Orsù, ci siamo, andiamo tutti a spendere i nostri euro per vedere come volgono alla conclusione le vicende del maghetto di Hogwarts. Vero e proprio kolossal di inizio secolo, ben più del Signore degli Anelli, il personaggio della Rowling arriva al penultimo episodio con questo Harry Potter e i Doni della Morte. Parte prima. Perché l’ultimo libro della serie era troppo lungo e denso di avvenimenti da condensare anche in un filmone da tre ore, e quindi si è scelto di separarlo in due tronconi.
Così aumenteranno anche gli incassi, ovvio. Chi andrà a vedere il film ormai sa già tutto e non c’è bisogno di una trama. Diretto da David Yates, che dirigerà anche l’ultimo capitolo ( ed è il più “fragile” fra i registi che si sono avvicendati, nomi del calibro di Cuaron, Newell e Columbus) il film ha una caratteristica che pochi altri kolossal possono annoverare : ha un cast stellare anche in termini di quantità di attori di nome utilizzati, anche per ruoli minori. Ad affiancare i tre maghetti ormai diventati celebrità miliardarie, ci sono infatti il grande Alan Rickman, Ralph Fiennes (Voldemort), Helena Bonham Carter (Bellatrix), Bill Nighy (Scrimgeour), Julie Walters (la madre degli Weasley) , Maggie Smith, Michael Gambon (che ha sostituito il defunto Richard Harris nel ruolo di Silente), Rhys Ifans (Il padre di Luna) , Ciaran Hinds (il fratello di Silente), John Hurt (Ollivander), Imelda Staunton (Dolores Umbridge) , Miranda Richardson (Rita Skeeter), Robbie Coltrane(Hagrid), Jason Isaacs (Malfoy padre) , Rade Serbedzja (l’Al Pacino slavo, Grigorovitch), Brendan Gleeson (Malocchio Moody), David Thewlis,(Lupin), Jim Broadbent (Lumacorno), Timothy Spall (Codaliscia), Richard Griffiths (Dursley il babbano) e Warwick Davis, il nano che fu protagonista di Willow.
Il gotha del cinema e del teatro anglosassone . Impressionante la lista, figuriamoci i cachet. E in questo film non figura Gary Oldman, il Sirius Black dei precedenti capitoli…. Qualcuno pensa che Uma Thurman sia l’attrice giusta per le commedie sentimentali ? Sono state tutte un fiasco e spesso anche bruttine. Non fa eccezione questo Un Marito di Troppo, diretto da Griffin Dunne e annovera nel cast anche Colin Firth e il simpatico Harry Dean Morgan (antieroe nato, segnatevi il nome, il carisma c’è ).
La storia è risibile, i personaggi poco calorosi, niente a cui affezionarsi. Guido Chiesa ci mostra la Madonna come forse era veramente, giovanissima e color caffellatte, in Io sono con Te. Basato sul Vangelo di Luca e sugli Apocrifi, il regista sposta la vicenda più nota del mondo occidentale raccontandola non dal punto di vista mistico e maschile, ma da quello femminile, della madre e dell’educatrice. Volenteroso : ma scommettiamo che lo vedranno in pochi ? Settimo, e si spera ora ultimo capitolo, della saga di Saw, ora approdato al 3d .
Jigsaw è morto già da almeno un paio di film ma i suoi meccanismi di morte continuano a colpire anche postumi. La sensazione è che già da tempo i tortuosi escamotages di morte abbiano preso il sopravvento sulla narrazione, e che sia tutto un freddo gioco di voyeurismo letale. Emozioni, pochissime. Forse il 3d rinnoverà per un po’ l’esperienza, ma Saw era già morto ben prima di quanto ha fatto sullo schermo il personaggio interpretato da Tobin Bell. Poi, mai dire mai. Dicono che questo sia l’ultimo, ma se son soldi, fioriranno….. Se avessi solo sette euro da destinare al cinema, io questa settimana, lo dico sinceramente, le rischierei con Scott Pilgrim vs.
The World. Tratto da un fumetto del canadese O’Malley, narra di un 23 enne qualunque (lo Scott Pilgrim del titolo) che suona il basso e gioca ai videogames come tutti i suoi coetanei. Si innamora di una diciassettenne, ma per averla, dovrà scontrarsi con tutti i suoi ex riuniti in una sorta di lobby che vuole manipolare la vita della ragazza. Ironia e nichilismo imperano sullo schermo, al pari di una violenza grafica inaudita che richiama quella dei videogiochi a cui il film fa riferimento.
Nel cast la fa da padrone Michael Cera, consacrato da Juno e ormai lanciato come astro giovane della commedia USA. Ci sono anche Kieran Culkin, fratello del più celebre e famigerato Macauley, e Mary Elizabeth Winstead, già vista nel tarantiniano A prova di Morte. Marco Cei Per la programmazione completa dei Cinema a Firenze, cliccare qui