Il governatore della Regione Toscana Enrico Rossi ha mantenuto la parola data nei primissimi istanti successivi alla scelta 'd'imperio' effettuata dal Ministero guidato da Roberto Maroni che indirizzava più di 500 profughi nell'area attorno a Coltano, in provincia di Pisa, nel pieno parco naturale di San Rossore. Dall'incontro di Rossi con il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e lo stesso Maroni c'è stata un'apertura sulla lista di strutture alternative ed attrezzate pronte ad ospitare i profughi provenienti dall'isola di Lampedusa affidandosi alla gestione dei siti da parte delle associazioni di volontariato presenti in Toscana. Rossi, che si è detto soddisfatto, mentre i cittadini di Coltano in presidio permanente sono apparsi da subito molto scettici, non molla sulla condizione essenziale del "riconoscimento dell'articolo 20 del testo unico sul'immigrazione che prevede la possibilità di dare la protezione temporanea ai migranti in arrivo". Due centri sono previsti a Populonia, in una ex scuola di proprietà della Croce Rossa Italiana.
Altri andranno in una ex scuola a Massa Marittima. Non manca all'appello Livorno, nell´ex ospedale militare non lontano dalla stazione solo in parte occupato dalla divisione Folgore. Altro sito a Calambrone, nel pisano. Infine presso Montieri. "Luoghi disabitati, edifici dotati di servizi igienici, acqua ed elettricità" a questo si è guardato da parte della task force messa insieme dal governatore per presentare al Governo la lista alternativa al "campo lager". L'equità prevista avrebbe voluto un numero di profughi distribuito in tutte le province della regione.
Dai singoli comuni un plauso all'iniziativa, ma con tutti i distinguo del caso, a Firenze ad esempio l'assessore Saccardi si è detta da subito contraria alla scelta della "Gonzaga per tutti" perché sarebbe diventata una situazione ingestibile e priva di data di scadenza, visto che la situazione internazionale non è in fase di assestamento e sono ancora impossibili da definire i tempi per il rimpatrio. Rossi si dice infine soddisfatto anche per la linea del permesso di soggiorno a tempo determinato, per la quale si sta battendo in queste ore, e sottolinea come il fenomeno possa essere facilmente demonizzato o strumentalizzato, mentre in Toscana si è spinto sull'acceleratore della concretezza, smuovendo i siti predisposti uno ad uno, telefono alla mano. Non manca la replica politica delle opposizioni, a redarguire Rossi è il consigliere Giovanni Donzelli: "In Toscana non vedremo le scene delle reti scavalcate come a Manduria.
Semplicemente perchè qui i clandestini probabilmente non avranno nessuna rete da scavalcare, saranno liberi di muoversi e di far perdere le proprie tracce in breve tempo. Questa è la grande vittoria di cui Rossi è orgoglioso: 500 nuovi clandestini sparsi in tutta la Toscana e di fatto, temo, non controllabili." "Calambrone a Pisa, l'Albergo popolare a Firenze così come Villa Pieragnoli, la Madonnina del Grappa e la Parrocchia di Santa Maria a Morello nel Comune di Sesto Fiorentino sono le soluzioni che Rossi, ha voluto imporre al Governo creando solo disagi e insicurezza." "Tutti luoghi non adatti; tant’è che a Calambrone, come mi viene riferito, solo adesso si stanno istallando una sorta di recinzione.
Mi chiedo – continua Donzelli - come sia pensabile di recintare l'albergo popolare o la Madonnina del Grappa a Firenze." "La sinistra al Governo delle Istituzioni Toscane ha fatto le barricate contro il Governo fingendo di lamentare uno scarso coinvolgimento, in relatà la soluzione voluta da Rossi è un disastro. Rossi ha acuito l'emergenza. Rischiamo di vedere presto qualcuno dei nuovi arrivati a gestire qualche occupazione abusiva. Avremo nuovi Ex-Meyer e nuovi Poggio Secco. Ho chiesto al Presidente della Commissione Nicola Danti di organizzare, come Commissione regionale, una serie di sopralluoghi urgenti per verificare lo stato di controllo e di sicurezza dei luoghi di accoglienza voluti da Rossi." Dal consiglio comunale di Firenze interviene sull'argomento il capogruppo della Lega Nord, Mario Razzanelli: “Sull’emergenza immigrazione la Toscana segua gli esempi di regioni guidate dalla Lega quali il Veneto di Zaia e il Piemonte di Cota, e dica un ‘no’ chiaro e netto alla cosiddetta accoglienza dei profughi che altro non è, invece, che un'invasione del nostro territorio da parte di clandestini, in parte veri e propri criminali fuoriusciti dalle galere tunisine dopo la caduta di Ben Alì.
Occorre essere chiari, e chiamare le cose con il loro nome: resto assolutamente a favore dell’accoglienza di profughi dalle guerre, un dovere umanitario riconosciuto dalla legislazione internazionale, ma qui siamo davanti a ben altro. L’Italia sta diventando territorio di conquista per migliaia e migliaia di clandestini il cui obiettivo non è né sfuggire alla guerra, né alla fame - perché alla Tunisia non mancano la terra da lavorare e prospettive di sviluppo per il futuro - ma cercare da noi l’opportunità per farsi mantenere dal sistema assistenziale o peggio darsi alla delinquenza per realizzare guadagni ben più lauti di quanto permetta un lavoro regolare a casa loro. Le scene riprese in questi giorni nei centri di accoglienza, tra fughe in massa e atti vandalici sono assolutamente inquietanti.
Cosa potrà portare questo ‘esodo’ dal Nord Africa nel nostro paese se non instabilità, nuova manodopera alla criminalità organizzata e benzina per la xenofobia, che certo non potrà che essere accresciuta nella gente per l’impatto con persone di questo genere? Sono personalmente molto preoccupato per la tenuta del nostro tessuto sociale, e ancor più preoccupato quando mi domando che paese lasceremo ai nostri figli. La Lega Nord Toscana dice un chiaro e netto ‘no’ alla finta accoglienza.
Abbiamo il dovere di difendere il nostro territorio, i nostri posti di lavoro, la nostra società. Perché mai la Francia può respingere queste persone alle proprie frontiere richiamandosi alle leggi europee e l’Italia no? Perché non possiamo riaccompagnare queste persone a casa, dopo aver provveduto a rifocillarli se intercettati a bordo dei barconi? Noi alla finta accoglienza figlia del buonismo di sinistra diciamo no senza se e senza ma. Le amministrazioni locali di centrosinistra cosa faranno? Non si tratta, come ci vogliono far credere, di trovare i posti giusti per l’accoglienza, ma di respingere chi non ha alcun diritto di restare sul nostro territorio”. Il sindaco di Pisa alla ribalta della cronaca per il "caso Coltano" pubblica su Facebook una nota: "Il Prefetto ha comunicato che il sito scelto per la provincia di Pisa (l'ex Ospedale ortopedico dismesso di Calambrone) non ha alternative, in relazione alla capienza e all’immediata fruibilità.
Ha aggiunto che si tratterà di ospitare un centinaio di persone, cittadini extracomunitari privi di permesso di soggiorno, per un tempo limitato al riconoscimento e all’espletamento delle procedure di rimpatrio. Ciò con le massime garanzie di sorveglianza e con i servizi che la Croce Rossa sarà chiamata ad offrire, in concorso con le associazioni di volontariato locale. Per gli impegni sui quali accelerare le azioni già previste o avviarne di nuove si è data priorità al contrasto all’abusivismo commerciale concentrato a Tirrenia, con specifiche richieste rivolte al Questore di Pisa.
Sarà anticipata la convocazione del Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico preparatoria della stagione estiva"