Firenze - E’ partita ieri pomeriggio a Firenze la consegna dei permessi di soggiorno per motivi umanitari della durata di 6 mesi a tutti i cittadini dei Paesi del Nord Africa arrivati in Italia dall'inizio dell'anno, con il rilascio alla fine della mattina di 91 titoli. Regolare lo svolgimento delle pratiche dei 106 nord africani, tutti tunisini tranne un libico, smistati da Lampedusa alla provincia di Firenze. Dei 15 permessi di soggiorno che ancora mancano all’appello, 7 sono destinati a minori - e quindi al momento in fase di lavorazione - 7 riguardano persone che non si sono materialmente presentate per il ritiro e 1 è in ristampa per un problema meramente tecnico.
Alle pratiche riguardanti i 106 ospiti provenienti da Lampedusa si sono poi aggiunte altre 14 richieste di stranieri che hanno presentato singolarmente regolare documentazione al fine di ottenere il soggiorno temporaneo. Per accertarne la provenienza, la nazionalità e la data di ingresso in Italia, è stato fatto riferimento agli archivi di polizia, verificando gli eventuali inserimenti dei rilievi fotodattiloscopici delle singole persone e ogni altra documentazione presentata dai singoli interessati.
Dieci giorni dopo il loro arrivo, i primi ragazzi tunisini stanno partendo. Tre ieri e oggi molti – ben oltre la metà, più di trecento – hanno ricevuto il permesso di soggiorno temporaneo tanto desiderato. Così lasciano i centr i che la Regione ha allestito assieme ai Comuni, le Province e le associazioni di volontariato. Ma la buona accoglienza toscana li accompagna anche in questo nuovo viaggio. In provincia di Grosseto, ad esempio, stamani i volontari si sono recati in un’agenzia di viaggi per acquistare i biglietti del treno e poi hanno consegnato a tutti gli ospiti uno zainetto con alcuni vestiti, qualcosa da mangiare per almeno un giorno e perfino una cartina d’Italia.
Per orientarsi e calcolare meglio le distanze. Destinazione Italia, per la Francia s’aspetta Tra i primi in partenza molti si sposteranno in altri città italiane. C’è chi si dirige verso Milano o Bologna, chi tornerà in Sicilia. Altri sono saliti su un treno per il Piemonte, la Liguria o il Trentino Alto Adige. Qualcun altro ha p arenti in Toscana. Aspettano per adesso invece, in genere, quelli che sognavano di andare in Francia: prima devono capire cosa succede alla frontiera. Cercano di capirlo dai parenti o gli amici che già vivono e lavorano là. I primi a salire su un treno, tra gli oltre cinquecento tunisini accolti la scorsa settimana in Toscana, sono buona parte degli ospiti di Arezzo, Grosseto e Firenze: tra i primi ad aver ricevuto il permesso di soggiorno temporaneo. Partono oggi i primi novanta A Massa Marittima in provincia di Grosseto, al rifugio S.Anna, stasera dormiranno solo in undici.
Trentaquattro sono partiti, altri due lo faranno lunedì. A Palazzuolo, frazione di Monte San Savino, trentasette hanno già lasciato la casa che la curia aveva messo a disposizione. Lo hanno fatto subito dopo aver rice vuto nel pomeriggio i permessi di soggiorno: rimangono così in dieci e lunedì saranno trasferiti in una struttura più piccola. Partono in diciassette anche da Stia, l’altro centro di accoglienza in provincia di Arezzo e stasera saranno solo in tredici. Da Santa Maria a Morello, nel comune di Sesto Fiorentino, partiranno domani tutti e ventiquattro gli ospiti.
A Scandicci, sempre in provincia di Firenze, è iniziato invece oggi un corso di alfabetizzazione per i sei ragazzi che si trovano a Casa Mamma Margherita. La consegna dei permessi continua E’ solo comunque un primo report. Non tutti i migranti tunisini giunti da Lampedusa ed accolti la scorsa settimana in Toscana hanno infatti ancora ricevuto il permesso di soggiorno. Gli ultimi saranno consegnati martedì. A Lucca, Pis a e Pistoia proprio non hanno ancora iniziato a distribuirli. Per capire chi resterà e chi se ne andrà occorrerrà dunque attendere almeno la fine della prossima settimana.
Tra i ragazzi c’è infatti chi già si è messo in contatto con alcuni amici e parenti, ma ha bisogno di qualche giorno ancora per organizzarsi. Qualcun’altro sta cercando un alloggio. Qualcuno è in attesa di ricevere soldi dalla famiglia o da connazionali che si trovano altrove, in Italia o all’estero. C’è poi l’incertezza tra chi era già pronto ad andare in Francia. I permessi di soggiorno temporanei rilasciati sembra infatti che non saranno sufficienti agli immigrati per varcare la frontiera: in base alle indicazioni del prefetto di Nizza, i documenti sarebbero ritenuti validi dalla polizia di frontiera francese solo solo se accompagnati dal passaporto.
E così aspettano. Non più di dieci le fughe, quindici i minori Intanto si tirano le prime somme. Il modello di accoglienza toscana ha funzionato anche per quanto riguarda la sicurezza: le fughe dai centri sono state pochissime, non più di dieci su oltre cinquecento ospiti. Meno del due per cento. Altri quindici ragazzi sono invece usciti dai ventidue centri di accoglienza perché, dopo l’identificazione, sono risultati minori. E per i minori non accompagnati ci sono regole, procedure e strutture diverse.
Un ragazzo, a Lizzano sulla montagna pistoiese, ha compiuto addirittura diciotto anni in Toscana. E dopo essere così stato allontanato dal centro, l’altra sera c’è stato riportato: accolto con una festa e una cena speciale organizzata dai volontari. Nella nuova lista la Toscana non c’è L’ultima notizia riguarda i migranti che ancora devono essere smistati da Lampedusa. Nel nuovo elenco che il governo ha stilato la Toscana non c’è. Il presidente Rossi aveva detto: “Siamo disposti ad accogliere altri migranti, ma prima facciano la loro parte le Regioni che finora non ne hanno ospitato alcuno: come il Piemonte, la Lombardia o il Veneto”.
“Così, per ora sta, accadendo – aggiunge – e sono contento e soddisfatto”. Godono tutti di ottima salute i 31 migranti tunisini, di età tra 18 e i 35 anni, alloggiati da circa 10 giorni all’interno della struttura livornese di Villa Morrazzana. Tutti gli accertamenti compiuti sugli ospiti stranieri hanno, infatti, restituito il quadro di una situazione sanitaria assolutamente sotto controllo. Fin dall’arrivo sono stati sottoposti a una visita per valutare le condizioni generali di salute alla quale è seguita la profilassi anti-pidocchi e il test della tubercolina per valutare l’eventuale presenza del batterio della tubercolosi.
In alcuni casi sono stati necessari accertamenti ulteriori, ma dalle radiografie toraciche immediatamente eseguite tutti gli ospiti sono risultati negativi alla tubercolosi. La situazione sanitaria è costantemente assicurata dal personale medico dell’Azienda USL 6 di Livorno che garantisce la propria presenza in un ambulatorio all’interno della struttura aperto due volte al giorno. Ad ulteriore garanzia della loro salute è stata proposta una vaccinazione anti-epatite. Per eventuali emergenze è attiva la tradizionale rete del 118. Una situazione analoga è registrata tra i migranti alloggiati nella Val di Cornia dove, anche in questo caso, tutti i 36 ospiti sono risultati in buona salute e negativi ai test effettuati.