Livorno - E' previsto per domani mattina, tra le 9 e le 10, l'arrivo in Toscana, al porto di Livorno con la nave 'Clodia' della compagnia Tirrenia, di altri 200 migranti provenienti da Lampedusa. Già ieri sera, sempre al porto di Livorno, erano sbarcati circa 300 migranti, arrivati con una nave della compagnia Grimaldi, poi smistati in varie strutture di 7 province toscane. Delusione e frustrazione sono espresse dal presidente della Regione Enrico Rossi che condanna duramente gli atti vandalici nell’ex ospedale ortopedico di Calambrone, struttura adeguatamente sistemata e pronta ad ospitare 50 migranti provenienti da Lampedusa. “Il peggior vandalismo all’opera”, ha commentato Rossi.
“Non avrei mai immaginato un atto del genere. Di sicuro non possono essere stati i migranti, che ancora devono arrivare, ma vandali della peggior specie. Vorrei ricordare a questi individui che è grazie a gesti come questi che si alimentano paure ingiustificate e si vanifica lo sforzo di tante persone che hanno lavorato per giorni”. Cessato il presidio di protesta a Calambrone si fa la conta dei danni subiti dalla struttura dell’ex ospedale, nella quale erano stati effettuati alcuni lavori di ripristino in vista dell’arrivo dei migranti da ospitare.
Tubi rotti, impianti perforati con il trapano, ed anche un principio di incendio. Sarebbe questo il bilancio del vero e proprio raid vandalico he ha causato pesanti danneggiamenti la notte scorsa nell'ex ospedale ortopedico di Calambrone. Anche la Regione, dopo le iniziative presa dalla Azienda Ospedaliera Universitaria di Pisa, effettuerà ulteriori sopralluoghi sul posto per appurare in primo luogo l’entità dei guasti e i tempi necessari alla loro riparazione. Si valuterà quindi la possibilità di utilizzare la struttura per l’accoglienza di una parrte dei prossimi arrivi di migranti previsti. “La scelta del Governatore Rossi di accogliere indistintamente gli immigrati sbarcati nel lampedusano, provocherà un fuggi fuggi, oltre che tensioni tra i cittadini.
Grazie all'irresponsabilità dell'"amico dei clandestini", quale è Rossi, la Toscana diventerà come Prato: l'oasi dell'illegalità”. Definisce così il segreterio nazionale della Lega Nord Toscana, onorevole Claudio Morganti, l'accoglienza dei migranti in Toscana. “Gli atti di protesta all'ex ospedale ortopedico a Calambrone, in provincia di Pisa – asserisce Morganti – dimostrano il fallimento della scelta di Rossi di dislocare gli immigrati in più zone, comprendendo anche quelle turistiche.
Scelta, questa, che causerà gravi danni economici visto che portare i migranti in zone di turismo significa condannare gli operatori a una stagione estiva all’estremo ribasso”. Da tutto il gruppo consiliare in Regione della Lega Nord Toscana arriva “la ferma condanna e il profondo sdegno per l’atto vandalico a Calambrone”. “A seguito di incontri con Regione Toscana e Prefettura – afferma il Presidente della Provincia di Firenze, Andrea Barducci - è stato concordato di svolgere le attività necessarie a fronteggiare l’emergenza migranti secondo il modello del sistema regionale di protezione civile, chiarendo in tal modo le competenze e gli oneri in carico alla Provincia di Firenze che, tra l’altro, insieme alla Provincia di Roma, rappresenta l’UPI al tavolo tecnico istituito dal Ministero degli Interni per l’emergenza migranti provenienti dal Nord-Africa”. “Il modello – chiarisce l’Assessore alla Protezione Civile, Stefano Giorgetti - prevede che a Provincia, tramite la sala operativa provinciale di protezione civile presidiata in ordinario 24 ore su 24, si raccordi con le strutture di accoglienza del proprio ambito territoriale per raccogliere e trasmettere eventuali esigenze al Settore regionale.
Inoltre, la Provincia riceverà le necessarie informazioni dai Comuni interessati, relativamente alle attività e alle criticità emergenti, per dare loro il supporto necessario. La Provincia di Firenze farà inoltre da tramite per garantire il servizio di mediazione culturale e linguistica attivato in ciascun centro di accoglienza e portato avanti da operatori delle associazioni Arci e Shalom”. “Bilancio positivo per questa prima fase di accoglienza dei migranti trasferiti da Lampedusa secondo le modalità proposte al Governo dalla Regione e dalle Autonomie locali – afferma l’Assessore Giorgetti e Sonia Spacchini, Assessore alle Politiche per l’Immigrazione - Il primo arrivo sul territorio provinciale fiorentino è avvenuto la scorsa notte ed i migranti sono stati accompagnati ed accolti nei cinque centri a suo tempo resi disponibili da rappresentanti delle istituzioni locali, volontari e mediatori.
Nello specifico, tre centri si trovano nel comune di Firenze per un totale di 34 posti, uno nel comune di Empoli per 15 posti e uno nel comune di Sesto Fiorentino per 30 posti. I trasferimenti sono avvenuti ovunque in un clima di serena collaborazione ed i migranti sono stati ricoverati in strutture decorose e dignitose”. La Sala operativa provinciale di protezione civile ha supportato, in strettissimo raccordo con il sistema regionale, i Comuni e le associazioni di volontariato, seguendo tutte le fasi del trasferimento e dell’insediamento nei centri di accoglienza. “A Sesto Fiorentino è stata effettuata un’operazione seria, corretta e trasparente.
La decisione di accogliere i migranti provenienti da Lampedusa nella canonica di S. Maria a Morello è stata una bella intuizione della Caritas, da apprezzare e da sostenere”. È quanto ha affermato oggi il sindaco Gianni Gianassi dopo aver visitato la sistemazione dei trenta immigrati tunisini arrivati la notte scorsa a Sesto Fiorentino. Il gruppo, tutto composto da giovani uomini (alcuni minorenni), è arrivato in pullman a tarda ora ed è stato poi trasportato con i mezzi nella Misericordia nei locali della canonica, che si trova lungo la strada panoramica di Monte Morello.
Nella mattinata di oggi i migranti sono stati portati al gabinetto di Polizia scientifica e all’Ufficio immigrazione per essere identificati e successivamente ricondotti nell’alloggio messo a disposizione dalla parrocchia. “Secondo la legge italiana - ha spiegato il sindaco - hanno attualmente tutti lo status di clandestini e sperano di ottenere il permesso di soggiorno temporaneo per motivi umanitari che darebbe loro piena libertà di movimento all’interno dell’Unione europea”. Il piano d’accoglienza di Sesto Fiorentino è stato predisposto nei giorni scorsi dalla Caritas Diocesana in collaborazione con la Misericordia, la Protezione Civile e il Comune e prevede la fornitura dei servizi essenziali in un ambiente sereno e decoroso, alla presenza dei volontari delle associazioni e di un mediatore culturale tunisino che traduce dall’arabo e dal francese.
Nel pomeriggio di oggi il sindaco ha tenuto una conferenza stampa nel palazzo comunale alla quale sono intervenuti il governatore della Misericordia di Sesto Sandro Biagiotti, don Daniele Bani in rappresentanza della Caritas, il Comandante della Polizia Municipale sestese Paolo Bagnoli e l’assessore comunale alla Protezione Civile Ernesto Appella. “Al momento non ci è giunta alcuna protesta, né segnali di preoccupazione da parte della popolazione che vive nei pressi della canonica”, ha assicurato Gianassi, che ha aggiunto: “credo che un paese di sessanta milioni di abitanti che ha paura ad affrontare l’arrivo di cinquemila immigrati sia un paese che ha perso la misura delle cose”