“Con la notizia dell’apertura di un fascicolo da parte della Procura della Repubblica è ormai chiaro a tutti che solo il centrosinistra fiorentino non vuole fare chiarezza sull’operato di chi in questi anni ha gestito l’Asp di Montedomini”. Questa la dichiarazione del consigliere del PdL Marco Stella, che ieri era stato il promotore di un atto in consiglio comunale per chiedere la creazione di una commissione d’inchiesta del consiglio comunale, atto bocciato dalla maggioranza. “Da parte nostra non c’era e non c’è alcun pregiudizio o tantomeno accuse nei confronti dell’Asp di Montedomini – ha aggiunto l’esponente del centrodestra –, né nei confronti di chi, legittimamente, abita negli immobili gestiti dall’azienda, ma solo la volontà che la politica facesse la sua parte per portare chiarezza, dal momento che è diventata palese la mala-amministrazione di Montedomini.
Ci meravigliamo che un centrosinistra che si proclama paladino della trasparenza si sia opposto a questa volontà”. “La Magistratura farà il suo lavoro e accerterà le eventuali responsabilità penali – ha concluso Stella –: ad oggi l’unica certezza è che la politica, grazie al centrosinistra che siede in Consiglio comunale, ha allontanato ancora un po’ i cittadini dal loro Palazzo”. Su Montedomini, intervento anche di Roselli e Torselli (PdL): “I precedenti del telecare e della mancanza di trasparenza sugli affitti degli immobili sono sintomo di una pessima gestione che può avere ulteriori risvolti”.
I consiglieri hanno presentato una interrogazione urgente “Per Bonifazi e il gruppo del Pd non c’è nessuno scandalo che coinvolge l’Asp di Montedomini, perché non è stato accertato (al momento) nessun reato e non è saltato fuori nessun ‘nome eccellente’ sul caso degli affitti: del resto il gossip o la presunzione di reato rappresentano per il centrosinistra gli unici criteri di giudizio sulla politica e i suoi vari livelli di responsabilità”. Questo quanto dichiarato dai consiglieri del PdL Emanuele Roselli e Francesco Torselli. “Non è il nome noto quello che fa lo scandalo, ma l'assoluta mancanza di trasparenza e di criteri oggettivi che lasciano aperti molti dubbi sulla legittimità di alcune assegnazioni sulle quali continueremo a chiedere delucidazioni – hanno aggiunto –.
Il giudizio di merito e la responsabilità della politica si basano, per noi, sul rispetto della trasparenza, dell’equità e della meritocrazia, specialmente quando si tratta di gestire un patrimonio pubblico che ha importanti fini sociali. Ieri in consiglio comunale, abbiamo invece constatato che per il PD la ‘giustizia sociale’ è un valore ormai superato, sostituito o da un giustizialismo esasperato o da una demagogia garantista capace di contraddire perfino se stessa. Solo il capogruppo Bonifazi e i suoi compagni di partito hanno osato definire ‘buona gestione’ la condotta scellerata ed irresponsabile che ha visto in questi anni uno spreco di risorse pubbliche non indifferenti, tanto da spinegere anche la Procura ad aprire un fascicolo a riguardo”. “Anche l'anno scorso, quando presentammo una prima interrogazione sul servizio di assistenza telematico (telecare), il PD ci accusò di fare ‘giornalismo scandalistico’: peccato però che poche settimane dopo potemmo constatare di persona che oltre 2 milioni in attrezzature acquistate con i soldi pubblici erano abbandonati in un sottoscala proprio di Montedomini.
Ma questi, per Bonifazi e compagni, sono dati irrilevanti e trascurabili – hanno sottolineato i due consiglieri –. A distanza di pochi mesi la storia si ripete, con la concessione di locali – tra cui attività commerciali con fini di lucro – ad un prezzo di affitto assolutamente fuori mercato. Tutto questo – come se non bastasse – a fronte di un buco di bilancio di quasi 20 milioni di euro che l’Asp Montedomini ha in parte ereditato anche dalla fusione con le altre Asp fiorentine .
E il PD ha il coraggio e la sfrontatezza di definire tutto questo ‘buona gestione’ offendendo il buon senso delle persone, e contraddicendo, forse senza accorgersene, perfino il suo assessore alle politiche sociali. Il PD è davvero allo sbando: Bonifazi non vuole prendere lezioni da nessuno, ma forse l'assessore Saccardi potrebbe quantomeno dargli qualche ripetizione sul buon senso e l'analisi dei fatti”. “Quanto visto fino ad ora – hanno concluso Roselli e Torselli – potrebbe però non essere tutto se quanto emerso fino ad oggi è il normale modus operandi della passata gestione.
Occorre quindi verificare anche come sono state gestite le vendite degli immobili in questi ultimi 20 anni e con quali modalità e criteri sono stati assegnati i lavori di manutenzione e ristrutturazione sul patrimonio immobiliare. Per questo motivo abbiamo chiesto l'accesso agli atti: per fare luce su altre possibili zone d'ombra che una realtà prestigiosa come quella di Montedomini certo non merita”.