“La Cisl Toscana, ritiene che la manovra presentata dal Governo non risponda al principio di equità sociale e crescita che, insieme al necessario rigore di bilancio, avevamo fortemente richiesto.” A dirlo è il segretario generale della Cisl Toscana, Riccardo Cerza. “Pur consapevoli che la manovra dovesse recuperare una situazione finanziaria drammatica per il nostro Paese, siamo fortemente contrari al fatto che siano ancora i soliti noti, pensionati e lavoratori dipendenti, a sopportarne il peso, attraverso un aumento della tassazione, un peggioramento delle pensioni, senza che vengano toccati i grandi patrimoni, i troppi privilegi dei politici, la grande evasione presente nel nostro Paese.” “Provvedimenti inseriti nella manovra senza un confronto con le parti sociali; e per la Cisl, che in questi anni difficili di crisi si è sempre dimostrata disponibile ad assumersi le responsabilità legate alla drammatica situazione, questo è inaccettabile per il senso di dovere che sentiamo nei confronti degli iscritti che rappresentiamo.” “A sostegno delle nostre proposte e della forte richiesta di apertura di un tavolo serio di negoziato, per una vera trattativa che sposti il peso dei provvedimenti verso coloro che in Italia hanno di più, la Cisl Toscana insieme alla Uil proclama uno sciopero delle ultime 2 ore di lavoro nella giornata di lunedì 12 dicembre e chiede alle nostre strutture e alle nostre federazioni di organizzare presìdi davanti alle Prefetture nei prossimi giorni in tutta la Regione. Intanto domani sarà un'altra giornata di scioperi: dalle 10,30 alle 12, si svolgerà uno sciopero dei metalmeccanici, a Pistoia, contro le misure cle misure del governo in materia di pensioni e fisco, mentre a Siena, è stato proclamato da FIOM-CGIL, FIM-CISL, UILM-UIL un primo pacchetto di 2 ore di sciopero per contestare le misure contenute nella manovra presentata dal Governo Monti. Manovra del Governo: il commento di Barducci “Purtroppo ho l’impressione che dei tre presupposti che dovevano caratterizzare la manovra finanziaria del Governo Monti – rigore, equità e crescita – si sia lavorato ad oggi solo sul primo”.
Questo il primo commento di Andrea Barducci ai provvedimenti annunciati dal governo Monti. “Ancora una volta e come sempre – ha detto il Presidente della Provincia di Firenze – si scelto di stangare i contribuenti, di tagliare le risorse agli enti locali, ma non vi è nessuna traccia di patrimoniale o di vera lotta all’evasione. Mi auguro che non ci venga riproposto anche il voto di fiducia, divenuto sport nazionale sotto il governo Berlusconi, ma che il Parlamento stavolta possa discutere”. “Per quanto riguarda l’abolizione delle Province – aggiunge Barducci - devo dire che ci si aspettava, anche in questo caso un po’ più di coraggio.
Al di là dei legittimi dubbi di costituzionalità dell’inserimento di un simile provvedimento all’interno di un decreto legge, su cui si esprimeranno gli organi competenti, ci si aspettavano indicazioni che incoraggiassero un vero riordino istituzionale. Un riordino che porterebbe questo sì ad un vero risparmio e a una maggiore efficienza, per il quale questa amministrazione provinciale sta lavorando fin dal suo insediamento. E invece ancora una volta si è preferito cavalcare il luogo comune che accompagna da un po’ di tempo le province, senza andare a toccare i veri privilegi che sono in Parlamento, anche perché lì la manovra di Monti avrebbe corso il rischio di affondare per mano degli stessi intoccabili di sempre”. Brogi, coordinatore Sel Toscana: “Pensioni, casa, iva: il grosso della manovra è in queste tre parole, poi c'è la foglia di fico delle tasse su alcuni beni di lusso – dice il coordinatore regionale di Sel Toscana Giuseppe Brogi sulla manovra del governo -.
A pagare sono sempre gli stessi: ceti popolari e ceti medi e quelli che le tasse le hanno sempre pagate. Il risultato sarà di impoverire ancor più milioni di persone che stanno già male, salvare ricchi ed evasori, deprimere l'economia in una fase già recessiva. I riflettori del governo sono puntati sul debito pubblico, buio assoluto sulle ricchezze private: grandi patrimoni e ricchezze accumulate grazie a evasione, economia sommersa e illegale, un pozzo senza fondo dal quale attingere tutte le risorse per salvare l'Italia e garantire lavoro ed uno sviluppo equo e sostenibile, di cui nella manovra non c'è traccia”.
“La manovra va cambiata – conclude Brogi -, nel Parlamento e nella società: le alternative ci sono, bisogna volerle”.