Dopo un attento monitoraggio della situazione, Coldiretti ha deciso di sollecitare interventi di sostegno per le imprese colpite dal maltempo che, in queste ultime settimane, si è abbattuto sull’intera Toscana. La conta dei danni è in corso e disegna un bilancio pesante, che addirittura aggravarsi se ricomincerà a piovere o se proseguirà l’attuale situazione meteorologica che non facilita lo smaltimento dell’acqua e dunque contribuisce a rendere asfittici i terreni.
Cereali, ortaggi, frutta sono le colture più colpite.
I danni, causati dalle piogge prolungate e insistenti che, in più punti della regione, hanno portato allo straripamento di fiumi e torrenti e all’allagamento di vaste porzioni di territorio.
“Per una stima più precisa occorre attendere. Solo tra qualche tempo saremo in grado di stabilire se l’annata agraria è completamente o parzialmente compromessa”, spiega il direttore di Coldiretti Toscana Prisco Lucio Sorbo. “I problemi – aggiunge – sono molto gravi. In provincia di Pistoia si registrano conseguenze gravi per il vivaismo.
Nel Livornese si teme per le ortive. Nel Pisano, a destare preoccupazioni gravi sono i cereali: a oggi solo il 10% delle aree dedicate a questa colture è stato seminato. E anche in queste zone i pericoli non mancano: i semi, infatti, rischiano di marcire e di azzerare il lavoro fatto e il prodotto. In provincia di Siena e di Arezzo, la situazione è particolarmente delicata in Valdichiana dove si sono registrati problemi ambientali e strutturali importanti. Nell’Aretino, inoltre, sono in difficoltà i produttori di tabacco, per i danni riportati dai capannoni per lo stoccaggio, e gli impianti di acquacoltura.
Nel Grossetano e in Versilia, la situazione è a macchia di leopardo. Molto dipende dalla funzionalità dei consorzi di bonifica. Là dove sono state azionate le idrovore, i problemi sono contenuti; altrove il quadro si complica. In qualche zona della regione, qualche conseguenza si è registrata anche sulle ultime fasi delle raccolta delle olive. I danni, complessivamente – conclude Sorbo – sono gravi, anche se non sono ancora certi. Abbiamo solo una prima approssimativa stima per gli esiti che le piene e le piogge hanno creato a strutture, infrastrutture, mezzi meccanici e raccolti.
Tra qualche tempo potremo quantificare con sicurezza gli effetti delle mancate semine, delle semine andate perdute e dei problemi registrati agli allevamenti e alle produzioni agricole. Riteniamo comunque di avere gli estremi per chiedere l’avvio delle procedure per il riconoscimento dello stato di calamità naturale”.