Firenze – L’ impegno più urgente è pubblicare i primi bandi a giugno, magari già i l 2 giugno. Aiuti per uscire di casa, per acquistare casa o per pagarsi l’affitto riservati ai giovani tra 30 e 34 anni: 75 milioni. Contributi per le aziende, confermati e più alti, per assunzioni a tempo indeterminato – altri 8 milioni – per assumere precari giovani ma non solo giovani, anche donne, soggetti svantaggiati o chi è prossimo alla pensione. Incentivi anche per le aziende che assumono dottori in ricerca, e quindi personale altamente qualificato.
Infine una linea di accesso al credito privilegiato per chi vuole mettere su una propria attività, fino a 40 anni e in qualche caso anche oltre: altri 15 milioni. Novantotto milioni in tutto. “E’ stata una riunione di giunta, quella di ieri, tutta dedicata ai giovani e al sociale” racconta il presidente della Toscana, Enrico Rossi, nel corso del briefing con i giornalisti. “Ci occuppiamo, come è giusto, dei migranti tunisini – risponde a chi in questi giorni l’aveva accusato di un’attenzione giudicata eccessiva – Ma non ci dimentichiamo chiaramente dei toscani.
I giovani poi sono un tema su cui vogliamo lavorare per l’intera legislatura: piano piano, con più misure e più tentativi”. Cambiando e raddrizzando anche la rotta in corsa, se necessario. “C’è un’intera generazione in Italia – prosegue il presidente – che reclama ed ha bisogno della nostra attenzione: 600 mila giovani tra 18 e 30 anni. Non possiamo illuderli: il 17% della forza lavoro in Italia è precaria e l’unico modo per risolvere il problema del precariato è quello di equiparne gli oneri sociali al lavoro dipendente.
Ma non possiamo neppure stare immobili”.