FIRENZE – Con la primavera, e il diffondersi nell’aria dei pollini, sono scoppiate le allergie, un vero incubo per chi ne soffre, con lacrimazione e arrossamenti degli occhi, irritazione delle vie respiratorie, tosse, raffreddore, fino a vere e proprie crisi asmatiche. In tutti i paesi industrializzati, Italia compresa, le malattie allergiche sono in continuo aumento, i dati statistici indicano una prevalenza media nella popolazione di oltre il 25%. Gli esperti ritengono che almeno una persona su cinque soffra di malattie di origine allergica per lunghi periodi della vita: in Toscana, dunque, oltre 700.000 persone. Nel periodo primaverile, in cui si ha la massima concentrazione di allergeni nell’aria, la terapia con corticosteroidi topici nasali, antistaminici e colliri antiallergici consente di tenere sotto controllo i fastidiosi sintomi come lacrimazione, starnuti e prurito nasale.
“La Toscana si è fatta carico di dare una risposta concreta ai cittadini allergici – ricorda l’assessore al diritto alla salu teDaniela Scaramuccia – ed è l’unica Regione a fornire gratuitamente alle persone affette da rinite allergica persistente i cosiddetti “puff nasali” (la delibera è del 31 maggio 2010). Inoltre, per garantire un’assistenza uniforme su tutto il territorio regionale e dare risposta a tutti coloro che sono affetti da questa patologia, soprattutto nelle zone che sono sprovviste di servizi adeguati, la Toscana ha costituito un tavolo tecnico con i professionisti, per definire la cosiddetta Rete allergologica integrata toscana, che consenta una accurata e precoce diagnosi, e conseguente presa in carico”. Gli esperti ricordano però ai pazienti che sarebbe opportuno fare azione di prevenzione, e non cercare di correre ai ripari quando l’allergia è già scoppiata.
“E’ importante ricordare – dice il dottor Franco Cosmi, che è stato a lungo direttore del servizio di aller gologia all’ospedale di Prato – che esistono riniti allergiche che si manifestano in periodi precisi dell’anno: ad esempio, l’allergia al cipresso va da febbraio a marzo, quella da graminacee da aprile a tutto giugno, ecc. Chi è allergico nel periodo primaverile ha nove mesi per fare le prove. E’ preferibile – spiega ancora l’allergologo – effettuare la visita allergologica e le prove allergiche prima dell’avvento della stagione pollinica, perché quando si fanno le prove vanno sospesi i farmaci antistaminici, che sono uno dei pilastri della terapia in questo periodo.
Invitiamo quindi tutti gli interessati a effettuare la visita allergologica soprattutto nei periodi in cui i sintomi non sono presenti. Una volta posta la diagnosi la terapia deve essere effettuata preventivamente alla fioritura e continuata per tutta la stagione del polline per il quale il soggetto è sensibilizzato”. Ma il paziente che si trova ora a fronteggiare un’allergia, cosa deve fare? “Rivolgersi al proprio medico di famiglia – è la risposta dell’allergologo – per farsi prescrivere una terapia sintomatica a base di corticosteroidi topici nasali, antistaminici e colliri antiallergici, in modo da superare la stagione, e rivolgersi poi con calma alle strutture allergologiche”. Lucia Zambelli