Firenze- A Firenze all'interno del cimitero comunale di Trespiano e' stata scoperta una discarica abusiva. Le vasche di zinco dovevano essere trattate con una materiale speciale prima di essere smaltite si trovavano lì da tempo. Invece l'area interessata e' stata sequestrata dai carabinieri.
Massima attenzione e controlli preventivi hanno evitato emissioni di diossina. Le procedure di verifica così come le operazioni preliminari di preriscaldamento e prove a freddo del sistema di afflusso dei carboni attivi sono state avviate tempestivamente e tutto, come detto da Arpat e Provincia, è adesso perfettamente funzionante.
Questo quello che è emerso nel sopralluogo della commissione speciale d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti urbani presieduta da Paolo Marcheschi (Fi-Pdl), al termovalorizzatore di Montale (Pt).
“Pur constatando che grazie al controllo preventivo, non c’è stata emergenza emissioni - ha detto Marcheschi - la visita conferma che l’attenzione per questo genere di impianti deve essere massima e che le procedure già previste, se ben applicate funzionano”. “Nonostante questo, la catena dei controlli deve essere potenziata, più immediata e trasparente.
Credo quindi necessario che la task force di professionisti Arpat diventi immediatamente operativa così come è imprescindibile adottare una banca dati centralizzata”. Per il presidente della commissione è importante anche “intensificare i sistemi di verifica esterni agli autocontrolli previsti dai gestori”. Secondo quanto riferito dal presidente di Cis Angelo Fazio lo scorso 4 ottobre, al termine del turno di notte le apparecchiature di controllo del sistema di alimentazione del carbone attivo hanno evidenziato un problema per cui sono state immediatamente avviate le procedure di fermata dell'impianto e verifica.
Il controllo ha evidenziato una ostruzione del canale di passaggio del materiale provocata da corpi estranei di dimensioni rilevanti presenti nel carbone stesso. “L’ultimo caricamento di carbone - ha specificato Fazio - era stato effettuato nella mattinata di venerdì, dopo che la prevista analisi chimica del materiale aveva dato esito conforme alle specifiche richieste”. Sull'ostruzione è stata data immediata notizia al fornitore dei carboni attivi che è intervenuto lunedì 6 ottobre. Nella stessa giornata e in quella successiva, il silos di stoccaggio del carbone è stato completamente svuotato e ripulito.
Quindi è stato di nuovo caricato il carbone e si è proceduto alle operazioni di preriscaldamento e funzionamento del sistema di insufflaggio del carbone. Riscontrate ancora anomalie, le operazioni sono state di nuovo tutte interrotte e l’impianto non è stato riavviato. Al fornitore è stata richiesta una documentazione dettagliata relativa al sistema di produzione, trasporto, stoccaggio ed eventuale movimentazione del carbone attivo fornito. Giovedì 9 ottobre si è proceduto ad un ulteriore caricamento del materiale nel silos solo dopo aver ricevuto l’esito conforme delle analisi chimiche accompagnato da una relazione del fornitore che ha indicato come “verosimile” la possibilità che per entrambi i carichi le cisterne di trasporto non fossero state correttamente pulite.
Fazio ha infine precisato che di tutte le operazioni effettuate è stata data “puntuale comunicazione a Provincia e Arpat di Pistoia”.
“Sono certo - ha detto il presidente della commissione - che il dettaglio dei fatti così come raccontati da Fazio saranno di supporto a quell’attività di indagine che stiamo conducendo su tutto il territorio regionale. Resta intatta però, la necessità di maggiore comunicazione da parte di amministratori e gestori che hanno obblighi precisi verso i cittadini e l’ambiente. Per questo ho sollecitato, così come fatto per tutti gli impianti sino ad oggi visitati, una divulgazione dei dati in tempo reale via web e mediante monitor visibili alla cittadinanza”.
Insieme al presidente hanno partecipato al sopralluogo anche il vicepresidente della commissione Monica Sgherri (Prc), Anna Maria Celesti (Fi-Pdl) e Fabio Roggiolani (Verdi). (f.cio)