FIRENZE– Il ministro degli Interni Roberto Maroni ha accolto la richiesta del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi di individuare strutture alternative a Coltano per ospitare lo stesso numero di profughi libici (4/500 persone). E’ stata quindi concordata una moratoria di 24 ore che servirà alla Regione per presentare al Ministero una lista di quattro strutture alla cui identificazione stanno già lavorando i tecnici regionali. “Ho avuto un colloquio con il ministro Maroni che ha consentito di fare un altro passo in avanti – ha dichiarato il governatore della Toscana Enrico Rossi -.
Grazie alla disponibilità dei sindaci stiamo lavorando ad un’ipotesi di nove-dieci piccoli centri per accogliere 500 migranti che verranno assistiti dal volontariato”. “Il ministro – prosegue il presidente Rossi – ha detto che quello da noi proposto può essere un modello diverso. In effetti lo è ed è quello che volevamo, assolutamente distinto da quello imposto a Manduria: niente concentramento, niente filo spinato, niente tende, niente centri che creano tensioni e mettono in crisi la sicurezza dei cittadini”. “La vicenda – dice ancora Rossi – non è ancora conclusa.
Ci sono però buone speranze per un esito positivo. Se ci riusciremo, la Toscana avrà dimostrato ancora una volta di saper affrontare con dignità e senso di civiltà le sfide che ci impone il presente”. “La risposta del Governo all’emergenza immigrazione è la costruzione di nuovi lager. Anzi lager e casinò, come promesso ieri dal ‘Presidente Immigrato’ Berlusconi a Lampedusa, nella più bieca logica del panem et circensis per imbonire l’opinione pubblica e non offrire soluzioni efficaci a un’emergenza reale”, commenta Fabio Evangelisti, Segretario Idv Toscana “Gli enti locali della Toscana, Regione e Anci in testa – spiega il Segretario Idv - sono stati i primi ad aver dato la propria disponibilità all'accoglienza di uomini e donne in fuga dal Nord Africa, avanzando la proposta di ospitare i profughi in strutture più piccole, diffuse nelle varie province, in quanto più controllabili e più facilmente integrabili con il territorio”.
“Un vero patto di solidarietà diffusa in tutta la Toscana – aggiunge Evangelisti – che, guarda caso, vede la contrarietà soltanto di delle forze politiche e delle amministrazioni di centrodestra, che dovrebbero essere le prime a mobilitarsi per offrire sostegno al Governo e che invece, come la Lega o l’amministrazione Cenni a Prato, hanno risposto picche”. “E così anche la visita del Governatore Rossi a Roma sembra esser rimasta lettera morta e, tra proteste istituzionali e sit in, le ruspe governative sono già in azione per allestire il campo di concentramento nell’ex base statunitense che, tra l’altro, appartiene per intero al parco naturale di San Rossore e costituisce una riserva della biosfera per l'Unesco e area di sviluppo rurale e turistico”.
“Noi di Italia dei Valori mettiamo a disposizione della Regione Toscana e delle amministrazioni locali i nostri dirigenti e i nostri amministratori per individuare una soluzione diffusa, di vera accoglienza e alternativa al lager di Coltano, e terremo il fiato sul collo al Governo, sul territorio come a Roma, affinché cambi rapidamente rotta”. “Domani in Aula – conclude Evangelisti- sono proprio curioso di ascoltare le giustificazioni di Maroni a questa sorda e cieca presa di posizione.
Chiediamo al Ministro di avviare una gestione dell’emergenza concordata con gli Enti locali, e il coinvolgimento diretto anche del volontariato e delle forze sociali prima di adottare provvedimenti di tale portata. Non ci accontenteremo certo della promessa di un nuovo casinò anche alle porte di Pisa”. L’Arci di Firenze e la Camera del Lavoro metropolitana fiorentina chiedono: 1. la fine immediata dei bombardamenti sulla Libia da entrambi i fronti; 2. una proposta alle parti libiche in conflitto per una via di uscita tramite trattative e negoziati di cui l’ONU si deve fare garante; 3.
di seguire il modello di accoglienza suggerito dalla Regione Toscana, fondato sull'ospitalità di piccoli gruppi e sul coinvolgimento dell’associazionismo e del volontariato che da anni sono impegnati su questi tema. Con queste motivazioni, l'Arci di Firenze e la Camera del Lavoro metropolitana fiorentina aderiscono alla giornata di mobilitazione nazionale contro la guerra del prossimo 2 aprile, e invitano Case del Popolo, basi associative affiliate, e Camere del Lavoro territoriali a esporre le bandiere della pace, all'ingresso delle loro sedi. L’europarlamentare della Lega Nord Claudio Morganti e i consiglieri regionali toscani del Carroccio Antonio Gambetta Vianna e Gian Luca Lazzeri intervengono congiuntamente con una nota sulla questione accoglienza dei migranti in Toscana.
“Il Governatore della Toscana Enrico Rossi – spiegano gli esponenti leghisti – ha voluto far passare il ministro dell’Interno Roberto Maroni per un novello Benito Mussolini, per poi scivolare su una buccia di banana. Per giorni ha illuso i toscani, soprattutto i pisani, di avere un piano alternativo a Coltano per il campo profughi, per poi asserire che Maroni ha concesso alla Regione 24 ore per fornire al Ministero quattro valide alternative. Rossi è, quindi, sceso a Roma senza la famosa lista di alternative e senza il piano di cui tanto si millantava ed ha avuto dal Governo 24 ore di tempo per trovarle”.
“Spero che il governo accolga la proposta avanzata da Enrico Rossi, che rappresenta un modello di soluzione di questi problemi. Sono orgoglioso del lavoro fatto da Enrico e dalla disponibilità espressa da molti sindaci: questo ancora una volta dà il senso della civiltà e della cultura che questa terra esprime. Il nostro auspicio è che questa vicenda possa chiudersi positivamente facendo prevalere la ragionevolezza”. Così Andrea Manciulli, segretario del Pd della Toscana, commenta gli sviluppi riguardo l’ipotesi di accogliere in più centri i 500 migranti provenienti dal nord Africa, come proposto dal presidente della Regione Enrico Rossi. E forte sdegno ha suscitato un falso comunicato stampa, diffuso oggi, nel quale si si indicava il comune di Borgo San Lorenzo in provincia di Firenze, come uno dei centri toscani individuati per l’accoglienza di 100 rifugiati libici e tunisini.
“Un fatto grave, intollerabile. Uno scherzo stupido, di cattivo, anzi pessimo, gusto. Non si scherza sulle tragedie, sulle emergenze umanitarie, non si scherza sulla pelle delle persone che stanno soffrendo e vivendo situazioni di difficoltà forte”. Reagisce così il sindaco di Borgo San Lorenzo Giovanni Bettarini alla falsa comunicazione che qualcuno a firma della Regione Toscana ha diffuso ai media, locali e non, nella quale si indica il comune borghigiano come uno dei centri toscani individuati per l’accoglienza di 100 rifugiati libici e tunisini “dal prossimo venerdì” (cioè domani, 1 aprile), con le dichiarazioni di un fantomatico e inesistente “Umberto Pesce, segretario dell’Assessorato toscano del Welfare”.
“E’ una bufala, è evidentemente un pesce d’aprile anticipato - sottolinea - il falso comunicato stampa ma in sé è un fatto grave perché non ci si può permettere di scherzare sulla sofferenza altrui e situazioni delicate che richiedono una solidarietà generale e diffusa per poter esser risolte. E’ sbagliato fare scherzi del genere che possono dar luogo a fraintendimenti e generare allarme sociale”. “Si tratta di un falso. Un atto davvero di pessimo gusto, in una fase così delicata”.
Così l’assessore regionale al welfare, Salvatore Allocca, a proposito della notizia diffusa stamattina, attraverso un comunicato stampa palesemente falso, secondo il quale sarebbero stati individuati due centri destinati ad ospitare circa 200 rifugiati libici e tunisini: uno in Toscana ed uno in Emilia Romagna. Secondo il finto comunicato, che sarebbe stato redatto da “Umberto Pesce, segretario dell’Assessorato toscano del Welfare e delle politiche per la casa”, il centro individuato in Toscana si troverebbe nei pressi di Borgo San Lorenzo.
“Nessun Umberto Pesce lavora nel mio ufficio, si tratta di una bufala colossale, probabilmente diffusa per creare confusione”.