Firenze - Tre tunisini sono fuggiti, tra ieri e oggi, da due centri di accoglienza allestiti nella regione. Sono due ragazzi, di eta' compresa tra i 25 e i 30 anni, ospitati nel centro di accoglienza dell'Oasi Madonnina del Buon viaggio a Montopoli Valdarno in provincia Pisa e un venticinquenne alloggiato nella canonica di Palazzuolo, nel Comune di Monte San Savino. E il premier Berlusconi firma il decreto per i visti temporanei, ma è scontro con la Francia. Parigi non vuole subire un'ondata di immigrazione tunisina dall'Italia, Paese in cui rispedirà candidati al soggiorno in Francia che non soddisfino le condizioni di identità e di risorse richieste. “Da parte della Francia atteggiamento ostile” è stato il commento del ministro Maroni.
L'Italia chiederà alla Commissione europea l'attivazione della direttiva che prevede la protezione temporanea dei rifugiati. E sono ancora in corso le ricerche dei 250 dispersi in mare dopo l'affondamento di un barcone che si è rovesciato al largo di Lampedusa. E in Consiglio regionale un minuto di silenzio, per rendere omaggio ai morti e dispersi dell’esodo di massa dal Nord Africa. Alberto Monaci, presidente del Consiglio regionale, ha aperto così i lavori dell’aula convocata in via straordinaria per discutere una mozione sui migranti presentata dalla maggioranza e dall’Udc. Il presidente ha ribadito che “nessuno tra i presenti sopporta l’idea di decine di uomini e di donne che muoiono nella ricerca disperata di un avvenire”.
Per Monaci “le tragedie che si stanno consumando invocano un atto di responsabilità e di unità” ma chiedono anche che all’Italia e alle Regioni siano riconosciute “disponibilità e responsabilità” messe a disposizione “di chi soffre e del mondo intero”. Il presidente ha chiuso il suo intervento augurandosi che “le migliaia di disperati che già sono qui e altri che arriveranno trovino una Paese saldo, coscienze limpide: che trovino, insomma, gli italiani e i toscani che ben conosciamo”.
“Grazie alla prontezza dei soccorsi messi in atto dall’Italia, la tragedia dell’ultimo naufragio avvenuto in acque maltesi non ha avuto un esito peggiore e almeno 57 persone sono state salvate – ha dichiarato il capogruppo della Lega Nord Toscana in Regione, Antonio Gambetta Vianna -. Questa tragedia è frutto delle dissennate politiche di cooperazione internazionale che sono state attuate in tempi diversi dai governi occidentali, tra cui anche quelli che si sono succeduti in Italia”.
Vianna ha partecipato in maniera commossa, insieme a tutto il gruppo leghista, al minuto di silenzio in segno di lutto in ricordo dei profughi annegati nel Mar Mediterraneo. “Oggettivamente mi sento un po’ in difficoltà – ha dichiarato vicecapogruppo del Pdl in Consiglio regionale Paolo Enrico Ammirati -. Da parte del Pd, infatti, ho ascoltato un intervento che io ho percepito come fortemente ideologizzato e antigovernativo. E allora vorrei porre alcune domande: c’era qualcuno tra noi che qualche mese fa poteva ipotizzare gli scenari che si sono poi verificati nel nord Africa? E ancora: c’è qualcuno tra noi felice di quest’Europa da banchieri ma che poi è divisa sulla politica estera”? “Ora, io sono profondamente cattolico e lo sono senza se e senza ma – continua Ammirati -.
Tuttavia a me questo buonismo proprio di un certo modo di amministrare dà fastidio. Mi preoccupa. Sì perché qui è indispensabile distinguere tra i disgraziati che vengono via dalla Libia martoriata e coloro che arrivano irregolarmente dalla Tunisia, molti dei quali sono usciti dalle patrie galere. Sono due tipologie di immigrazione diverse. Ma d’altronde questo è il modello toscano, no? Voi lo avete decantato facendoci un’intera campagna elettorale per quanto riguarda sanità e sociale, e si è visto poi come è andata a finire.
Ora riparlate di modello toscano per l’immigrazione, e allora io mi preoccupo. Evidentemente coi ‘modelli toscani’ siete sfortunati, perché qui qualcuno dai centri è già scappato”. “Un'altra prova della sinergia e della solidarietà che da sempre caratterizzano i rapporti tra Provincia e Comuni”. E’ con queste parole che il sindaco di Sovicille commenta l’operazione di arrivo e accoglienza dei quattordici migranti tunisini arrivati ieri al Castello di Montarrenti, struttura messa a disposizione dell’amministrazione provinciale.
“Sono convinto - continua il sindaco - che riusciremo a gestire serenamente l’accoglienza e la permanenza dei giovani migranti tunisini, affiancati dal sistema provinciale di Protezione Civile, dalle forze dell’ordine che ci garantiscono sicurezza e legalità e dalla straordinaria disponibilità del mondo del volontariato e della promozione sociale. Un ringraziamento speciale va ad Arci Siena, che gestisce la struttura in questa fase di emergenza per conto della Provincia e che sin dalla notizia dell’imminente arrivo del gruppo si è prodigata per gestire al meglio l’accoglienza”.
“A tutti i miei cittadini - ha concluso il sindaco - voglio ricordare il carattere di eccezionalità ed emergenza di questa fase che la Regione Toscana e le Prefetture stanno affrontando, certo della maturità della mia comunità, che ritengo capace di affrontare serenamente questa nuova prova e con lo spirito di solidarietà che da sempre caratterizza questa terra”. “Il Governo ha fatto quello che doveva esser fatto – dichiara Stefania Fuscagni, portavoce dell’Opposizione in consiglio regionale -, e l’intesa con la Tunisia così come il raggiungimento dell’accordo con gli enti locali dimostra che si è lavorato con impegno e capacità.
Ciò che non funziona è il modello toscano che per sole ragioni ideologiche non prevede la realizzazione di centri di identificazione ed espulsione.I migranti che sono arrivati anche nella nostra Regione come in tutte le altri parti d’Italia devono essere accolti, identificati e, a meno che non siano rifugiati politici, potrà esser concessa loro la permanenza sul territorio nazionale limitatamente alla durata del permesso temporaneo. Di questo dobbiamo farci carico e per farci carico di questo – continua Fuscagni – non esiste nessuno che possa sostenere che la formula migliore sia disperdere le persone distribuendole in 19 località sparse a loro volta su 8 province.
Va da sé che il Ministro Maroni ed il Governo hanno rispettato le indicazioni del Governatore, ma ciò che non funziona è il modello toscano. Un modello che non ha saputo far fronte all’arrivo di 507 immigrati perché da subito si sono registrate fughe, furti e problemi vari. Del resto non poteva che essere così e questo modello diffuso di fatto è solo un modello confuso. Credo che l’emergenza umanitaria che stiamo vivendo in queste ore dimostri ancora una volta che l’Italia è storicamente e geograficamente sovraesposta a fenomeni di immigrazione di massa e anche la Toscana deve predisporsi con soluzioni concrete e non improvvisate.
E’ tempo – conclude la portavoce dell’opposizione – che le questioni legate all’immigrazione vengano affrontate con concretezza e con buon senso evitando scelte stravaganti o modelli inusuali che, dati alla mano, non sono all’altezza della situazione”. “Il dibattito odierno in Consiglio regionale e soprattutto l’intervento del Presidente della Giunta hanno chiarito definitivamente, anche se non ce n’era bisogno, la differenza tra una cultura della responsabilità, che si carica delle problematiche nel suo complesso, e l’opportunismo politico di chi in ogni momento ricerca il consenso immediato senza farsi scrupolo di sollecitare gli istinti più egoisti e più incivili” dichiara il consigliere regionale Mauro Romanelli (FdS/Verdi) all’uscita del consiglio speciale per l’emergenza immigrazione. “Il modello dell’accoglienza – ricorda Romanelli - basato sulla corresponsabilizzazione e il coinvolgimento della parte migliore del volontariato e della società civile, partito dalla Toscana, si sta ora imponendo come il più ragionevole e il più pragmatico per tutto il paese: non si può che andarne fieri.” "Ed è importante – conclude Romanelli - anche, oltre la gestione concreta dell’immediato, il tentativo di analisi e lo sguardo lungo che il Presidente ha tratteggiato nel suo intervento: le considerazioni sulla nuova generazione di giovani nord africani che rivendica libertà e l’idea d’istituire presso la Giunta regionale un vero e proprio ufficio che si occupi delle politiche del mediterraneo, come area non solo geografica, ma anche possibile comunità culturale e politica, ci pare che vadano nella giusta direzione”.