Annata tragica per il pomodoro toscano. Cia chiede interventi

Pascucci: "Maltempo e crisi hanno messo in ginocchio il settore, ora nonostante il calo produttivo i trasformatori non rispettano gli accordi sottoscritti, riducono il prezzo, applicano parametri qualitativi penalizzanti, non ritirano prodotto dai campi".

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 agosto 2010 14:55
Annata tragica per il pomodoro toscano. Cia chiede interventi

Pomodoro da industria alle prese con una crisi molto grave in Toscana. L’allarme arriva dalla Cia Toscana, che ha sollecitato l’assessore regionale all’agricoltura Gianni Salvadori, ad un incontro urgente per affrontare la problematica e per concertare misure straordinarie in proposito. "La campagna di questo anno – afferma Giordano Pascucci, presidente Cia Toscana - si è “aperta” con le piogge di aprile e maggio che hanno ridotto di oltre il 30 per cento il potenziale produttivo nella nostra regione provocando ritardi sia per la messa a coltura che difficoltà per la coltivazione.

Oltre a queste si aggiungono le difficoltà a seguito degli effetti della crisi economica e finanziaria che interessa tutti i settori produttivi, il crollo del reddito degli agricoltori (oltre il 25% nell’ultima annata agraria), la riduzione del prezzo del prodotto anche a seguito dell’importazione incontrollata, in particolare dalla Cina". Inoltre, sottolinea la Cia regionale, in questi ultimi giorni si aggiungono ulteriori difficoltà. "Infatti, nonostante il drastico calo produttivo molti agricoltori della Toscana – aggiunge Pascucci - non riescono a consegnare il prodotto per il mancato rispetto, da parte di alcuni trasformatori, degli accordi a suo tempo stipulati dalle associazioni di produttori con l’industria di trasformazione.

Il disimpegno dei trasformatori sugli accordi sottoscritti si manifesta con la richiesta di rinegoziare il prezzo di ritiro del prodotto, con l’applicazione di parametri qualitativi penalizzanti per l’impresa agricola, con il rallentamento e/o il non ritiro del prodotto dai campi". Tutto questo – dice la Cia Toscana - rischia di pregiudicare, anche per il futuro, la coltivazione del pomodoro da industria nella regione, provocando ripercussioni fortemente negative sia sul settore agricolo che per l’intera economia toscana. La risposta della Regione L'assessore Gianni Salvadori, appena rientrato dalle ferie, incontrerà domani pomeriggio nella sede della Regione a Novoli i rappresentanti delle associazioni di categoria.

Per il 31 agosto invece è stato già messo in calendario un incontro con gli assessori provinciali all'agricoltura. L'incontro si terrà nel pomeriggio presso la sede della provincia di Siena. "I coltivatori e le loro associazioni hanno giustamente lanciato un allarme che è stato prontamente raccolto dalle istituzioni, Province e Regione – dice l'assessore Salvadori –. Cercheremo tutti insieme di trovare le risposte adeguate ad un problema che riguarda una equa distribuzione del reddito fra chi produce e chi ritira e lavora il prodotto.

Non è giusto che, in una annata di crisi come questa, con il maltempo che ha influito negativamente sul prodotto, le ripercussioni vengano scaricate soltanto sulla parte più debole della filiera, i produttori. Le istituzioni faranno la loro parte, ma se esistono degli accordi commerciali anche le aziende di lavorazione dovranno fare la loro". La foto è tratta dall'album di Aelle su Flickr.

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