“Nel 2011 il Comune di Firenze ha speso € 248.212 di consulenze per la vicenda degli swap, quali sono i risultati? Cosa è emerso? -interviene il capogruppo del Popolo della Libertà Marco Stella- Come se non bastasse con la determina n. 09142 del 20 ottobre 2011 si assegna un nuovo incarico per € 41.670 ad uno studio legale inglese per rappresentare e difendere il Comune in merito alla vertenza con le banche sugli swap. Chiediamo che venga fatta immediatamente chiarezza sullo stato dell’arte e a che punto è la vicenda.
Fino ad oggi sappiamo che in seguito alla scelta dell’amministrazione di bloccare i pagamenti delle rate dei contratti sottoscritti, le banche hanno promosso un ricorso nel merito presso l’Alta Corte di Londra, e che per questo il Comune di Firenze ha scelto di avvalersi di due studi di avvocati, uno di Milano e uno di Londra, che come si vede dalle determine soltanto nel 2011 sono costati quasi 250 mila euro di consulenze. Mentre Nel 2010 Il Comune di Firenze aveva affidato ad un avvocato del foro di Milano una consulenza esterna della durata di 120 giorni per € 24.957.
Il Comune di Firenze ha investito 270 milioni di euro in Swap sottoscrivendo 13 contratti in derivati, e ogni anno paga milioni di interessi passivi. L'analisi sui dati forniti non lascia spazio ad equivoci rispetto agli swap sottoscritti; basta leggere l'andamento del mark to market appunto, ovvero il ‘costo corrente’ dei derivati finanziari, nell'ultimo periodo: ad aprile 2008 aveva un saldo negativo di 16,9 milioni di euro, a dicembre 2009 era diventato di 50milioni di euro, a fine 2010 è passato a quasi 55milioni di euro, ci domandiamo: ad oggi quanto sarà? Il Comune, quindi i cittadini, grazie alla scommessa fatta dagli amministratori del centrosinistra, su un capitale investito di 270milioni di euro sta perdendo quasi il 20%.
Oltre al saldo negativo del mark to market, ogni anno l’amministrazione ci rimette milioni di euro in interessi passivi: nel 2009 abbiamo speso oltre 5milioni di euro, nel 2010 dovrebbero essere oltre 10 milioni; più di 15milioni in due anni. Alla luce di tutto ciò, e della poca chiarezza, siamo sempre più convinti che sulla vicenda swap sia arrivato il momento di istituire una commissione d’inchiesta che riporti la centralità del dibattito anche al consiglio comunale. Quella degli swap è una vicenda complicata ma che ha una valenza politica ed economica.
Abbiamo sempre sostenuto che l’amministrazione comunale avesse sbagliato a sottoscrivere gli strumenti derivati, e soprattutto avesse sbagliato le modalità. Ora si faccia chiarezza sulle responsabilità e sul futuro”. (fdr)