Enrico Rossi in prima fila per portare la voce della Regione Toscana durante la manifestazione fiorentina: "Mario Monti non faccia come quel medico che disse 'L'operazione è riuscita, ma il paziente è morto…' Sono convinto che la manovra vada resa più equa e un minuto dopo approvata per evitare che il Paese fallisca. In quel caso sarebbero i lavoratori e i più deboli a pagare. Ma prima di tutto va resa più equa altrimenti si salva il Paese ma si soffoca la gran parte degli italiani.
Per questo stamani ho partecipato anch’io alla manifestazione con lavoratori e sindacati" "Dopo 200 miliardi di tagli e prelievi il precedente Governo non era riuscito a risollevare il Paese dal debito e dalla caduta di credibilità internazionale. Con ciò ci hanno portati sull’orlo del baratro e da quel punto noi per primi vogliamo uscire" a dirlo Alessio Gramolati Segretario generale Cgil Toscana. "Il nuovo Governo poteva però, forte dell’autorevolezza e della fiducia che aveva suscitato nel Paese e all’estero, scegliere tra due strade: la prima, prendere i soldi dov’era facile, la seconda, dov’era giusto. Ha scelto la prima.
Così facendo ha scelto di fare una manovra ingiusta. Abbiamo il diritto e il dovere di chiedere che questa ingiustizia sia rimossa. "Lo sciopero di oggi e le iniziative che seguiranno servono a questo. Scioperiamo per dare equità e giustizia alla manovra. Solo così si salva il Paese". Di Sciopero ne parla in consiglio comunale Ornella De Zordo, capogruppo di PerUnaltracittà: “Oggi 12 dicembre è stato proclamato da Fiom e USB dei metalmeccanici uno sciopero di 8 ore sulla vertenza Fiat.
Un'iniziativa che opportunamente amplifica la mobilitazione di 3 ore indetta dalle confederazioni sindacali CGIL, CISL, UIL e dalla UGL che prendono posizione contro la manovra Monti. Sulla manovra del governo, che ha dimenticato il termine "equità" subito dopo averlo pronunciato, occorre organizzare una vasta opposizione sociale oltre che sindacale, che chieda di rovesciare la logica che ha sorretto le scelte dei "tecnici" oggi al governo, anche superando una contrattazione sindacale incerta e volta più che altro a accreditarsi verso un Governo che ha già fatto le sue scelte.
La soluzione di questa crisi, che – sia detto una volta per tutte - è crisi di sistema, non può essere trovata usando la stessa ricetta che l'ha prodotta. Lo stanno dicendo economisti, ambientalisti, sociologi che non vogliono obbligatoriamente difendere lo status quo. Una mobilitazione più ampia possibile quindi, per chiedere nell'immediato una correzione della manovra che introduca almeno quei minimi livelli di equità che pure erano stati enunciati, ma anche per la costruzione di una alternativa possibile, basata su redistribuzione della ricchezza, diritti, sostenibilità ambientale”.