FIRENZE 25-11-08- Dopo l'apertura di una indagine relativa all’urbanistica nell’area di Castello a Firenze il consiglio comunale di Firenze ha bocciato a maggioranza ieri sera la proposta avanzata per la costituzione di una commissione d’inchiesta (25 contrari e 13 a favore).
Per la trasparenza gli atti sono accessibili a tutti. La principale motivazione addotta dal Sindaco per contrastare l'istituzione della commissione consiliare conoscitiva su Castello si basa su una presunta disponibilità in rete civica di tutti gli atti relativi al Piano di Castello.
Questo quanto si evince dal lungo discorso del sindaco, ieri per una volta in aula, dall’inizio alla fine delle tre ore di dibattito in Consiglio Comunale. Ha ammonito i consiglieri avvertendoli che un sì alla commissione avrebbe messo in cattiva luce il loro operato poiché le delibere sono state tutte approvate.
Italia Nostra esprime la propria preoccupazione per il clima di scontro sempre più ‘avvelenato’ sulle scelte e sulle previsioni urbanistiche a Firenze, in conseguenza delle inchieste giudiziarie apertesi nei giorni scorsi sulle massive operazioni urbanistiche di Novoli/ex Fiat e di Castello/Fondiaria; operazioni che sono apparse e appaiono a tanti osservatori come scelte funzionali ai profitti privati anziché al miglioramento della qualità della vita dei fiorentini.
Italia Nostra, preso atto delle richieste ragionevoli avanzate da tanti cittadini e da alcune forze politiche rappresentate nel Consiglio Comunale, fa appello all’Amministrazione cittadina affinché assuma decisioni responsabili per: a) fornire pubblicamente risposte esaurienti, trasparenti e rispettose dei diritti di informazione e partecipazione di tutti i fiorentini in merito all’iter e ai contenuti del complesso delle operazioni urbanistiche di Novoli e di Castello; b) differire l’approvazione da parte del Consiglio Comunale del Piano Strutturale, per fare immediatamente ogni sforzo di comunicazione e discussione con i cittadini delle scelte urbanistiche che il nuovo strumento intende fare, in particolare alla luce delle osservazioni avanzate alle modifiche introdotte di recente sulle aree ferroviarie e su Castello (nuovo stadio).
«Se è vero che con il sequestro del cantiere del Multiplex di Novoli sono in cassa integrazione 300 operai -annuncia Ornella De Zordo, capogruppo di Unaltracittà/Unaltromondo- perchè non destinarli a un cantiere di un'opera pubblica come la linea 1 della tramvia? Abbiamo perciò rivolto un'interrogazione urgente al sindaco per sapere se non intenda prendere iniziative a favore dei lavoratori in cassa integrazione ricercando una loro possibile destinazione, per i mesi rimanenti del loro contratto al cantiere Multiplex e centro commerciale".
Abbiamo anche chiesto "se corrisponde al vero che al cantiere del Multiplex di Novoli fossero impegnati 300 operai, un numero elevato di lavoratori per la costruzione di un singolo edificio, e che adesso con il sequestro compiuto dalla magistratura tutti e 300 lavoratori siano in cassa integrazione e se siano stati compiuti controlli da parte delle autorità competenti sulla regolarità ai fini assistenziali, previdenziali e antinfortunistici (Inps e Inail), vista la grande presenza di stranieri sul cantiere, che come è noto sono spesso vittime di sfruttamento».