Esplosione Viareggio: una tragedia su cui riflettere con grande rispetto

Fs: “Ha ceduto un carrello” I sindacati: “Problema sottovalutato”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 luglio 2009 01:09
Esplosione Viareggio: una tragedia su cui riflettere con grande rispetto


di Nicola Novelli Oggi è il giorno delle condoglianze ai familiari delle vittime e del ringraziamento ai volontari toscani che hanno offerto un tempestivo soccorso. Le anticipazioni delle inchieste in corso parlano di cedimento strutturale del carrello di un carro-cisterna di Gas Propano Liquido. Comunque le modalità che hanno originato la scorsa notte la strage alla stazione ferroviaria di Viareggio, oltre che una tragica fatalità, indicano l'importanza cruciale delle politiche infrastrutturali in un paese che per decenni ha sacrificato sull'altare dei consumi privati le esigenze reali di beni durevoli.

E per il futuro non sembra di poter intravedere segno di ripensamento, anzi si minaccia di perseverare negli investimenti in “grandi opere” come il Treno ad Alta Velocità più caro d'Europa, o il ponte sullo stretto più costoso del mondo, scelte non documentate nella loro pubblica utilità, mentre i servizi in rete ordinaria tutti i giorni soffrono ritardi e inefficienze. Persino i trasporti merci su ferro –assai minoritari a confronto con gli altri paesi europei- ripropongono l’efficacia dei controlli, sia nel recente incidente in galleria a Vernio che ieri alla stazione di Viareggio. Per almeno un quarto di secolo ci siamo raccontati che eravamo la quinta economia del pianeta, che eravamo i maestri universali dello stile e della moda.

Poi la globalizzazione delle produzioni industriali a bassa tecnologia e lo scoppio della bolla finanziaria ci hanno riportato con i piedi per terra. Come se non bastasse, puntuali come un destino predeterminato, il terremoto in Abruzzo, con il suo anomalo strascico di morti (anomalo per un paese moderno) e l'incidente di ieri sera nella civile Toscana, o il crollo nella scuola di Torino di qualche mese fa, sono a rammentarci che un paese con la nostra densità abitativa, la concentrazione di attività produttive e infrastrutture non all'avanguardia, farebbe bene a riprogrammare le proprie risorse future su un radicale aggiornamento della rete trasportistica e dei servizi di base. Sarebbe bello che l'Italia in cui per secoli è prevalsa l'idea della realtà, piuttosto che la realtà stessa, volesse assomigliare a qualche modello sociale più fortunato.

L’auspicio è che il sacrificio di Viareggio possa suggerire una riflessione in tutti noi sulle scelte strategiche in materia di infrastrutture e trasporti per il bene delle generazioni future.

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