Eliminate le province inutili? In realtà sono solo trasformate. Da rivedere la posizione del personale interno e soprattutto delle competenze per un ridimensionamento che scontenta gli addetti ai lavori ed appare come una rivoluzione lasciata a metà, frutto di un compromesso che è proprio dell'aspetto politico e non di quello tecnico. A parlarne è il presidente della Provincia di Firenze, Andrea Barducci che, seguito dai membri della Giunta, commenta la scelta del Governo Monti e spiega i cambiamenti in atto: "Il Governo ha scelto la strada di un Decreto che noi riteniamo negativo poiché interviene su Enti eletti direttamente dall'elettorato, quindi a nostro parere occorre una legge ordinaria dello stato che rimetta al Parlamento di legiferare in materia.
Il Decreto è stato corretto parzialmente in questo senso. In realtà non si interviene su una parte importante di istituzioni di secondo grado che potevano essere eliminate con vantaggi e successivo risparmio economico. Avvieremo comunque un lavoro di riorganizzazioni delle funzioni in vista dell'impegno del 30 aprile. Personale, ma anche competenze da ridistribuite tra regioni e comuni. Chiediamo però un tavolo con la Regione Toscana, saranno mesi impegnativi in cui continueremo a svolgere il nostro lavoro e ci sarà bisogno dell'impegno di tutti.
Si apre una fase delicata. Lavorerò fianco a fianco con l'Assessore al Bilancio, su un atto già predisposto che necessiterà di uno slittamento per rimetterci in linea tutto il sistema di spesa dovrà essere riesaminato sotto questa nuova luce. Cercheremo di rispondere con senso di responsabilità, ma con la convinzione che la politica possa e debba approfondire il tema. L'idea che le province siano in trincea a difendere la propria fortezza è un messaggio sbagliato.
Noi in tempi non sospetti abbiamo avanzato proposte molto concrete mettendoci in gioco nella prospettiva metropolitana. Mentre ribadiamo la disponibilità a rivedere il numero e quantità delle province e funzioni. Chiediamo con forza che si abbia il coraggio di rivedere tutta la filiera istituzionale. Il risparmio che ne deriva sono 65 milioni di euro. Stop. Il resto va trovato nelle tasche degli italiani e sono i soliti noti. Per questo diciamo che forse ci voleva più coraggio rispetto a quello che dimostrano i fatti. Io mi domando nel momento in cui parzialmente e non totalmente si eliminano le province ha senso mantenere le prefetture e le sedi distaccate dei ministeri? Forse occorreva il coraggio di riportare nella filiera istituzionale le funzioni fondamentali dello Stato e degli enti locali. Si è scelta la via più facile e meno efficace, dare l'idea di aver eliminato le province che pesavano sul sistema.
Non avviene questo però, e lo sappiamo bene, perché le province continueranno a vivere. Ci pare un grande pasticcio e non vogliamo mettere la nostra firma su questo pasticcio" Il capogruppo di Lega Nord Toscana Mario Razzanelli interviene in merito: “Se il progetto di chiusura delle provincie verrà portato a termine, la prima preoccupazione è rappresentata dalla ricollocazione in modo congruo del personale. In questo senso, diciamo subito un netto ‘No’ allo spostamento dei lavoratori in Regione, vero e proprio ‘carrozzone’ che già oggi è ampiamente sovradimensionato, e che casomai necessiterebbe di un attento lavoro di razionalizzazione delle proprie risorse. Riguardo poi ai Quartieri, per cui si prevede un azzeramento dei compensi, ai presidenti che sulla stampa cittadina hanno dichiarato di non potersi permettere di svolgere il proprio ruolo senza stipendio: tornate a lavorare.
Non si può continuare a disperdere in mille rivoli il denaro pubblico. Il ruolo di presidente di Quartiere sia svolto da chi si renderà disponibile per spirito di servizio civico” Angelo Pollina, coordinatore regionale Futuro e Libertà: "Dopo l'assoluta confusione del governo Berlusconi e i mancati accordi con la Lega, finalmente il governo Monti ha preso una decisione che risolve il problema una volta per tutte. Quella dell'abolizione delle province, del resto, è stata una delle proposte di Futuro e Libertà già dal Congresso regionale dello scorso ottobre.
Finalmente si è capito che questi costi non sono più sostenibili. In un momento in cui si chiede rigore massimo ai cittadini è fondamentale tagliare anche le spese di enti che non sono necessari e le cui funzioni possono essere assorbite da Comuni e Regioni". AntLen