decisioni, prese ieri sera, c’è anche l’aumento dell’addizionale regionale Irpef per gli scaglioni di reddito superiori a 75mila euro, che porterà per questi contribuenti un aggravio medio del carico fiscale di poco più di 200 euro l’anno. Ma l’aumento dell’Irpef consentirà di incassare circa 11 milioni di euro, che serviranno, spiega sempre Nencini, a garantire lo svolgimento dei servizi fondamentali soprattutto in ambito sociale, fortemente penalizzati dai tagli del precedente governo con le manovre 2010 e 2011. Altro fronte caldo è quello del trasporto pubblico locale, per il quale il governo Monti ha disposto un reintegro di 800 milioni di euro, che vanno a sommarsi a quanto già previsto dal Dl 98/2011, per un totale di 1,2 miliardi a livello nazionale.
“Una risposta significativa rispetto ai tagli del recente passato – commenta Nencini – ma non sufficiente. Per questo motivo, la Regione è già al lavoro per reperire le risorse necessarie a consentire una copertura integrale del servizio”. Nencini sottolinea anche che “ad un aumento della pressione fiscale in un contesto di equità corrisponderà anche un rilancio degli investimenti per lo sviluppo della Toscana. In tale direzione va la comunicazione che il presidente Rossi porterà all’attenzione del Consiglio regionale nella prossima seduta”.