Firenze, 26 novembre 2008- Dopo che il Consiglio Comunale aveva bocciato a maggioranza lunedì sera la proposta per la costituzione di una commissione d’inchiesta sull’urbanizzazione dell’area di Castello, oggi il gip Rosario Lupo ha dato l'ok al sequestro di una parte cospicua dell'area di proprietà della società Fondiaria-Sai. Sono stati i carabinieri del Ros di Firenze ad eseguiere il sequestro.
"Non c'è alcun commissariamento, alcuna delegittimazione, nessuno ha cambiato idea. La procedura avviata in vista dell'imminente approvazione del Piano Strutturale in consiglio comunale è una prassi chiara e ricorrente per atti di questa importanza.
L'abbiamo seguita lo scorso anno prima del voto per l'adozione dello stesso Piano, l'abbiamo seguita prima del voto per l'approvazione del nuovo regolamento di Polizia municipale, la seguiamo oggi". Il sindaco Leonardo Domenici replica a quanto riportato oggi da alcune cronache della stampa cittadina sull'iter del Piano Strutturale. Domenici ricorda che la responsabilità politica di questo atto non è mai stata, né può essere soltanto della giunta, e ribadisce che il Piano Strutturale è un atto di competenza del consiglio comunale.
"E la volontà confermata dalla maggioranza durante la riunione di ieri - aggiunge il sindaco - è quella di portare in consiglio ed approvare il Piano Strutturale in tempi brevi, entro il mese di dicembre".
"Gli interessi pubblici di competenza della Regione, che non intende venire meno alle proprie responsabilità ed impegni, non ci risultano avere alcuna implicazione con le vicende giudiziarie in atto". Così il vicepresidente della Regione Toscana Federico Gelli ha risposto all'interrogazione del gruppo Udc "Attuazione del Piano Urbanistico Esecutivo di Castello e stato dei rapporti fra Regione Toscana e Gruppo Fondiaria-Sai".
"Su tutta la vicenda - ha continuato Gelli - è massima l'attenzione. Per quanto riguarda le scelte regionali, permangono necessità di valutazioni complessive, sempre aggiornate alla luce di novità che non possono essere indifferenti, quale l'eventuale scelta della localizzazione a Castello del nuovo stadio anche per gli effetti sull'uso ed i relativi costi". Insoddisfatto della risposta si è detto il capogruppo Udc Marco Carraresi: "Una replica non esaustiva nella quale è evidente che la trasparenza tanto sbandierata da qualche assessore è in realtà relegata al rango di adempimento fastidioso, inutile e al quale si deve cercare di non ottemperare".
Secondo Carraresi, che su notizie riguardo alle vicende giudiziarie era "poco interessato", era importante sciogliere alcuni dubbi. "Quattro anni fa si parlava di una localizzazione della futura sede regionale non di pregio se inserita all'interno dell'area Castello. Due anni dopo il colpo di scena: il luogo concepito da Vannino Chiti nel lontano 1996 è ideale. Cosa è cambiato? Ci sono state richieste più o meno esplicite per un cambio di rotta?". Su questi interrogativi il capogruppo ha concluso ribadendo che "dall'inizio della legislatura ad oggi, risposte chiare e definitive non sono mai state date".
“Castello è l’emblema della politica regionale -commenta Alberto Magnolfi, Presidente del Gruppo regionale FI-PdL- Martini annuncia di voler andare avanti, ma avanti piano, fermo restando che è pronto anche a tornare indietro, se così deciderà Palazzo Vecchio sentite le indicazioni del Presidente della Fiorentina. Quest’ultima potrebbe rivelarsi anche la strada migliore, ma è singolare che dopo decenni di parole e di progetti tutto sia ancora a questo livello di indeterminatezza.
L’incapacità di scelta rimane il limite insuperabile di questa Giunta regionale. Di fronte alle vicende giudiziarie per noi vale la regola del rispetto e della riservatezza, ma certo non possiamo tacere dinanzi allo scandalo politico della inconsistenza e della volatilità delle linee strategiche nella programmazione del territorio. In giuoco non sono piccole scelte equivalenti nell’impatto e nelle conseguenze, ma visioni diverse dello sviluppo della città, del suo coordinamento con il territorio, dei fenomeni indotti, delle necessità in termini di infrastrutture e di servizi per la mobilità.
Prendere una strada o l’altra non può essere affidato al lancio di una monetina.”
"Ci sono cantieri sequestrati, alcuni membri della sua giunta indagati, il consiglio comunale che rinuncia alla trasparenza bocciando la commissione d'indagine sulle vicende di Castello, ci vuole proprio molta arroganza politica per approvare il Piano Strutturale della città". Così Guglielmo Picchi, deputato fiorentino del Pdl commenta le frasi del sindaco di Firenze sull'approvazione del Piano Strutturale della città.
"Noi crediamo che sia necessaria una moratoria e lasciare alla prossima amministrazione l'approvazione definitiva sul piano. Non si capisce perchè debba essere approvato frettolosamente un piano strutturale che vincolerà la città per i prossimi venti anni ed in presenza di alcuni punti grigi dovuti alle indagini della magistratura".