(Firenze, 21 settembre 2010) È cominciata in questi giorni la vendemmia sulle colline attorno a Firenze, dove si produce il vino DOCG Chianti Colli Fiorentini. Nonostante in questa ultima parte dell’estate il maltempo si sia accanito sulla Toscana, la produzione dovrebbe comunque essere superiore a quella dell’anno scorso, permettendo di compensare le scorte. Ma il dato più importante, soprattutto per i produttori del Chianti Colli Fiorentini, è quello della qualità. «L’uva che stiamo raccogliendo mostra una buona sanità e un buon contenuto zuccherino.
Speriamo che, fino alla fine della vendemmia, il tempo non ci faccia tribolare», dichiara Marina Malenchini, presidente del Consorzio Chianti Colli Fiorentini che, dal 2004, ha la tutela sulla DOCG. La qualità del prodotto è d’altronde il principale obiettivo del Consorzio sin da quando è stato fondato nel 1994. Le rese di uva per ettaro vengono costantemente tenute dalle aziende ben al di sotto dei già stretti limiti consentiti dal Disciplinare di produzione (la media 2007-2009 è di 61,5 quintali di uva per ettaro contro un limite di 80 q/h).
Anche quest’anno, inoltre, è stato compiuto il “diradamento”: parte dei grappoli sono stati eliminati, per permettere a quelli migliori di maturare maggiormente e di avere un più alto contenuto di zuccheri. Al contrario di quanto accade in altre zone d’Italia, invece, non ha preso piede la cosiddetta “vendemmia verde”. E, come ogni anno, la vendemmi diventa anche un’occasione per creare più di 500 posti di lavoro stagionali, favoriti dal 2009 anche dall’introduzione dei voucher, i buoni lavoro che semplificano notevolmente gli aspetti burocratici e fiscali.
«A lavorare per le nostre aziende durante la vendemmia – continua Marina Malenchini – sono molti giovani, per esempio studenti che così integrano il loro bilancio o si pagano le prossime vacanze. Ma ci sono anche molti pensionati. Purtroppo a partire dall’anno scorso abbiamo visto aumentare di molto il numero di persone che partecipavano alla raccolta perché avevano appena perso lavoro a causa della crisi. Speriamo che la vendemmia possa aiutare anche le famiglie che in questo periodo hanno bisogno di integrare le loro entrate». Gloria Morabello