Firenze - Oggi la Procura della Repubblica di Firenze e Corpo Forestale dello Stato hanno presentato i risultati dell’operazione “Richiamo”, un’azione che ha portato al sequestro di centinaia di esemplari di uccelli detenuti senza autorizzazione come richiami vivi in Provincia di Firenze, nata da una segnalazione del Wwf. Si tratta di uccelli catturati dalla libertà negli scorsi due anni a seguito di due leggi regionali successivamente dichiarate illegittime dalla Corte Costituzionale per palese violazione delle norme sulla caccia.
Il Wwf aveva segnalato alla Procura la grave violazione delle norme e la conseguente detenzione in cattività nella nostra Regione di migliaia di piccoli uccelli in modo illegittimo, destinati a una vita di prigionia e sofferenze e ad essere usati come richiami perché i loro simili possano essere abbattuti dai cacciatori. Il contingente di uccelli da richiamo sequestrati in questi giorni è solo una piccola parte degli uccelli detenuti a questo fine in Toscana.Il numero degli uccelli detenuti attualmente in queste condizioni non è noto con esattezza.
Questi uccelli possono essere di provenienza selvatica (tramite catture) o di allevamento (vero o fittizio, perché talvolta animali dichiarati ‘allevati’ sono stati invece sottratti dai nidi). Negli ultimi anni la Regione aveva eliminato l’obbligo di registrare i richiami provenienti da allevamento nel database regionale, obbligo che è stato reintrodotto solo pochi mesi fa. Al momento i dati completi più recenti (da cattura e da allevamento) risalgono al 2005 e indicano come in Toscana vi sarebbero circa 200.000 uccelli detenuti in queste condizioni (73.000 da cattura e 130.000 da allevamento).
L’utilizzo di uccelli come richiami vivi per la caccia è una pratica ancora molto diffusa in Toscana, che comporta indicibili sofferenze per questi piccoli uccelli, detenuti a vita in gabbie di minime dimensioni, e spesso sottoposti a particolari ulteriori torture. Fra queste, citiamo la ‘chiusa’, pratica vietata ma ancora praticata dalla maggior parte dei cacciatori, (cioè il tenere per tutta l’estate questi piccoli animali chiusi al buio in modo che, portati all’esterno in autunno per la stagione di caccia, pensino di essere in primavera e quindi cantino meglio) oppure l’uso di imbracature e fili per strattonare gli uccelli e farli svolazzare in modo da attirare maggiormente l’attenzione dei loro simili e portarli verso i fucili dei cacciatori.Si arriva addirittura ad applicare la pratica “dell’accecamento”, pratica oggi del tutto vietata ma da alcuni evidentemente ancora utilizzata come nel caso di un uccello tra quelli recuperati in occasione del sequestro.
Tutti gli animali sequestrati sono stati ricoverati presso il Centro di Recupero del Wwf di Semproniano (GR), per ricevere le necessarie cure e, speriamo, per poter tornare il prima possibile a volare liberi. La problematica non è limitata alla Provincia di Firenze ma diffusa in tutta la Toscana. Il Wwf chiede adesso che anche le Procure delle altre Province toscane si attivino per il rispetto della legge su tutto il territorio regionale, provvedendo ad una analoga operazione di sequestro nei territori di loro competenza.
Le altre Province dove sono stati attivati impianti di cattura sulla base delle leggi poi annullate dalla Corte Costituzionale sono: Arezzo, Lucca, Pisa, Pistoia, Siena. Il domani speriamo che sia un domani senza più animali maltrattati come i richiami vivi. E’ ora che pratiche medievali di questo tipo vengano finalmente abbandonate. Il Wwf ringrazia la Procura della Repubblica di Firenze e il Corpo Forestale dello Stato per la complessa e importante operazione effettuata.