Grosseto – Il 72% delle sedi Avis in Toscana può vantare tra le sue fila soci donatori migranti. Questo è uno dei dati emersi dalla rilevazione biennale di Avis Toscana sulla presenza degli immigrati tra i soci dell’intera Regione. Lo studio, presentato in anteprima, questa mattina in conferenza stampa, sarà uno dei documenti principali intorno ai quali si svilupperà la riflessione della 40° Assemblea Generale di Avis Toscana, che si terrà il 16 e 17 aprile prossimi a Massa Marittima, località Pian dei Mucini.
L’Assemblea rappresenta il momento di riflessione e confronto annuale all’interno dell’Associazione, registra la partecipazione di oltre 200 delegati provenienti da ogni angolo della Toscana. La ricerca nel dettaglio rivela che su 156 sedi comunali, ben 113 hanno donatori immigrati. Su un totale di 72.693 soci donatori al 31.12.2010, i soci immigrati rappresentano il 2,3 % del totale dei donatori avisini. Una percentuale che sale raggiungendo il 5,2% nella Provincia di Prato. In termini assoluti, tra le prime 10 sedi comunali si trovano le Avis di Prato (231 donatori), Arezzo (99 donatori), Pisa (84 donatori), Livorno (72 donatori), Grosseto (64 donatori), Piombino (57 donatori), Massa (54 donatori), Carrara e Empoli (52 donatori) e infine Firenze (47 donatori).
A livello provinciale Arezzo segna il primato delle presenze in valore assoluto, con il 19 % sul totale dei soci Avis immigrati in Toscana, seguita da Prato (16%) e Firenze (15%).Dei 1680 avisini di nazionalità estera, il 37% proviene dall’Europa Orientale e Balcanica. Sono soprattutto di nazionalità Rumena e Albanese. Segue l’area Nord Africana e Mediorientale (18%), con una forte presenza di donatori marocchini. Alta, anche la percentuale di donatori di provenienza Europea (18%). Donatori Tedeschi, Francesi e Svizzeri danno il loro contributo.
Rispetto al genere è praticamente parità: il 51% sono uomini e il 49% donne. “Una fotografia, quella della rilevazione sui donatori stranieri in Avis, che restituisce un’Avis speculare alla società contemporanea, ove la donazione di sangue rappresenta uno dei veicoli possibili di integrazione nel tessuto sociale” - così Luciano Franchi, Presidente di Avis Toscana che insieme al Consiglio Regionale si è fatto promotore nei confronti di tutta la dirigenza avisina di svariate azioni formative orientate all’acquisizione di conoscenze specifiche riguardanti il dono e la donazione del sangue nelle principali comunità presenti sul territorio regionale, con l’obiettivo di costruire percorsi di dialogo.
“In Assemblea Regionale – prosegue il Presidente regionale – avremo modo di confrontarci su questi e su altri dati associativi che ci consentiranno di elaborare le prossime iniziative. Una delle tante sarà quella di favorire l’inserimento nei quadri dirigenti delle Avis toscane di cittadini migranti in modo che all’interno delle comunità si instauri un dialogo tra pari. Da destinatari di un messaggio a protagonisti e portatori di valori di solidarietà come donatori”. Anche Mauro Franceschi, Presidente dell’Avis di Massa Marittima, racconta come nella sua realtà, fondata nel 1948 da 7 soci, oggi siano diventati 530, con 1253 donazioni nel 2010, registrando un incremento del 4,6% rispetto all’anno precedente e con un indice di donazione pari al 2,6.
Tra i soci, 10 donatori immigrati. “Una piccola parte, certo, ma che cresce sempre di più – dice Franceschi – infatti, grazie alla continua attività nelle scuole insieme agli incontri con i gruppi sportivi, alle Forze dell’Ordine, all’Associazione degli sbandieratori e musici e alla Società dei Terzieri siamo riusciti a sensibilizzare sempre di più la popolazione alla donazione di Sangue. Nei confronti dei cittadini immigrati le maggiori soddisfazioni le abbiamo avute con l’attività dei bambini nelle scuole.
Questi vanno a casa e chiedono ai genitori di andare a donare. In questi anni – conclude il presidente di Massa Marittima – ho incontrato molti bambini. Ciò che mi ha convinto di più a continuare, e a capire che la strada era quella giusta è stata la domanda di una bambina che mi ha chiesto se era vero che il sangue delle persone di colore era più scuro”. “Avis è una delle associazioni più radicate nella nostra Regione e il suo ruolo non è circoscrivibile alla sola missione sociale della raccolta delle donazioni di sangue, ma si caratterizza anche nella promozione della cittadinanza civica – così Leonardo Marras, Presidente della Provincia di Grosseto - Ne dà testimonianza l’inclusione di tanti cittadini stranieri nella sua compagine sociale, che ne favorisce l’integrazione reale nelle nostre comunità.
Anche per questo siamo particolarmente lieti di ospitare in provincia di Grosseto la 40esima assemblea generale di Avis Toscana. La società italiana sta attraversando una fase di involuzione e di chiusura in sé stessa, ed è pertanto fondamentale che un’agenzia sociale come Avis abbia visibilità rispetto alla propria azione sui territori, perché promuove coesione sociale e rinsalda i legami solidaristici all’interno delle nostre comunità. Quello della donazione del sangue in questo senso è un meta-messaggio di disponibilità ad impegnarsi per gli altri”. E’ dal 2006 che non si svolge un’ Assemblea Regionale dell’Avis in Provincia di Grosseto.
Il Presidente dell’Avis Provinciale, Carlo Sestini, ha ricordato come in quell’occasione l’allora Assessore alla salute Enrico Rossi, lanciò la proposta di un nuovo e più moderno sistema trasfusionale toscano. “Oggi, quel moderno sistema trasfusionale è una realtà – commenta Sestini – l’auspicio è che dai lavori di quest’Assemblea escano novità come allora, perchè uno dei punti della riflessione sarà proprio il valore della donazione come momento di integrazione”.Tra i molti partecipanti, saranno ospiti alla 40 ° Assemblea di Avis Toscana anche l’Assessore per il diritto alla Salute della Regione Toscana, Daniela Scaramuccia, l’Assessore all’Energia e all’Ambiente, Anna Rita Bramerini e il Presidente Nazionale Avis Vincenzo Saturni.