Alcol e gioco d’azzardo, la Regione alza la guardia e rafforza le attività di prevenzione e cura. Le misure sono contenute in due delibere approvate di recente dalla giunta, che destinano complessivamente 300.000 euro al contrasto delle dipendenze da alcol e gioco d’azzardo patologico. Per quanto riguarda la dipendenza da alcol, la Regione vuole rafforzare le attività svolte dalle équipe alcologiche e realizzare azioni di sensibilizzazione, informazione, prevenzione, cura e riduzione dei rischi dovuti all’uso e all’abuso di sostanze alcoliche.
Per questo destina la somma di 133.000 euro, di cui 23.000 per la Asl 10 di Firenze (nel cui territorio si rileva una maggior diffusione di comportamenti a rischio dovuti all’uso e abuso di sostanze alcoliche) e 10.000 euro per ciascuna delle altre 11 Asl toscane. Quanto al gioco d’azzardo patologico, la cifra stanziata è di 170.000 euro: 10.000 euro per ciascuna delle 12 Asl toscane, perché i Sert (Servizi per le tossicodipendenze) assicurino anche per i giocatori patologici la disponibilità dei principali trattamenti di cura, riabilitazione e reinserimento sociale; e 50.000 euro per il proseguimento della sperimentazione avviata per il trattamento residenziale Orthos.
Il progetto Orthos è un’esperienza residenziale unica in Italia. In una casa colonica in provincia di Siena, a Monteroni d’Arbia, vengono ospitate 8 persone per volta, con un modulo intensivo di 21 giorni e un approccio educativo che le aiuti a ricostruire il proprio progetto di vita. L’iniziativa è partita nel 2007 e fino ad oggi sono stati trattati 170 casi di gioco d’azzardo patologico. “Sono in crescita i comportamenti di dipendenza, con tutti i rischi connessi, sia per le persone che ne soffrono che per i loro familiari e per quanti vivono loro vicini – dice l’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia – Le dipendenze da alcol e dal gioco d’azzardo sono molto indicative in questo senso.
Come Regione stiamo compiendo uno sforzo rilevante per limitare, e prima di tutto prevenire, questi comportamenti, offrendo a chi ne è vittima tutti gli strumenti per uscirne”. Nel 2010 in Toscana, gli alcolisti in carico ai servizi pubblici (Sert/équipe alcologiche) sono stati circa 5.000. Nello stesso anno, i giocatori d’azzardo patologico in carico ai servizi pubblici (Sert) sono stati circa 400. La struttura residenziale Orthos ha trattato nell’anno 2010 circa 50 giocatori d’azzardo patologico e nel 2011 (ad oggi) circa 30 soggetti. Dai dati Istat 2009 risulta che in Toscana ci sono 392.000 bevitori a rischio.
E dallo studio Edit, realizzato dall’Ars, l’Agenzia Regionale di Sanità, nel 2008, sui giovani tra 14 e 19 anni, emerge che 95.900 teenagers hanno giocato d’azzardo almeno una volta nella vita. Secondo le stime Eurispes, da uno a due adulti su 100 in Italia sviluppa un rapporto problematico con il gioco d’azzardo. Un popolo spesso nascosto, ma numeroso (da 300 a 600.000 persone) e crescente, anche per la diffusione dei giochi legalizzati, si trova ad affrontare gravi problemi di ordine finanziario, legale, sanitario e psicologico.
Tra i giocatori d’azzardo patologici si riscontrano alti tassi di insonnia, disturbi gastrointestinali, problemi cardiaci, ipertensione arteriosa e cefalea; particolarmente gravi i disturbi d’ansia e depressivi, con un aumento sensibile del rischio di suicidio: dal 48 al 70% dei giocatori patologici pensa al suicidio e dal 13 al 20% lo tenta.