Tre proposte interessanti e diversissime fra loro questa settimana. I viaggi di Gulliver, con il “nuovo John Belushi” Jack Black, prende in prestito il nome del protagonista e i lillipuziani dal celebre romanzo di Swift per trasporre il tutto nella terra del divertimento goliardico tipico dei film del ciccione più in voga degli schermi cinematografici. Non manca il citazionismo cinematografico e l’ormai immancabile 3d; farà sorridere, e nulla più, ma forse una guardatina può valerla, se non si pretende da Black e i suoi sodali niente di più del divertimento. Serissimo invece il nuovo Inarritu, che ha lasciato perdere gli istrionismi di montaggio a favore di una sceneggiatura più matura e lineare.
Del resto, ha litigato con Arringa, il suo sceneggiatore di sempre, quello delle storie intrecciate……Biutiful ci parla di Uxbal, un uomo malato di cancro che ha il volto e il corpo di Javier Bardem, monumentale come la Barcellona in cui la storia si svolge, ma dal regista resa cupa e angosciosa, “cancerogena”, verrebbe quasi da dire. Da vedere, anche solo per smetterla di considerare Inarritu un enfant prodige. E odore di capolavoro lo manda anche il nuovo film di Mike Leigh, ritratto familiare durante quattro stagioni di un anno.
Another Year è difatti il titolo, un altro anno, che porta liete novità e anche qualche funesto avvenimento. Del resto, è la vita. I film di Leigh sembrano tutti storie vere, i personaggi sembrano persone vere che non recitano, i dialoghi sembrano parole che potremmo dire tutti. Tempus Fugit, sembra suggerire Leigh ; apprestiamoci a viverlo, allora, senza proiettarsi nel futuro o perdersi nei rimpianti. Esiste un mondo che si chiama presente, né bello né brutto : solo presente.
Nel cast lo straordinario Jim Broadbent. E in chiusura, la mera segnalazione che esce anche il film di Brizzi, pensato per essere un tutt’uno col precedente, come si intende pure dal titolo. Che nemmeno voglio scrivere, pensate un po’. Marco Cei Per conoscere la programmazione dei film in sala a Firenze, cliccate qui.