Il Mugello non può perdere un presidio di controllo e vigilanza sul territorio come quello dell’Arpat. “La viva preoccupazione di tutti gli amministratori locali, per le possibili conseguenze derivanti dalla ipotizzata soppressione del Servizio Sub provinciale Mugello di Arpat” è manifestata unanimemente dalla Conferenza dei sindaci della Comunità Montana Mugello in una lettera che il presidente dell’ente montano Stefano Tagliaferri ha inviato al direttore generale dell’agenzia regionale. “Il presidio locale da parte di Arpat - scrive Tagliaferri a nome della Comuità Montana Mugello e di tutti i sindaci del territorio - non solo si sia rivelato essenziale durante la travagliata realizzazione di una grande opera di interesse nazionale come la TAV, ma in un territorio che basa gran parte del possibile sviluppo proprio sulla sua alta valenza ambientale, è evidente che risulti ancora oggi necessario garantire adeguata prossimità di un servizio come quello che l’Agenzia deve garantire, in spirito di collaborazione, alle realtà istituzionali e produttive del territorio”. Sono ancora numerose le questioni infrastrutturali e ambientali che il Mugello deve affrontare e sono “collegate alla realizzazione della Variante di Valico autostradale, alla salvaguardia delle acque superficiali e dell’invaso di Bilancino - si legge nella lettera -, alla presenza di numerosi impianti di gestione rifiuti, agli insediamenti produttivi e alle attività agricole, con attenzione particolare agli allevamenti zootecnici che sono dislocati in un vastissimo territorio”.
E l’Arpat è un presidio indispensabile per la loro gestione e la tutela del territorio e dell’ambiente: “Le problematiche di maggiore impatto - scrive ancora il presidente Tagliaferri nella lettera - si riferiscono in gran parte a fattori esogeni (come le discariche a servizio anche di altri territori, la Variante di Valico, eccetera) e di lunga durata, che giustificano ancor più il mantenimento di un presidio locale di Arpat, se solo si considerino i possibili negativi effetti del mancato presidio sia nei confronti del Mugello che per i territori contermini (vedi Bilancino e la funzione di serbatoio per gli acquedotti di molti contesti urbani fiorentini e pratesi)”. Consapevole delle “autonome esigenze organizzative di Arpat”, la Conferenza dei sindaci della Comunità Montana Mugello chiede tuttavia di “tenere in considerazione queste nostre osservazioni, perché - conclude la lettera - oltre al necessario mantenimento di prossimità del servizio che chiediamo con forza, possa essere recuperato in pieno lo spirito di collaborazione istituzionale che ha caratterizzato questo servizio fin dal suo nascere e sia possibile rilanciare momenti informativi e di accompagnamento delle istituzioni e delle imprese, per affrontare, secondo il principio della sostenibilità ambientale e sociale, le nuove sfide che ci attendono per rilancio della economia in un territorio rurale come il nostro”.